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La maltese Roberta Metsola rieletta presidente del Parlamento europeo con una maggioranza record. Centrodestra italiano unito sul sì

L’Europarlamento, riunito in assemblea plenaria a Strasburgo, ha rieletto Roberta Metsola presidente del Parlamento europeo. L’eurodeputata maltese, 45 anni, esponente del Partito popolare europeo, guiderà l’Eurocamera per i prossimi due anni e mezzo. Metsola è stata confermata con una maggioranza record: 562 sì su 699 votanti. Un lunghissimo applauso ha accolto l’esito. L’altra candidata, Irene Montero, candidata della sinistra proveniente dalle file del partito spagnolo Podemos, ha preso 61 preferenze. Il voto ha unito la maggioranza di governo. Fi, come il Ppe, ha votato per il bis di Metsola, che ha incassato le preferenze anche di una “larga maggioranza” di Ecr, meloniani inclusi. La Lega, fanno sapere fonti parlamentari, ha votato a favore di Metsola benché i Patrioti siano all’opposizione. Previsto era il del Pd, e del gruppo S&D. Tra i Verdi l’indicazione era di libertà di voto ma, spiegando fonti del partito, si presume che in gran parte abbiano votato a favore. In Left (dove militano Sinistra e M5S), l’indicazione era scegliere Irene Montero anche se il voto era segreto. “Non posso sapere chi ha votato per la mia elezione perché il voto è segreto. Ma voglio mandare un messaggio chiaro: la maggioranza europeista che rappresento ha retto e lo abbiamo visto oggi chiaramente” dice Metsola. Si tratta della prima votazione all’Europarlamento e può essere propedeutica anche alle altre trattative, in particolare quella per il sostegno alla candidata presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen.

Metsola nel suo discorso prima del voto ha citato tre italiani. Il primo è il suo predecessore David Sassoli, democratico, morto a 66 anni mentre era ancora in carica: “Aveva messo prima di tutto la dignità delle persone”, ha sottolineato Metsola. Poi ha ricordato le parole di un altro suo predecessore, Alcide De Gasperi, fondatore e leader della Democrazia Cristiana oltre che presidente del Consiglio nei governi dell’immediato Dopoguerra, quando diceva che “l’Europa è una delle costanti della storia“. Infine Giulia Cecchettin, la ragazza di Padova uccisa dall’ex: “Se troppe donne sono ancora vittime di abusi – ha detto in un passaggio Metsola -, vengono uccise e lottano per rivendicare i propri diritti, non possiamo rendere l’Europa migliore. Dobbiamo costruire l’Europa sognata da Simon Weil e Nicole Fontaine. L’Europa che Marie-Sklodowska-Curie non è riuscita a sfruttare appieno. L’Europa che Giulia, Ana Vanessa, Daphne e tante altre donne non potranno mai vedere. Lo faremo per loro, per tutte quelle che non possono parlare e per tutte quelle che verranno dopo”. Oltre a Cecchettin il riferimento di Metsola è a Ana Vanessa Serén Penas, 45 anni, vittima dell’ex in Galizia, e Daphne Caruana Galizia, giornalista anticorruzione, maltese, uccisa in un attentato dinamitardo vicino a casa.

Metsola spiega che “le sfide che ci attendono richiedono una leadership forte. Dobbiamo essere pronti, il futuro è tutt’altro che prevedibile. Vorrei continuare a lavorare con tutti noi per affrontarlo”. La prossima legislatura, dice, richiederà “un Parlamento ancora più forte, in cui ci sia un dibattito vero. Il ruolo del Parlamento non può essere sminuito”. Anzi per Metsola bisogna spingere perché il Parlamento europeo abbia il diritto di iniziativa legislativa, che al momento è riservato alla Commissione. L’Europarlamento ha chiesto “per molto tempo il diritto di iniziativa legislativa e cinque anni fa abbiamo avuto l’impegno” da parte della Commissione europea a realizzato. “Richiede una modifica dei Trattati ma richiede soprattutto un impegno” da parte delle altre istituzioni, precisa la presidente riconfermata.

Quanto al contesto politico Metsola si sofferma a un aspetto di stringente attualità, cioè la “la polarizzazione nelle nostra società ha portato a una politica di scontro e anche a violenza politica. La risposta semplice è quella di dividerci tra ‘noi e loro’ ma dobbiamo andare oltre questo pensiero che fomenta odio invece di costruire speranza“. Uguaglianza per tutti i cittadini europei, giustizia, pace sono le parole chiave usate dalla presidente dell’Eurocamera. E così è tornata sulla guerra in Ucraina, tema spinoso nei rapporti interni all’Unione: “La guerra di aggressione della Russia in Ucraina – dice Metsola – rimane prioritaria nel nostro programma. Sono stata a Kiev quando è scoppiata la guerra. Saremo al fianco dell’Ucraina e saremo chiamati a fare di più: l’Europa deve difendere la pace e la libertà, con giustizia e libertà”. “La nostra deve essere una voce di umanità“, ha sottolineato.

Com’è fatto il nuovo Parlamento
Nella sua decima legislatura, il Parlamento europeo avrà 720 seggi, 15 in più rispetto all’ultimo emiciclo. L’età media degli europarlamentari è di 50 anni. I gruppi politici sono attualmente otto, uno in più della precedente legislatura: Popolari (Ppe), Socialisti (S&D), Liberali (Renew), Verdi (Greens), Conservatori (Ecr), Sinistra (The Left), Patrioti, Europa delle nazioni sovrane. Al momento restano 33 i deputati non iscritti.

Per oltre la metà dei 720 eurodeputati sarà il primo giorno da eletti a Strasburgo. A tre mesi dall’ultima volta, il Parlamento europeo riapre le sue porte segnando un deciso rinnovamento della classe politica: accanto ai veterani, sono il 54% i nuovi volti nell’emiciclo. All’Italia va il titolo dell’eurodeputato più anziano: è l’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, del gruppo dei Verdi. L’eletta più giovane è invece l’austriaca Lena Schilling, sempre dei Greens.