“Questo è il momento dell’unità“. Joe Biden interviene dalla Casa Bianca all’indomani dell’attentato a Donald Trump, rimasto ferito a un orecchio dagli spari durante il suo comizio a Butler, in Pennsylvania. Biden ha ribadito che “non c’è posto per la violenza negli Stati Uniti” e ha raccontato di aver telefonato al suo rivale repubblicano: “Ho avuto una conversazione breve ma buona con Donald Trump, sono felice che stia bene“. Un discorso conciso, un tentativo di far trasparire autorevolezza e sicurezza, dopo settimane di gaffe e di richieste sempre più insistenti di un suo ritiro dalla corsa elettorale. D’altronde, da oggi l’atmosfera, il clima e le percezioni degli elettori americani sono destinate a cambiare. Il proiettile che ha ferito Trump all’orecchio ha colpito anche le dinamiche di una campagna elettorale che è stata, a tratti, tesa, aggressiva, controversa, incomprensibile. E che da oggi cambia. Trump trarrà indubbiamente vantaggio da questa situazione. Biden e il partito democratico dovranno, invece, prendere velocemente una decisione sul ritiro – o meno – dell’attuale presidente a vantaggio di un nuovo candidato che potrà provare a contrastare una deriva che, al momento, pare difficilmente contenibile.
Indagine sul Secret Service
Joe Biden nella notte italiana parlerà alla nazione dallo Studio Ovale. Nel frattempo, nel suo breve intervento ha già annunciato le prossime mosse: “Ho ordinato un’indagine indipendente sull’operato del Secret Service” al comizio di Trump. E “condivideremo i risultati di questa revisione indipendente con il popolo americano”. Inoltre, ha sottolineato Biden, “ho chiesto di potenziare tutti i provvedimenti di sicurezza. Questo nuovo piano sarà implementato già domani“. Il presidente Usa ha voluto apparire rassicurante: “In questo momento la cosa più importante è combattere queste violenze con unità. Possiamo discutere, dibattere e anche esprimere il nostro disaccordo ma non è così che possiamo risolvere nessun problema. Noi siamo americani e dobbiamo sentirci uniti come nazione”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti.
“Sicurezza massima” alla convention dei repubblicani
Biden sa che la foto di Evan Vucci che ritrae Trump con il volto sanguinante, il pugno alzato e sullo sfondo la bandiera americana nel cielo blu di Butler vale da sola più di mille comizi e mille interviste. Chi sta con Trump continuerà ad appoggiare l’ex presidente, chi appoggia Biden non cambierà idea. Ma in quella fascia grigia di indecisi alcuni potrebbero spostarsi verso Trump. E si sa che le elezioni americane si giocano spesso sul filo del rasoio di pochi voti in pochi Stati decisivi. Biden nel suo discorso è apparso risoluto, non ha dato l’idea di un presidente che vuole lasciare. E di fronte ai dubbi sulla gestione della sicurezza, ha dichiarato: “La vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris e io siamo stati informati nella situation room dal team della Homeland Security e dal direttore dell’Fbi. L’Fbi sta conducendo l’indagine, che è nelle sue fasi iniziali. Esorto tutti, per favore, a non fare supposizioni sulle motivazioni dell’attentatore o sulle sue affiliazioni. Lasciate che l’Fbi faccia il suo lavoro e che le sue agenzie partner facciano il loro lavoro”, ha proseguito Biden. “Ho ordinato che questa indagine sia approfondita e rapida e che gli investigatori abbiano tutte le risorse di cui hanno bisogno per farla”, ha aggiunto. Specificando anche nel suo intervento che le misure di sicurezza in Wisconsin, dove si svolgerà da lunedì la Convention repubblicana, saranno implementate: “Ho ordinato al capo dei servizi segreti di rivedere tutte le misure di sicurezza”, ha ribadito Biden.
Che ha poi avvertito di “non saltare a conclusioni affrettate sul movente dell’attacco” a Donald Trump. “Sappiamo chi è stato ma non sappiamo le ragioni“, ha sottolineato il presidente, riferendosi all’autori degli spari: il ventenne Thomas Matthew Crooks. Ma il suo sparo costringerà anche i dem ad accelerare il dibattito interno. I grandi saggi del partito, da Barak Obama a Nancy Pelosi, spingono per un cambiamento ma, fino ad oggi, Biden, la sua famiglia e i suoi più stretti consiglieri sono stati irremovibili.