“Riparto dai giovani”. Quasi. La nuova Juventus di Thiago Motta ha un mantra, che arriva proprio dalla profonda convinzione del nuovo allenatore di puntare davvero sulla linea verde. L’ha fatto (anche litigando con la società) allo Spezia; l’ha ribadito, con risultati davanti agli occhi di tutti, a Bologna. Di base, sarà così anche in bianconero. Solo che i piani a volte cozzano con la realtà: perché servono risultati e la piazza non ha intenzione di aspettare. E quindi “largo ai giovani” può diventare anche un “si fa per dire”. Chiedere a Dean Hujisen o Matias Soulé per la conferma.

Bisogna però sempre soppesare i dati, per evitare di canalizzare informazioni (o interpretazioni) sbagliate. Da un lato è comunque vero: la Juve punta a ringiovanire la rosa. Douglas Luiz ha 26 anni, Di Gregorio pure (e raccoglierà l’eredità di un sempreverde come Szczesny). Thuram ha 23 anni. E gli obiettivi sono comunque giocatori affermati ma nel pieno della loro carriera (Koopmeiners, per dire, ha anche lui 26 anni). Però… per arrivare a loro si rischia di sacrificare una linea ancora più verde e sulla carta molto promettente.

Vero: Iling Jr. e Barrenechea, 20 e 23 anni, sono stati sacrificati sull’altare della trattativa proprio per Douglas Luiz. Ma fa più specie pensare che Hujisen o Soulé, citati sopra, possano comunque salutare nonostante un’età interessantissima (19 e 21 anni) e un potenziale di crescita davvero tutto da esplorare. Lo sa bene, per esempio, la Roma, che sul difensore ha puntato addirittura con un prestito secco, pur di averlo a disposizione la seconda parte della scorsa stagione. 13 presenze, 2 gol, un brutto gesto contro il Frosinone che lo stava per prendere proprio a gennaio (era in partita, ma lì sia De Rossi, sia Di Francesco, dopo la condanna hanno anche perdonato l’evidente immaturità in campo) e un rendimento in media molto interessante. Così tanto da attirare le mire del Psg, che non ha ancora presentato un’offerta formale, ma che lavora tramite intermediari per capire i termini dell’operazione.

I soldi sarebbero tanti, le prospettive di gioco probabilmente non quante quelle con Motta. Ma la Juventus potrebbe anche decidere di cederlo lo stesso per logiche di bilancio e per arrivare a un giocatore già più pronto. E sarebbe un piccolo paradosso.

Ma ancor più paradossale sembra l’addio di di Soulé. L’argentino, che nella giornata delle visite mediche è stato acclamato dai tifosi, potrebbe essere ceduto o al Leicester (che si è mosso da tempo) o alla Roma, che lo ha inserito nella stessa rosa di nomi che comprende anche Chiesa. Ma se a quest’ultimo la destinazione non sembra particolarmente scaldare (non giocherebbe la Champions), a Soulé invece l’idea di lavorare con De Rossi piacerebbe parecchio: avrebbe più spazio che con in bianconero, sarebbe un ulteriore passaggio di crescita.

Ma Motta? Non può, né vuole, garantire un impiego regolare. Per le ragioni di cui sopra: il risultato che, nonostante la linea verde, deve arrivare prima di tutto. E forse ripartire dai giovani (delle altre squadre) è meno rischioso rispetto a quelli già in rosa e meno esperti. In qualche modo, l’allenatore si deve adeguare. E gli slogan andranno un po’ modificati.

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