Al quinto tentativo Cassa depositi e prestiti (il braccio finanziario del ministero dell’Economia da cui è partecipata all’82%) è riuscita a trovare la quadra per il rinnovo del Consiglio di amministrazione. Al vertice due conferme: Giovanni Gorno Tempini rimane presidente e Dario Scannapieco resta amministratore delegato. I consiglieri sono Matilde Bini, Maria Cannata, Stefano Cuzzilla, Luisa D’Arcano, Francesco Di Ciommo, Luigi Guiso, Giorgio Lamanna, Valentina Milani, Flavia Mazzarella. Il Cda è stato allargato ad 11 membri, un escamotage che ha consentito di aumentare la presenza di donne (5) nel rispetto delle indicazioni sulle quote di genere. Cdp, non essendo quotata, non ha vincoli in tal senso ma il segnale, di un’entità sostanzialmente statale, sarebbe stato pessimo.

Cdp gestisce il grande patrimonio rappresentato dal risparmio postale degli italiani (oltre 360 miliardi di euro). Ha partecipazioni importanti in diverse grandi aziende, a cominciare da Eni (28%) ed Enel. Cdp ha poi in portafoglio l’88% di Autostrade per l’Italia, il 71% di Fincantieri, il 12% di Saipem, il 29% di Terna e il 31% di Snam, oltre al 9,8% di Telecom. “Delle nomine di Cdp non me ne occupo io, chiedete al collega Giorgetti, è un dossier che non sto seguendo io”, ha risposto il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ad una domanda sulle nomine.

Oltre al Mef, l’altro socio di Cdp sono le fondazioni bancarie che detengono poco meno del 16%. “Le Fondazioni di origine bancaria azioniste di Cdp esprimono soddisfazione per i rinnovi e le conferme all’interno del Cda di Cassa Depositi e Prestiti” afferma, in una dichiarazione, il presidente di Acri (l’associazione delle casse di risparmio e delle fondazioni bancarie) ,Giovanni Azzone secondo cui “l’allargamento del consiglio, al fine di integrare le competenze indispensabili per guidare un’istituzione rilevante come Cassa, è positivo e siamo soddisfatti che sia stato garantito l’irrinunciabile presidio del genere meno rappresentato”.

“Sono contento che alla fine la percentuale della quota rosa del 40% venga rispettata, questo grazie anche al fatto che è aumentato da 9 a 11 il numero dei consiglieri che per una realtà grande come Cdp è assolutamente accettabile. In Compagnia e nei suoi enti strumentali abbiamo sempre dato ampio spazio alla presenza femminile”, aveva detto in mattinata Marco Gilli, presidente della Compagnia Sanpaolo.

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