L'allarme lanciato dal procuratore generale Montella a meno di 2 anni dai Giochi
Almeno i Signori delle Olimpiadi non potranno dire – in sede di consuntivo delle spese di Milano Cortina 2026 – di non essere stati avvertiti dalla Corte dei Conti. I costi delle opere sono già cresciuti, a cominciare dalla nuova pista da bob. Il bilancio di Fondazione Milano-Cortina 2026 ha un deficit patrimoniale cumulato “in costante peggioramento”, che ha raggiunto i 107 milioni di euro, senza che vi sia certezza di miglioramento del business plan dei prossimi due anni, con la conseguenza che, in presenza di un passivo, gli enti pubblici saranno chiamati a ripianare le perdite. C’è poi una babele di enti che ruotano attorno ai Giochi Invernali, mentre manca una “struttura terza” che monitori i tempi di realizzazione delle opere da parte di Infrastrutture Milano Cortina (Simico), che provvede in proprio al controllo, facendo riferimento al Ministero con a capo Matteo Salvini. Da non dimenticare la mancanza di finanziamenti per assicurare il completamento di progetti strategici come le Varianti di Cortina e di Longarone (solo in Veneto), che non saranno ultimate in tempo per il febbraio 2026, quando si accenderà il braciere olimpico.
Nonostante il giudizio di parificazione del “rendiconto generale” della Regione Veneto sia stato positivo, emergono pesanti criticità che riguardano le Olimpiadi sia dalla memoria del procuratore regionale della Corte dei conti Ugo Montella, che dalla relazione di sintesi della Sezione regionale di controllo (relatori Elena Brandolini e Amedeo Bianchi). I rilievi non riguardano solo la Regione Veneto, ma coinvolgono anche le due società che si occupano dell’organizzazione dei Giochi (Fondazione Milano Cortina) e della costruzione di impianti e strade (Simico).
“FONDAZIONE: DEFICIT PATRIMONIALE DI 107 MILIONI” – Le annotazioni più severe riguardano Fondazione, che è anche oggetto di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Milano, nell’ipotesi di corruzione e gestione opaca delle sponsorizzazioni. “Con riferimento alla situazione economico-patrimoniale e finanziaria di Fondazione Milano-Cortina – scrive il procuratore Montella – si registra nell’esercizio 2023 un risultato economico negativo per euro 33.725.504, che sommato a quello degli esercizi precedenti, porta a un deficit patrimoniale cumulato al 31 dicembre 2023 pari ad euro 107.800.743,00”. È la dimostrazione che “Fondazione continua ad operare in condizioni di deficit patrimoniale in costante peggioramento”, anche se in base “al presupposto della continuità aziendale” (con parere favorevole dell’Avvocatura dello Stato) i costi sostenuti troverebbero “capienza solo all’esito del compimento dell’oggetto della Fondazione”. Quindi “Fondazione sarebbe in grado di recuperare il deficit patrimoniale generato nei primi anni di attività, grazie a risultati economici positivi da generarsi in prossimità della conclusione dei Giochi 2026”, anche se ciò avverrebbe grazie “alle garanzie fornite dagli Enti Territoriali coinvolti nel programma olimpico e paralimpico, nonché quella prestata dallo Stato Italiano”.
