Gabriele Natale Hjorth, uno dei due studenti americani coinvolti nella morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha ottenuto gli arresti domiciliari, il tutto a 12 giorni dalla decisione della Corte d’Assise di Appello, che ha ridotto la sua condanna a 11 anni e 4 mesi. Li sconterà a Fregene, a casa della nonna.
La decisione dei giudici – I giudici della II sezione hanno accolto un’istanza presentata dai difensori del ragazzo, per il quale hanno disposto la scarcerazione e il trasferimento nell’appartamento della nonna perché prosegua lì la detenzione. Per il condannato è stato disposto il braccialetto elettronico e il divieto di comunicare con l’esterno. La decisione ha provocato non poca indignazione nella vedova del poliziotto ucciso, Rosa Maria Esilio. “Lo sconcerto è tanto – ha spiegato il legale della donna -. Rosa Maria è totalmente sconvolta dalla notizia che ha appreso. Come sua abitudine, non intende commentare, ma è pervasa da un profondo senso di sfiducia”. E continua: “Non conosciamo ancora le motivazioni che la corte ha preso per ridurre drasticamente le pene ai due americani e già uno dei due viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene“.
L’omicidio di Cerciello – Il vicebrigadiere Cerciello Rega venne colpito e ucciso da 11 coltellate da Finnegan Lee Elder la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, in strada a Roma. Elder e Hjroth, si erano imbattuti nel poliziotto nel tentativo di recuperare uno zaino che avevano precedentemente sottratto, nella zona di Trastevere, a Sergio Brugiatelli, il “facilitatore di pusher” cui si erano rivolti in cerca di cocaina. Era stato proprio quest’ultimo ad avvertire le autorità, dopo aver ricevuto una chiamata con la richiesta di riscatto da parte dei due giovani. Dopo una trattativa intercorsa tra Brugatelli e i due ragazzi, Cerciello e il suo collega di pattuglia di quella notte, Andrea Varriale, si erano recati sul posto. Lì, il vicebrigadiere era stato colpito a morte da Elder.
Anche Elder ha visto ridurre la propria condanna nell’appello bis a 15 anni e due mesi. “Viene piuttosto voglia di pensare che ci sia una Giustizia al contrario“, ha commentato il legale della vedova di Cerciello. Nel processo di primo grado i due giovani americani erano invece stati condannati all’ergastolo. Una pena poi ampiamente rivista al ribasso dopo il secondo processo di appello disposto dalla Cassazione. I giudici hanno fatto cadere le aggravanti e ammesso il rito abbreviato. L’ammontare degli anni da scontare il carcere è, così, diminuito notevolmente. Per Elder, inoltre, anche un’assoluzione per l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale perché il fatto non costituisce reato.
Indignato anche il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri, che ha dichiarato: “Con un’interrogazione urgente chiedo al Ministro della Giustizia Nordio di disporre in via immediata un’ispezione sulla Corte di Appello di Roma, che ha disposto gli arresti domiciliari per uno dei due americani coinvolti nell’uccisione del Maresciallo dei Carabinieri Cerciello”. “Nonostante la condanna a 11 anni, peraltro irrisoria, decisa in sede di appello – ha aggiunto -, e nonostante il fatto che questo americano non abbia risarcito in alcun modo i familiari del maresciallo Cerciello, come ha eccepito l’ottimo avvocato Coppi, è stata disposta l’uscita dal carcere. Si tratta di una decisione vergognosa. Che offende tutto il popolo in divisa. Che mortifica l’Arma dei Carabinieri. Che offende la famiglia Cerciello. Che indigna tutti i cittadini onesti. La Corte d’Appello, senza nemmeno attendere un risarcimento, ha assunto una decisione sconcertante. ” La magistratura – ha poi concluso – scrive una ulteriore pagina che sconforta gli onesti. Chiedo che il Ministro della Giustizia disponga un’immediata ispezione su questo atto inqualificabile“.