Il messaggio di Jovanotti è esemplare, bello, pulito e gentile. Forse nel suo piccolo riuscirà ad aiutare chi, per ora, seduto sul letto di ospedale si sta interrogando sul senso della vita
Alla fine la storia della rinascita di Jovanotti a 365 giorni dalla terribile caduta in bicicletta nella Repubblica Dominicana, che ha comportato una doppia operazione chirurgica, è davvero esemplare. Che il cantautore fosse forte dal punto di vista mentale e fisico lo si sapeva già, nonostante abbia 57 anni non si è mai risparmiato sulla bici e nei suoi viaggi in capo al mondo in solitaria. In molti si sono chiesti come il suo stato mentale avrebbe reagito dopo quel brusco e repentino stop che lo ha costretto non solo ad annullare tutti i progetti previsti sia live che discografici, ma anche ad avere delle importanti ripercussioni economiche.
Piano piano l’artista come l’araba fenice ha mandato degli input e dei segnali ai fan sulle sue condizioni di salute. Un percorso lento, difficile ma con la voglia di non mollare mai. E quindi ore e ore di fisioterapia, esercizi, concentrazione massima, determinazione alle stelle. Sono solo alcuni degli ingredienti che il cantautore ha scoperto di avere o forse è stato sempre consapevole di avere. Fatto sta che a un anno esatto dal terribile incidente, Jovanotti ha postato un video sui social delicato e che infonde coraggio e tenerezza.
L’artista, infatti, è alle prese con tutti gli esercizi quotidiani e in sottofondo c’è la sua voce: “Oggi è il 15 luglio ed è esattamente un anno dal botto. – ha detto – Un anno fa proprio q quest’ora sono le nove del mattino volavo dalla bici e mi facevo malissimo, disintegrandomi femore, trocantere, una clavicola… Poi c’è stata l’operazione fatta male, dopo sei mesi ho trovato un chirurgo che mi ha rimesso tutto dritto. Infine tantissimo lavoro, un anno di fisioterapia, tutti i giorni e che sta continuando. Sta andando bene ed è la buona notizia. Alla fine dell’anno sarò più forte di prima e saremo pronti per tuffarci nelle prove dei palasport e per rivederci”.
E a concludere: È stato un anno diverso e pieno di cose, la fisioterapia e importantissima bisogna andare avanti e non mollare tutti i giorni e ginnastica”. Poche parole ma belle e incisive. Spesso non si ha il coraggio di riprendere la propria vita in mano quando non si è più autonomi a causa di fattori esterni, spesso tragici, o quando si è consapevoli che spesso la sfida per riprendere in mano la propria vita è un duro scoglio da superare.
L’esempio di Jovanotti è esemplare, bello, pulito ed efficace. Forse nel suo piccolo riuscirà ad aiutare chi, per ora, seduto sul letto di ospedale si sta interrogando sul senso della vita e del perché tornare a vivere. Perché vivere è bellissimo e, come insegna Jovanotti, ritornare a sperare è possibile.