Ambiente & Veleni

Sicilia senz’acqua, la Cnn rispolvera un’uscita di Santanchè che mi lascia basito

di Alessio Andreoli

Il 6 luglio la Cnn pubblica sul suo sito un lungo articolo, in cui descrive nei dettagli tutti i disagi che gli eventuali turisti devono affrontare a causa della carenza d’acqua in particolare nella Valle dei Templi, in provincia di Agrigento in Sicilia. L’articolo non si sofferma su Agrigento e descrive anche tutte le carenze idriche dell’isola, arrivando a pubblicare l’intervista di un proprietario di un B&B che ovviamente non può che enfatizzare la gravità della situazione, che impatta fortemente sull’economia locale basata soprattutto sul turismo. C’è anche un’intervista al Presidente della Federazione Alberghiera: la Cnn ha interpellato l’ufficio del governo Regionale e riportato le risposte.

Infatti la descrizione di tutti i disagi non si limita al settore turistico, ma spazia anche sull’agricoltura fortemente colpita dalla siccità, gli incendi che devastano il territorio, gli allevatori che devono lasciar morire gli animali di stenti; insomma c’è un’analisi impietosa ma purtroppo tremendamente reale della situazione, che ricostruisce tutti i malfunzionamenti e le promesse mai mantenute. Con un quadro così devastante ovviamente chi legge, se mai avesse voluto farsi una vacanza sulla nostra isola, di certo non può che scegliere mete più confortevoli.

Dell’articolo, tra le altre cose, una mi ha colpito. La Cnn scrive che ha tentato di interpellare la ministra del Turismo Santanchè, ma che non ha ricevuto risposte. L’articolista ha quindi deciso di pubblicare una precedente dichiarazione della ministra, dichiarazione in cui Santanchè diceva che la Sicilia dovrebbe cercare di distribuire la sua stagione turistica ed evitare di concentrarsi esclusivamente sul periodo estivo, dove la carenza idrica è maggiore. Sono basito ed esterrefatto, quindi il problema per la ministra è la distribuzione del turismo da spalmare anche nei mesi invernali?

Certo, dopo gli elicotteri a Cogne non mi dovrebbe stupire più niente, anche se io non mi aspetto che il/la ministro/a del Turismo risolva i problemi idrici o idrogeologici di qualsivoglia regione. Credo però che sia dovuto un suo forte, determinato impegno (anche da parte del ministro all’Agricoltura e Sovranità Alimentare) per coinvolgere quei ministeri (infrastrutture: Salvini?), il Dipartimento della Protezione Civile e quegli organi regionali competenti affinché finalmente si attuino i precedenti piani di sistemazione della rete idrica in Sicilia (pare che più della metà dell’acqua vada dispersa). Inoltre si dovrebbero promuovere studi su come sfruttare l’abbondante e gratuita energia geotermica fornita dall’Etna per la dissalazione dell’acqua marina, oltre ovviamente che per altri fruttuosi scopi.

Poi come al solito, dopo tanto scrivere, mi fulmina un pensiero: la Sicilia è una regione autonoma! Quindi chi se ne frega? Anzi, rendiamo tutte le regioni autonome, così sappiamo sempre chi incolpare dei problemi e tutte grane in meno per il governo centrale. Addirittura con il premierato possiamo eliminare anche i ministeri (Milei docet), ci pensano i consigli regionali ad amministrare. E sempre con il premierato siamo sicuri che serva ancora il Presidente della Repubblica? Avevamo la soluzione sotto il naso da sempre…

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