“Con l’acqua bollente te faccio lavà”. “Io questa te la metto negli occhi”. “Hai finito, io ti spezzo”. “Stai facendo le cose porno? Devi andare a fare la puttanella?”. Sono solo alcune delle terribili frasi che lasciano intendere il clima di terrore, disprezzo e violenza gratuita presente all’interno del Centro di educazione motoria (Cem) di Roma, gestito dalla Croce Rossa Italiana, che la stessa Cri ha denunciato e che ha permesso alla Procura di Roma di far arrestare 10 operatori, di cui 5 accusati di tortura. Vittime di queste violenze due pazienti affetti da gravi patologie psico-fisiche.
“In data 26 giugno 2023”, si legge in uno dei passaggi dell’ordinanza di custodia cautelare, uno degli operatori strattonava una paziente “per i capelli per farla sedere e le rompeva le bacchette con cui stava giocando” e poi “le sferrava un pugno in pieno volto intimandole ancora di sedersi ed al suo rifiuto la tirava di nuovo per le braccia e poi per i capelli”, il tutto “mentre la paziente continuava a urlare e cominciava poi a colpirsi sulle braccia in uno stato di agitazione psicomotoria”. Nel corso della serata del 30 luglio 2023, lo stesso operatore, “avendo colto la paziente in bagno con lo scopino in mano, le intimava di riporlo e contestualmente la schiaffeggiava con forza e poi, ancora, la percuoteva con entrambe le mani; subito dopo, le lavava le mani, tenendola per il collo e dicendole: ‘Con l’acqua bollente ti faccio lavà’”. Il 19 settembre 2023, inoltre la “legava arbitrariamente (…) sulla sedia a rotelle mediante il telo del sollevatore, così costringendola a rimanere seduta”.
Stessa paziente, altro operatore: “In data 16 giugno 2023, mentre lavava i denti alla paziente, la percuoteva con uno schiaffo sul volto” e poi con “schiaffi assestati sulla coscia e sul viso (…) ‘mo’ te faccio vede che te combino’”, le diceva “poi spingendola di nuovo sul letto con un violento colpo sul volto”. Qualche giorno dopo, ancora, al suo rifiuto di dormire “la percuoteva con una ciabatta sulla testa, minacciando di colpirla ancora”, mentre il 26 giugno 2023 “scopriva la paziente che si trovava distesa a letto, le dava un altro schiaffo sulla schiena, dicendole di dormire; e successivamente, dopo averle detto ‘forza va’ a cacà da sola‘, la colpiva con altri schiaffi sul volto e sul capo”. E ancora: “La prossima volta che non me lo dici ti do un cazzotto qua, hai capì? La devi fare al bagno’”.
Un clima di terrore e violenza, ma anche di molestie sessuali. Un altro dipendente della struttura scherniva la stessa ragazza: “’Fisicamente sta bene – si legge nell’ordinanza – Con una fotografia in mano (…) la prenderei per i capelli e farei in questo modo’, per poi prenderla con la testa e simulare un rapporto orale”. Notato che la paziente “aveva il seno scoperto, reiterava gli insulti con espressioni del tipo ‘sta facendo le cose porno?’ e ancora ‘devi andare a fare la puttanella’”. Stesse molestie rivolte anche a un paziente di sesso maschile. Il 12 agosto 2023, uno degli operatori “mivava il gesto di sferrare pugni sulla pancia e sul volto (…) gli scuoteva la testa e poi mimava un rapporto orale (…) ‘mi vuoi fa nu bocchino’ (…) subito dopo gli scuoteva la testa con violenza, dicendogli ‘come sei bello ti vorrei staccare il cervello’”. Inoltre “senza alcun apparente motivo – afferma il gip – provocava il (…) mostrandogli il suo pene ed esortandolo a strappare il reggiseno e le mutande della operatrice (…)”.
Episodi di violenza anche nei confronti di questo secondo paziente. Il 18 agosto 2023 l’operatore diceva: “Vedi che tu sei pazzo? Io sono più pazzo di te! Questa volta ti faccio il cazzo bene… (…) io prendo il laccetto e ti allungo la testa”. Successivamente “gli bloccava le braccia e, poggiato un ginocchio sul suo addome, lo minacciava con espressioni del tipo ‘hai finito io ti spezzo, io ti spezzo’”. E ancora: “Ti metto la penna in gola (…) tu stasera vuoi morire (…) dormi pezzo di merda… ti scannerò tutta la notte pezzo di merda”. Infine: “Stasera ti mando all’ospedale poi mandano i Carabinieri la Polizia perché ho fatto dei maltrattamenti, ma a me passa per il cazzo”. Per fortuna i carabinieri al Cem sono arrivati davvero.