Spalmare sulla pelle ingredienti animali: non è proprio un’idea allettante, vero? Eppure, sotto il velo delle etichette patinate di molti cosmetici e profumi seducenti, spesso si nascondono materie derivate da animali. Ma nel mondo del beauty, sempre più persone stanno diventando consapevoli dell’importanza di ciò che applicano sulla pelle. La crescente attenzione verso il benessere animale e la tutela degli ecosistemi ha portato molti ad abbracciare uno stile di vita vegan nella scelta dei prodotti per la cura del corpo.

Renata Balducci, presidente AssoVegan-Associazione Vegani Italiani, cofondatrice di Veganok Network, scrittrice e attivista impegnata per i diritti animali, spiega: “C’è una nuova sensibilità; sono soprattutto le generazioni più giovani ad avere più coscienza, forse anche per la visione del loro futuro nel mondo. In un mercato cosmetico sempre più vasto e complesso, è essenziale sapere cosa cercare per fare scelte informate e consapevoli. Ogni acquisto può diventare un voto per un mondo in cui la bellezza non comporta sofferenza animale e problematiche per la salute, ma celebra la natura in tutta la sua purezza”.

Alcuni ingredienti di origine animale sono più noti, mentre altri si nascondono dietro nomi tecnici meno riconoscibili: ecco i più diffusi.

Il Collagene (Collagen), usato per le sue proprietà anti-invecchiamento, è una proteina estratta da tessuti animali come tendini, pelli, cartilagine e ossa. Dona compattezza e giovinezza alla pelle, ma occhio all’origine! Ci sono elementi altrettanto validi di natura vegetale.

La Lanolina, chiamata anche grasso di lana e indicata con “Lanolin” in etichetta, è un emolliente che aiuta a trattenere l’umidità, comune in creme idratanti, balsami per labbra e altri prodotti per la cura della pelle. Si tratta di una miscela di lipidi derivata dalla secrezione delle ghiandole sebacee che si accumula sul mantello di lana delle pecore. Praticamente è sebo ovino!

Secreto dalle ghiandole mammarie durante la gravidanza e i primi giorni dopo il parto, il Colostro bovino è invece usato in gel contorno occhi e in varie tipologie di prodotti antirughe. Si trova anche nei dentifrici, dove sarà quindi a contatto con le mucose della bocca. Un’immagine non proprio piacevole! In etichetta, si trova come “colostrum”.

La Cheratina (Keratin) è invece una proteina ottenuta ad esempio dalle corna e dai manti di animali. Viene utilizzata principalmente nei prodotti che rinforzano e riparano i capelli e le unghie.

La Cocciniglia (Cochineal) è piccolo insetto, che vive sovente anche sulle piante di casa, allevato appositamente per estrarre un colorante rosso intenso chiamato carminio, noto anche come E120 nel settore alimentare. Questo pigmento viene aggiunto in una vasta gamma di prodotti cosmetici, come rossetti e blush.

Ma l’elenco non finisce qui: i derivati animali sono davvero tanti. Il portale Veganok ha stilato una lista fruibile in cui scovare gli ingredienti che sono sicuramente di origine animale – come quelli prima descritti – e altri probabili, come l’Acido Ialuronico (Hyalurnic Acid), l’Acido stearico (Urea Stearic Acid) e l’Acido arachidonico (Arachidonic Acid). Chi desidera adottare una routine di bellezza in linea con i principi vegan e cruelty-free può agire come un vero detective, esaminando attentamente le etichette dei cosmetici, magari con l’ausilio di una lente di ingrandimento.

Oppure, ci sono diverse soluzioni nate per facilitare questo compito. Molti brand del mondo eco-bio stanno rispondendo alla crescente domanda con linee di cosmetici completamente vegetali ed estratti botanici, da reperire nei negozi bio e nelle erboristerie. Inoltre, esistono certificazioni che aiutano i consumatori a identificare questi prodotti che garantiscono sia l’assenza di ingredienti animali, che di test sugli animali. Scegliere questo tipo di cosmetici non solo rappresenta un passo verso una bellezza più etica, ma anche un sostegno per un’industria cosmetica più sostenibile e responsabile.

Fatto questo passo ce n’è poi un altro similmente importante: evitare ingredienti nei cosmetici e nei prodotti per l’igiene personale che possono essere potenzialmente allergizzanti, cancerogeni per la salute umana e tossici per gli ecosistemi. Quali? Qui la lista è davvero lunga, anche considerando il fiume di sostanze chimiche immesse ogni anno dall’industria cosmetica. Ma se da qualche parte bisogna iniziare, ecco alcune di quelle da evitare: Ftalati (interferenti endocrini associati a problemi di sviluppo e riproduzione), Formaldeide (cancerogena), composti Peg (che possono contenere impurità tossiche), Diossano (irritante per gli occhi e le vie respiratorie), Lilial (fragranza vietata perché può danneggiare il sistema riproduttivo), Triclosan (antibatterico legato a resistenza antibiotica e disfunzioni ormonali), solo per citarne alcune.

Proteggere la propria salute e quella degli animali significa essere informati e fare scelte consapevoli: uno stile di vita ecologico che può fare davvero la differenza in un mondo in cui l’equità deve manifestarsi ancora nella sua pienezza.

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