“Trump ora ha già vinto. Se non viene assassinato prima”. Dmitry Medvedev, l’ex presidente per procura e premier russo, ci ha abituato, dall’invasione dell’Ucraina in poi, ai suoi commenti cinici e nel contempo apocalittici. Dell’attentato fallito a Donald Trump, dice quello che molti pensano: l’ex presidente ha davanti a sé un’autostrada in discesa per la Casa Bianca e può intanto gustarsi, questa settimana, i trionfi della convention repubblicana, da oggi a Milwaukee, nel Wisconsin. Nei sondaggi, il combinato disposto del sussulto di popolarità per la reazione allo scampato pericolo – la riga di sangue sul viso, il pugno levato, il ‘combattere’ iterato – e dell’attenzione mediatica sulla kermesse politico-propagandistica, gli faranno sicuramente fare un balzo in avanti. Il suo rivale Joe Biden ne uscirà ulteriormente affossato; e se dovesse allora decidere di farsi da parte, i democratici faranno più fatica a trovare un candidato che voglia sfidare un nuovo ‘eroe’ americano.
Nel racconto degli apologeti del magnate, le pallottole di Thomas Matthew Crooks sono quasi state taumaturgiche: dal palco di Butler in Pennsylvania è sceso ammantato di invulnerabilità e capace di parlare di unione e non di divisione. Quasi che Donald Trump non fosse, e non resti, un eversore della democrazia e un mentitore seriale.
L’ex presidente è già a Milwaukee, nel Wisconsin, dove si svolge la convention che lo deve ufficialmente nominare candidato repubblicano alla Casa Bianca. Scendendo dal suo aereo, meno di 24 ore dopo il fallito attentato di cui è stato bersaglio sabato sera in Pennsylvania, Trump ha alzato il pugno, ripetendo il gesto, ormai divenuto iconico, fatto dopo essere stato sfiorato da un proiettile all’orecchio destro mentre faceva un comizio a Butler.
In giacca e camicia, è parso in buone condizioni. In un’intervista al New York Post, rilasciata sull’aereo, aveva detto: “Non dovrei essere qui, dovrei essere morto…”, definendo l’attentato “un‘esperienza molto surreale”. Poche ore prima, aveva detto di non rendersi conto di come certe cose potessero accadere “qui, in America”: già, perché Lincoln e McKinley, i Kennedy e Martin Luther King sono stati uccisi e Reagan è stato quasi ammazzato altrove.
Fonti della campagna dicono che l’ex presidente “sta bene”, è “su di giri”. In un’altra intervista al Washington Examiner, Trump ha detto che alla convention repubblicana farà “un discorso completamente diverso” da quello già preparato, considerando l’accaduto come “un’opportunità per unire il Paese”: “Il discorso che avrei fatto giovedì sarebbe stato strepitoso – ha affermato – se non ci fosse stato l’attentato sarebbe stato uno dei miei discorsi più incredibili”. Ma, adesso, “mi è stata data questa opportunità” di cercare di rimettere insieme un Paese spaccato.
Apparentemente, è lo stesso spirito che anima il presidente Joe Biden, che, domenica sera, rivolgendosi alla nazione in diretta televisiva in prima serata, ha detto che l’Unione non deve “imboccare la strada della violenza politica”. Domani Biden registrerà un’intervista televisiva che doveva vertere sul voto dei neri in America, ma che ora partirà dal fallito attentato. Biden aveva in programma per oggi una missione in Texas, ma ha annullato il viaggio dopo l’attacco al suo rivale.
Se Biden, che vi era poco avvezzo, e Trump, che ne era il campione, sembrano allontanarsi dalla retorica incendiaria, alleati del magnate continuano a denunciare i discorsi del presidente e dei democratici, come se avessero loro armato la mano di Thomas Matthew Crooks, il ventenne che ha sparato all’ex presidente ferendolo, ha ucciso una persona e ne ha ferite altre due, prima di essere colpito a morte da un cecchino dell’apparato di sicurezza.
Partita chiusa, dunque? Usa 2024 potrebbe avere già consumato tutte le sue sorprese, rendendo vana l’attesa mitica, e quasi sempre delusa, della ‘sorpresa d’ottobre’, una trovata giornalistica per mantenere un velo d’incertezza sulla corsa più scontata. Ma, in realtà, le incognite restano numerose, da chi sarà il rivale di Trump se Biden uscisse di scena alle indagini sulla sparatoria di Butler, con un protagonista fuori ruolo; dalla convention repubblicana a quella democratica fra un mese; dai dibattiti di settembre agli sviluppi dai fronti dell’economia e delle guerre.
Usa 2024: la convention di Milwaukee, programma e oratori
A differenza che nel 2016 e nel 2020, il magnate arriva alla convention con un partito totalmente dietro di lui, senza alcun dissenso interno – e, se vi fosse stato, il fallito attentato l’avrebbe tacitato. Mentre il presidente Biden deve fronteggiare una fronda, dentro il partito e fra i domatori, per la sua età e le sue condizioni psicofisiche.