I DUBBI DEL PROCURATORE – Le rassicurazioni non bastano. “Purtroppo, nonostante gli auspici, non si rinvengono elementi di certezza sull’eventuale capacità di miglioramento economico dal business plan 2024 – 2026, redatto dalla stessa Fondazione” scrive il procuratore Montella. Il piano, infatti, “soffre ad oggi di una certa aleatorietà sulla effettiva capacità della Fondazione di far fronte alle obbligazioni finora assunte (e ai costi già sostenuti), anche in ragione del complesso e mutevole assetto socioeconomico e politico nel quale la Fondazione medesima si trova ad operare”. Ricorda il magistrato che “ove non dovesse realizzarsi l’equilibrio economico auspicato, i debitori finali, chiamati alla copertura del deficit patrimoniale, saranno lo Stato italiano e gli Enti territoriali a vario titolo coinvolti nella gestione dei Giochi”. La Sezione di controllo ricorda, al riguardo, come nel 2020 sia sorto “un fondo per il concorso della Regione del Veneto alla copertura dell’eventuale deficit del Comitato Organizzatore, che ammonta a 96 milioni e 261mila euro”. Sono soldi pubblici che verrebbero impiegati per pagare eventuali debiti. Lo stesso farebbero, in percentuali diverse, la Regione Lombardia e le province autonome di Trento e Bolzano.
UNA BABELE DI ENTI – Come già nel 2022 e 2023, la Corte dei Conti rimarca “una pletora di organi (Fondazione Milano Cortina, Consiglio Olimpico Congiunto, Simico, il Forum per la sostenibilità dell’eredità olimpica e paralimpica), a cui si affiancano altri soggetti individuati dalla Regione (Fondazione Cortina e società Veneto Innovazione)”. Solo l’11 giugno 2024 è stato costituito il Consiglio Olimpico Congiunto (istituito nel 2020) “con funzioni di indirizzo generale sull’attuazione del programma di realizzazione dei Giochi e di assicurare il confronto tra le istituzioni coinvolte”.
COSTI E RITARDI AUMENTATI – Se il costo totale delle opere è cresciuto a 3,6 miliardi di euro, mentre il bilancio di Fondazione è di 1,6 miliardi, il procuratore Montella si sofferma sui dati del Veneto: “Il valore complessivo delle opere sul territorio del Veneto ammonta a euro 1.375.641.784,00 di cui euro 892 milioni per le opere di natura sportiva ed infrastrutturale con totale copertura finanziaria, ed euro 483 milioni per opere infrastrutturali aventi solo parziale copertura”. Montella rincara: “Nonostante l’accelerazione delle attività, traspare comunque – dati i tempi ristretti – il perdurare di un rischio elevato che non vengano portati a compimento alcuni interventi infrastrutturali di particolare importanza, con il pericolo che l’avvio dei cantieri in coincidenza con i Giochi possa determinare disagi e rallentamenti nell’accesso alle sedi o che, ancora peggio, lo slittamento del loro avvio possa causarne un differimento sine die”. Il riferimento è alle varianti di Cortina e Longarone, in particolare la prima, finanziata solo per metà del valore.
CHI CONTROLLA SIMICO? – Il monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori è stato affidato dal governo a Simico. Montella critica la scelta, perché si tratta dello stesso soggetto attuatore: “La Procura si chiede se non sarebbe più opportuno che tale monitoraggio fosse affidato ad un soggetto terzo. Non risulta tuttavia a questa Procura che di tale monitoraggio venga fornito un report periodico, né sul sito della Società, né altrove”. Il “Report sintetico opere” pubblicato da Simico non indica, infatti, gli stati di avanzamento di ogni opera, solo importi, durata dei lavori e scadenze finali.
UN FARO SULLA PISTA DA BOB – La Procura lamenta la notevole crescita di costi della pista da bob di Cortina: “Si passa dagli 85 milioni del 2002 ai 124 milioni del 2023… senza che, allo stato e in assenza degli atti definitivi, sia dato appurare quante e quali nuove lavorazioni siano state programmate”. Montella conferma di avere aperto un fascicolo “all’esito delle notizie riportate da plurimi organi di stampa che ventilavano un abbandono del progetto, per il danno erariale conseguente alle spese già affrontate per progettazione e per promozione”. A febbraio 2024 i lavori sono cominciati, eppure l’istruttoria resta aperta “in attesa dell’evolversi della situazione relativa all’avanzamento dei lavori”. Se la pista non si farà in tempo per i Giochi, qualcuno sarà chiamato a pagare i danni.