“Il sindaco di Milano Beppe Sala dice che Berlusconi è stato un personaggio molto divisivo? Cosa vuol dire divisivo? Anche La Zanzara, che è una grande trasmissione geniale, è divisiva, anche Cruciani e Parenzo sono divisivi. Quindi bisogna cancellarli e ignorarli?”. È il curioso paragone che ai microfoni di 24 Mattino (Radio24) il ministro dei Trasporti Matteo Salvini escogita per difendere la sua iniziativa di intitolare l’aeroporto di Milano Malpensa a Silvio Berlusconi, immergendosi in un lungo monologo a sua difesa.

Il conduttore della trasmissione, Simone Spetia, replica al leader della Lega osservando che gli studi di Radio24 non sono intitolati a Giuseppe Cruciani e a David Parenzo, ma Salvini è irremovibile: “Silvio Berlusconi è stato il più grande imprenditore italiano. Quanti milioni di posti di lavoro ha creato? Quanti imprenditori creatori di ricchezza ci sono in Italia come lui? Lasciamo da parte la politica, soprattutto se parliamo di qualcuno che non c’è più ed è da un’altra parte – continua – A Berlusconi andrebbe intitolato altro che un aeroporto: ha costruito città, ha costruito televisioni, ha costruito squadre. Non tutte le vie che ci sono a Roma o a Milano sono intitolate a personaggi a me simpatici, alcuni sono estremamente divisivi. Ma basta che questo non diventi causa di odio”.

Poi lancia invettive contro la sinistra (da cui esclude il Pd): “Quello che mi preoccupa è l’odio nei confronti del prossimo che va cancellato, non sconfitto sul campo. Da parte mia non c’è assolutamente l”intenzione di arretrare sulla scelta di intitolare l’aeroporto a Berlusconi. E poi per quale motivo? Perché a sinistra qualcuno non è d’accordo? Quindi non faccio il ponte sullo Stretto perché la Cgil è contraria?“.
Ma non è la stessa cosa, su“, ribatte Spetia.
Uno dei più grandi imprenditori continentali del secolo scorso e di questi anni merita anche di più. Ma scherziamo?”, ribadisce Salvini.

Il vicepresidente del Consiglio si pronuncia anche sull’attentato a Donald Trump: “Non mi interessa vendere verità, constato i fatti, non da ministro ma da giornalista iscritto all’ordine: quante ne sono state dette scritte contro Trump, ancora in queste ore sui social? Basta leggere le dichiarazioni dell’ambasciatore britannico che afferma che non sarebbe una tragedia la vittoria di Trump in America ma che semplicemente ha una visione diversa del mondo, una visione di pace, altro che filorusso, filo qui o filo là. Io ricordo i patti di Abramo e gli accordi che riuscì a stringere fra Israele e Paesi arabi, però su Trump anche in queste ore la rete è piena di gente che dice ‘Peccato, quel centimetro poteva mirare meglio. poteva toccare a Salvini, alla Le Pen, a Orban'”.

E attacca la stampa: “Sicuramente leggendo i giornali di queste settimane, se qualcuno dice che l’autonomia spacca il paese ed è il ritorno al fascismo, che il premierato è il ritorno al fascismo, che le riforme del governo Meloni sono il ritorno al fascismo e quindi uccidere un fascista non è reato e quindi piazzale Loreto e quindi eccetera eccetera, è chiaro che delle menti deboli poi possano passare ai fatti. Io spero che questo serva a tutti – continua – per additare non dei nemici in politica ma degli avversari. Per me la Schlein e Conte sono avversari, non sono nemici, mai nella vita gli augurerei alcunché di male. Pensate alle parole conseguenti all’intitolazione a Silvio Berlusconi dell’aeroporto di Malpensa, come se Berlusconi fosse ancora l’odiato, fortunatamente da una minoranza del paese”.

Circa il rischio di attentati in Italia e la possibilità che Trump vinca le elezioni americane, il leader leghista osserva: “Spero che non ci siano pericoli in Italia, anche se onestamente ogni giorno sui social ci sono in rete messaggi di incitamento alla violenza. Non so se Trump vincerà le elezioni, mancano poco meno di 4 mesi e mi auguro che non succeda altro. Spero che il dibattito americano sia sull’economia, sul disarmo e sulla pace. Io penso che un’ amministrazione repubblicana a guida a Trump avrebbe mano più ferma per provare a riportare al dialogo sia Russia e Ucraina, sia Israele e Palestina. Questo è il mio auspicio e la mia convinzione”.

Inevitabile la domanda di Spetia sulla crisi della maggioranza per l’invio di armi in Ucraina. Salvini smentisce l’esistenza di un prossimo vertice nel centrodestra di governo, bollandolo come una invenzione di Repubblica: “Come abbiamo sempre fatto, sosteniamo le armi difensive per l’Ucraina. La crisi è nella redazione di Repubblica, della Stampa e di alcuni giornali di sinistra che inventano vertici che non ci sono. Noi abbiamo sempre sostenuto il diritto alla difesa dell’Ucraina in Italia e in Europa con aiuti umanitari, aiuti militari, aiuti finanziari. Finché sono aiuti difensivi ovviamente un popolo aggredito ha diritto di difendersi”.

E aggiunge: “Altro paio di maniche sarebbe l’invio di armi offensive che possano bombardare e uccidere in territorio russo, come qualcuno nei mesi scorsi aveva ipotizzato (Macron, ndr). Fortunatamente l’ipotesi è scomparsa dai tavoli, quindi probabilmente, essendo luglio, qualcuno deve inventarsi qualcosa, però non ci sono vertici, non c’è nessuna discussione in corso, il diritto alla difesa dell’Ucraina è sacrosanto. Con le armi offensive – prosegue – avremmo l’antipasto della Terza Guerra Mondiale. E io non voglio lasciare i miei figli a rischio della Terza Guerra Mondiale alle porte di casa. Fortunatamente l’invio di armi che possono essere utilizzate per colpire e uccidere in Russia mi sembra che sia uscito dal dibattito politico. Le armi offensive non sono mai state sul tavolo del governo italiano né della Meloni né di Tajani né di Crosetto né di nessun altro”.

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