Alla convention, Trump deve annunciare il suo vice. Nella shortlist sono rimasti – riferiscono vari media – tre uomini e tre bianchi: il governatore del Nord Dakota Doug Burgum, 67 anni; il senatore della Florida Marco Rubio, 53 anni – ma presidente e vice non possono essere residenti nello stesso Stato – e il senatore dell’ Ohio J.D. Vance, 39 anni, in cui Trump vede “un giovane Abraham Lincoln”, non per la sua statura politica ma per la sua barba ispida.
Alla kermesse ci sarà Melania, finora assente dalla campagna, come dai processi del marito; ma non è chiaro quale ruolo avrà. Presenti i figli, con l’incognita di Ivanka, che insieme al marito Jared Kushner si è defilata da questa nuova avventura politica del padre – il fallito attentato, però, li ha ravvicinati. Non invitata l’ex rivale Nikky Haley, ma c’è chi prevede che ci sarà (sostiene Trump e ha svincolato i suoi delegati); presente di sicuro il governatore della Florida Ron DeSantis, ritiratosi dalla corsa alla nomination dopo le primarie in Iowa.
I circa 2400 delegati dovranno approvare la piattaforma e ‘investire’ formalmente il ticket, ossia Trump e il suo vice, che giovedì faranno il loro discorso di accettazione. La piattaforma è stata snellita e limata dal magnate, soprattutto sul tema dell’aborto, su cui devono decidere gli Stati. Spariti i riferimenti al “matrimonio tradizionale” come unione “fra un uomo e una donna”. Scomparsa anche l’enfasi per ridurre il debito nazionale, sostituita dalla più blanda espressione “ridurre gli sprechi del governo”.
I titoli delle giornate sono oggi “Make America Wealthy Once Again”, l’economia; “Make America Safe Again”, criminalità e immigrazione; “Make America Strong Again”, sicurezza ed esteri; e “Make America Great Once Again”, con i discorsi conclusivi.
La campagna di Trump pubblica un elenco di relatori: fra gli altri, ci sono il rapper e modello Amber Rose, il controverso anchor Tucker Carlson, l’investitore e podcaster David Sacks, l’ex consigliere Peter Navarro, appena uscito di galera per oltraggio al Congresso; e, ancora, predicatori evangelici e lottatori, imprenditori e star della musica country, figli e nuore, ex rivali convertiti e sindacalisti ‘dissidenti’ – le maggiori sigle sindacali sono feudi democratici.
Alcuni dei relatori fanno storcere il naso alle comunità afroamericane e latine, proprio mentre Trump si sforza di migliorare la presa su queste fette dell’elettorato statunitense – ma sette neri e ‘latinos’ su 10 hanno di lui un’opinione sfavorevole.
Usa 2024: fallito attentato, le indagini
Per i fatti di Butler, l’Fbi indaga ora per terrorismo, ma considera che il giovane, sulla cui auto e in una delle cui abitazioni perquisite è stato trovato dell’esplosivo e/o materiale per fabbricare bombe, abbia agito da solo. Il fucile, un A/R 15, era stato comprato dal padre. La vittima accidentale è stata identificata come Corey Comperatore, un capo dei vigili del fuoco di 50 anni, raggiunto da una pallottola mentre cercava di proteggere la sua famiglia, la moglie e due figlie.
Crooks era registrato come elettore repubblicano, ma il 20 gennaio 2021, giorno dell’inizio della presidenza di Biden, aveva fatto una donazione di 15 dollari a un comitato liberal. Gli piacevano le armi: era iscritto alla National Rifle Association, la Nra, la potente lobby dell’industria delle armi che è tra i più importanti finanziatori della destra americana e a cui Trump è molto vicino. Al momento dell’attentato indossava una maglietta di Demolition Ranch, un canale YouTube dedicato alle armi da fuoco.
Sui social qualcuno afferma che apparteneva a una milizia di estrema destra che vorrebbe scatenare una guerra civile sparando al proprio candidato alla Casa Bianca, ma le forze dell’ordine affermano di essere ancora alla ricerca di un movente per il suo gesto.
Prima di essere neutralizzato, il giovane avrebbe puntato l’arma contro un agente di sicurezza che lo aveva scovato sul tetto su cui si era appostato: una delle tante voci raccolte, dove è spesso difficile distinguere fra notizia, sentito dire e invenzione. Sui social, del resto, s’intrecciano le storie più improbabili e proliferano teorie tanto infondate quanto cospirazioniste sull’accaduto, che chiamano in causa volta a volta o il ‘Deep State’ oppure il movimento antifascista Usa. I blog di sinistra accusano il magnate di aver inscenato un’operazione “false flag”; la destra incolpa Biden e i democratici. Alcuni account suprematisti hanno sostenuto che il tentato assassinio di Trump sia un complotto della “lobby ebraica”.
Al Congresso, deputati e senatori si stanno muovendo per indagare sul tentato assassinio, sollecitando documenti e testimonianze, come quella della direttrice del Secret Service Kimberly Cheatle, già convocata per il 22 luglio: dovrà spiegare lacune ed errori. Il presidente Biden ha ordinato un’indagine indipendente sull’operato del Secret Service, che nega di avere dirottato risorse dal comizio di Trump a un evento della first lady Jill, che stava parlando a Pittsburgh a una cena organizzata dall’associazione Italian Sons and Daughters. L’accusa parte da un reporter di RealClearPolitics.