Dazn vuole rinunciare praticamente a metà dei giornalisti che fanno parte del suo organico. Da settimane si rincorrevano retroscena e voci sugli imminenti tagli della piattaforma streaming sportiva che, tra gli altri, ha i diritti per la trasmissione delle partite di Serie A fino al 2029. Ora a confermare le intenzioni di Dazn è una nota congiunta della Federazione nazionale della Stampa italiana (Fnsi) e dell’Associazione lombarda giornalisti (Alg): i due sindacati si mettono “al fianco dei colleghi di Dazn impegnati, insieme al sindacato, in una vertenza con l’azienda dopo che questa ha annunciato un esubero di 14 giornalisti sui 32 attualmente in organico”. Il comunicato si conclude annunciando che l’assemblea dei giornalisti ha proclamato lo stato di agitazione.

“Insieme con i colleghi della redazione, ci chiediamo come sia possibile garantire e migliorare gli standard dell’offerta rinunciando alla metà di giornalisti dipendenti”, scrivono Fnsi e Alg. Il Fatto del resto ha già raccontato il grande equivoco che si cela dietro i diritti tv del pallone: costano uno sproposito, la Serie A continua a chiedere e ottenere circa un miliardo a stagione (anche l’ultima asta si è chiusa intorno a quella cifra), ma i tifosi pretendono di pagarli poco. Una contraddizione scontata per anni un po’ da tutti i broadcaster, da ultimo Dazn che finora aveva provato a sopperire al problema continuando ad aumentare il prezzo dei suoi pacchetti.

Ora invece la scelta è ricaduta anche su una riduzione dei costi, quindi del personale giornalistico. “Il sindacato continuerà comunque a lavorare, insieme con il cdr e in sintonia con la redazione, per ridurre i numeri degli esuberi e gestirli nel modo meno traumatico possibile”, si legge nel comunicato congiunto. “È stato aperto un tavolo sindacale per cercare di gestire la questione nel modo meno traumatico possibile e il ceo, Stefano Azzi (nella foto, ndr) ha dichiarato ai media che Dazn non ricorrerà allo strumento dei licenziamenti“, ricordano ancora i sindacati. La redazione giornalistica, proseguono, “non ritiene la decisione di rinunciare a 14 giornalisti compatibile con il nuovo piano editoriale di Dazn. Un piano che la redazione giudica un evidente passo indietro rispetto al passato, visto che prevede che solo 5 partite su 10 per ogni giornata di Serie A siano coperte da giornalisti di Dazn inviati sul posto”. Una spending review che cozza con l’idea di un rilancio del prodotto calcio: “La redazione si chiede come sia possibile innovare e rafforzare il racconto rinunciando a quasi la metà dei giornalisti in organico”, sottolinea infatti la nota.

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