Il Secret Servicenell’occhio del ciclone per le critiche sulla sicurezza dell’ex presidente Donald Trump ferito da un attentatore poi abbattuto – ha negato di aver dirottato risorse dal comizio di Trump a Butler in Pennsylvania, come riporta SkyNews, alla difesa della first lady Jill Biden che stava parlando a Pittsburgh ad una cena organizzata dall’associazione Italian Sons and Daughters. L’accusa parte da un reporter di RealClearPolitics che ha affermato su X che “le risorse dei servizi segreti sono state dirottate perché hanno seguito il protocollo dell’agenzia che si applica a Trump in quanto ex presidente”. Un portavoce dei servizi segreti ha negato tutto: “Non abbiamo distolto risorse dal FPOTUS (ex presidente degli Stati Uniti)”. Nel frattempo, però, i legislatori della Camera e del Senato Usa si stanno muovendo per indagare su ciò che è accaduto a Butler, cercando di capire anche le reali responsabilità del Secret service, chiedendo documenti e testimonianze agli stessi servizi segreti statunitensi. a darne notizia è stato il Washington Post, il tutto dopo che 24 ore fa il comitato di controllo della Camera, a guida repubblicana, aveva chiesto un’indagine e convocato a testimoniare il 22 luglio la direttrice dell’agenzia Kimberly Cheatle.

“ABBIAMO AGITO RAPIDAMENTE” – Proprio la direttrice, a distanza di quasi 48 ore dall’accaduto, ha fatto sapere che gli agenti del secret service hanno “agito rapidamente”. In un comunicato Cheatle ha fatto le sue condoglianze alla famiglia di Corey Comperatore e ha garantito sul piano di sicurezza per la convention repubblicana. “Comprendiamo l’importanza della revisione indipendente annunciata ieri dal presidente Biden e parteciperemo pienamente. Collaboreremo anche con le commissioni congressuali appropriate per qualsiasi azione di controllo”, ha assicurato. Per poi ribadire: “Il Secret Service sta lavorando con tutte le agenzie federali, statali e locali coinvolte per capire cosa sia successo, come sia successo e come si possa impedire che attacchi del genere possano di nuovo accadere”.

LE ANALISI FORENSI: “HANNO SPARATO TRE ARMI” – Sempre in merito a quanto è accaduto nel comizio di Butler, interessanti gli esiti delle analisi forensi rese note dalla Cnn: sono state tre, infatti, le armi che hanno sparato mentre Donald Trump era sul palco della cittadina della Pennsylvania. Ieri l’Fbi ha dichiarato che l’assassino ha agito da solo. I primi tre colpi sparati erano compatibili con la presunta arma A, i successivi cinque erano compatibili con la presunta arma B e l’ultimo “impulso acustico” era stato emesso da una possibile arma C, secondo l’analisi di Catalin Grigoras, direttore del National Center for Media Forensics presso l’Università del Colorado a Denver, e di Cole Whitecotton, Senior Professional Research Associate presso la stessa istituzione. Secondo l’esperto forense Robert Maher, le analisi dell’audio hanno confermato che l’uomo armato si trovava a una distanza compresa tra 120-150 metri dal podio quando sono risuonati gli spari.

IL MISTERO DELLE SCARPE – Il presidente Joe Biden, che in un discorso alla nazione ha ribadito la necessità di abbassare i toni, ha ordinato un’indagine sul Secret service per capire come un uomo armato di fucile AR sia riuscito ad avvicinarsi abbastanza da sparare e ferire l’ex presidente fallendo di fatto uno dei compiti principali dell’agenzia: proteggere il presidente e tutti i precedenti. Domenica l’FBI ha identificato il tiratore come Thomas Matthew Crooks, 20 anni, di Bethel Park, Pennsylvania. L’uomo armato, che secondo i funzionari è stato ucciso dal personale dei servizi segreti. “L’hanno ucciso con un colpo in mezzo agli occhi. Hanno fatto un lavoro fantastico” ha detto Trump intervistato dal New York Post. Il tycoon ha anche chiarito la richiesta di prendere le sue scarpe prima che gli agenti lo portassero al sicuro dopo essere stato ferito. “Gli agenti mi hanno colpito così forte che mi sono cadute le scarpe, e le mie scarpe sono strette”.

LE FALLE – Secondo quanto riferito alla Cnn da una fonte a conoscenza delle indagini, una delle due squadre locali di cecchini avrebbe dovuto sorvegliare l’edificio e il tetto in cui si trovava Thomas Crooks armato. La fonte ha sottolineato che si trattava di un incarico designato nel piano operativo.

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