Mondo

Cina, economia a rilento: nei primi sei mesi la crescita più bassa da oltre un anno. Consumi deboli e l’immobiliare resta una zavorra

L’economia cinese frena ancora. Nel secondo trimestre del 2024 è cresciuta a un tasso del 4,7% contro il 5,3% del primo trimestre. Secondo l’ufficio nazionale di statistica di Pechino questi progressi sono stati “conquistati a fatica” dopo il brusco stop legato alla pandemia di Covid-19. L’ufficio statistico ha spiegato che l’economia è cresciuta complessivamente del 5% nella prima metà dell’anno, in linea con l’obiettivo fissato dal governo di una crescita attorno al 5%. Resta il fatto che si tratta della performance peggiore degli ultimi cinque trimestri, il che aumenta la pressione sulla leadership proprio nel giorno dell’avvio dell’atteso terzo Plenum del Comitato centrale del Partito comunista i cui lavori andranno avanti fino al 18 luglio. L’appuntamento di quattro giorni dovrebbe permettere di stabilire la direzione della politica economica e delle riforme ad eventuale sostegno. L’ultimo evento del genere si è tenuto nel 2018.

I motivi del rallentamento vanno cercati nella debole domanda dei consumatori e un prolungato rallentamento del settore immobiliare, che spingono verso un maggiore intervento governativo negli ultimi mesi. La produzione industriale è aumentata del 5,3% a giugno, mentre le vendite al dettaglio nello stesso mese sono salite di appena il 2%, deludendo ampiamente le aspettative. Il mese scorso, inoltre, i prezzi delle nuove case sono scesi del 4,5% su base annua (-0,7% mensile, come a maggio), il ritmo di calo più rapido degli ultimi nove anni, dal -3,9% di maggio, mentre le nuove costruzioni e gli investimenti immobiliari sono scesi, rispettivamente del 23,7% e del 10,1% nella prima metà dell’anno.

Il settore immobiliare rimane un importante freno per l’economia da 18mila miliardi di dollari dopo essere entrato in crisi dal 2021 a causa della stretta sul credito decisa da Pechino per frenare l’indebitamento. Le autorità hanno varato una serie di misure di sostegno, tra cui il taglio dei costi di acquisto delle case nelle principali città e la possibilità per i governi locali di acquistare alcuni appartamenti invenduti e trasformarli in alloggi a prezzi accessibili.