Nel 2013 aveva abbandonato la sua passione più grande per un’infiammazione cronica alla schiena. Quindi, la scelta di tornare sui libri per conseguire la laurea: una vita universitaria scandita dal lavoro all’aeroporto di Helsinki come infopoint nell’area del check-in. Poi, il rimedio medico che gli ha stravolto (nuovamente) la vita. Undici anni dopo, il tennita finlandese Harri Heliovaara, oggi 35enne, ha vinto la finale del doppio maschile a Wimbledon insieme al britannico Henry Patten. Un pianto liberatorio ha commosso il Campo Centrale del Grande Slam: un abbraccio lunghissimo tra i due, consapevoli di aver scritto la storia in pochissimo tempo.
Una coppia inedita
“Non mi era venuto in mente in anticipo di prenotare un appartamento fino al lunedì dopo la gara” aveva scritto Harri Heliovaara sul suo blog. Qualche giorno più tardi, il finlandese e Henry Patten hanno sconfitto la coppia Purcell–Thompson in una finale durata quasi tre ore e vinta 11-9 al tie break del terzo set. E pensare che la coppia si è formata solamente nel mese di aprile: da allora, i due non hanno mai perso insieme. Heliovaara e Patten non hanno mai raggiunto grandi risultati nel singolare: entrambi stavano pensando seriamente al ritiro, interrompendo per un periodo la loro carriera. Come anticipato Heliovaara si era dato al mondo dell’aviazione, mentre l’inglese lavorava all’IBM e scriveva le statistiche per il tennis.
Poi, la rinascita l’uno con l’altro. A Wimbledon sono stati una macchina perfetta, eliminando il duo italiano Bolelli–Vavassori e i fortissimi Arevalo–Pavic. Un cammino netto e per certi versi inaspettato. Ma sicuramente, il più bello da raccontare. Stremati a terra, con le mani in faccia per nascondere le emozioni, poi il giro di campo con le coppe alzate al cielo.
This is immediately up there as one of the best post-match winning celebrations. You can just see the enormity of the moment overwhelm them with every step they take.
Henry Patten and Harri Heliovaara win the men’s doubles title at Wimbledon. ????pic.twitter.com/4ARwVE8fjX
— Scott Barclay (@BarclayCard18) July 13, 2024
“Portavo i passeggeri nelle aree del check-in”: dal ritiro al ritorno sui campi
Prima del ritiro era riuscito ad entrare solamente nella top 200 del Ranking Atp (194esimo, per la precisione). Il dolore alla schiena era troppo forte per poter continuare, la spondilite anchilosante (malattia infiammatoria che colpisce la colonna vertebrale) lo aveva costretto ad abbandonare il tennis. Così Heliovaara comincia una nuova vita, tra i libri e l’aeroporto di Helsinki. “Ero nell’area partenze e guidavo i passeggeri verso le loro aree di check-in. E poi altre volte guidavo i passeggeri in arrivo”. Laurea triennale e magistrale presso la Aalton University in poco meno di quattro anni. Caso del destino, Heliovaara non era riuscito a prendere il brevetto da pilota proprio a causa della sua malattia cronica. Nel 2016, però, i medici gli trovano una cura parziale: un’iniezione ogni quattro settimane che potrebbe provocare effetti collaterali. “Ho avuto qualche infezione agli occhi un paio di volte, qualche problema alla pelle, tutto ciò che deriva dalla malattia alla schiena. Ma ho trovato un modo per conviverci e sentirmi bene e fare sport, il che è una cosa fantastica per me”. Il finlandese, dunque, non ci pensa due volte e decidere di stravolgere di nuovo la sua carriera. Scommessa riuscita.
“Se non avessi trovato la cura, probabilmente ora sarei da qualche altra parte a lavorare in un ufficio e non mi piacerebbe tanto quanto mi piace il tennis in questo momento”. E invece, non solo è tornato a fare quello che più gli piace ma è riuscito a vincere nel torneo più suggestivo e importante. Entrando di diritto nella storia. Lavorava 16 ore al giorno tra partenze e arrivi. Oggi, Heliovaara è un campione del Grande Slam e uno tra i migliori giocatori al mondo nel doppio.