Moda e Stile

27 anni fa moriva Gianni Versace, il fratello Santo: ”Profondo dispiacere per tutto quello che si poteva fare e non si è fatto”

Era il 15 luglio 1997 quando lo stilista calabrese è stato raggiunto da due colpi di pistola a Casa Casuarina. Il fratello: “La fusione Versace-Gucci? Avrebbe creato un grande polo del lusso”

di F. Q.
27 anni fa moriva Gianni Versace, il fratello Santo: ”Profondo dispiacere per tutto quello che si poteva fare e non si è fatto”

Certi personaggi non muoiono nemmeno quando gli strappi la vita dal corpo. È così per chiunque lasci un segno indelebile nella storia. Tra questi va annoverato il nome di Gianni Versace, lo stilista morto assassinato il 15 luglio 1997 fuori dalla sua casa a Miami Beach. Un personaggio mai dimenticato da nessuno, fondatore dell’omonima casa di moda, che durante la sua direzione aveva raggiunto 800 milioni di dollari e 130 boutique nel mondo. Lo stilista ha creato un’estetica che ancora oggi resiste, riscrivendo la storia della sartoria italiana. “Quando le persone guarderanno Versace dovranno sentirsi atterrite, pietrificate, esattamente come quando si guarda negli occhi la Medusa” è l’iconica frase pronunciata da Gianni alla sfilata di debutto della maison, nel 1978, al Palazzo della Permanente a Milano.

A 27 anni dalla sua scomparsa, è il fratello, Santo, a ricordarlo durante la trasmissione Morning News: “Il sentimento che prevale è un profondo dispiacere per tutto quello che si poteva fare e non si è fatto. Prima di tutto umano perché era il mio fratellino più piccolo. Noi, con due anni di differenza, eravamo di due generazioni differenti: io il saggio, lui l’eterno bambino“. Quindi ricorda la loro grande occasione mancata: “Una delle cose importanti programmata era la fusione Versace-Gucci che sarebbe avvenuta nel maggio del 1998, noi avevamo già iniziato il processo di quotazione. Avrebbe creato un grande gruppo italiano, un grande polo del lusso. Una possibilità di sviluppo incredibile”, conclude Santo.

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