La premessa (doverosa) è una distinzione netta e chiara. Gli Adult Babies non sono pedofili, né soggetti patologici o vittime di traumi infantili. Sono persone, comunissime, che semplicemente si sentono “bambini dentro” e organizzano riunioni e incontri per vivere liberamente come tali. E quindi si ritrovano tutti in questi “asili per adulti”, dove possono regredire all’età infantile. In particolare, disegnare, colorare, usare il biberon e farsi cambiare il pannolino. Insomma, tutto quello che farebbe un neonato a tutti gli effetti.
Gli Adult Babies sono uomini o donne, di età variabile, solitamente, tra i 30 e i 60 anni, di ogni genere e orientamente sessuale. La domanda, dunque, potrebbe sorgere spontanea: si tratta di uno strano feticismo sessuale? No, anzi. Gli Adult Babies sono persone normalissime che, in determinati periodi della giornata, scelgono di assumere l’identità di Adult Baby. Nel resto del tempo, dunque, hanno un lavoro, un partner e magari anche dei figli. Si tratta di una parafilia, ovvero “comportamenti atipici caratterizzati dal fatto che chi ne è affetto deve perseguire fantasie o compiere atti anomali” (Treccani). Nulla a che vedere con l’aspetto sessuale.
Se, poi, nel 1964, quando sono stati effettuati i primi studi sul fenomeno negli Stati Uniti, era decisamente più difficile trovare amici con la stessa parafilia, oggi, con i social, è tutto più semplice. Non è inusuale, dunque, imbattersi in gruppi Facebook o nelle pagine Nursery, che organizzano eventi. Una di queste è “AB Nursery”, che sul social di Zuckerberg ha più di 3000 followers. “Benvenuto nella edizione Natalizia di AB Nursery, il primo asilo per AB in Italia – si legge nella descrizione di un evento del 2015 -. Un posto sereno e giocoso a disposizione di tutti i bambini adulti italiani che vogliano trascorrere del tempo giocando, cantando, ascoltando storie e interagendo con le maestre. Nel pieno rispetto dei loro desideri da bambini, e senza pregiudizi o paure. In un ambiente creato a misura di AB e dove ognuno possa sentirsi coccolato e sostenuto, e a proprio agio.”