Cronaca

Francesco Vaia, il dg del ministero della Salute “bocciato” all’abilitazione da professore universitario: non ha i titoli. “Farò ricorso”

Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, non è stato giudicato idoneo a ottenere l’abilitazione a professore universitario ordinario di Igiene. A quanto riporta Repubblica, l’ex direttore dell’ospedale Spallanzani di Roma – volto in prima linea ai tempi della pandemia di Covid – è stato “bocciato” dalla commissione per l’abilitazione scientifica […]

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Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Francesco Vaia, non è stato giudicato idoneo a ottenere l’abilitazione a professore universitario ordinario di Igiene. A quanto riporta Repubblica, l’ex direttore dell’ospedale Spallanzani di Roma – volto in prima linea ai tempi della pandemia di Covid – è stato “bocciato” dalla commissione per l’abilitazione scientifica nazionale, che ha ritenuto i suoi titoli non sufficienti in sei categorie su otto: tra le altre, “Organizzazione o partecipazione come relatori a convegni di carattere scientifico in Italia o all’estero”, “Responsabilità di studi e ricerche scientifiche affidati da qualificate istituzioni pubbliche o private” e “Responsabilità scientifica per progetti di ricerca internazionali e nazionali”.

Vaia, voluto al ministero dalla premier Giorgia Meloni – ma mai amato dal ministro Orazio Schillaci – aveva presentato domanda per l’abilitazione negli scorsi mesi, nonostante sia alla soglia del compimento dei settant’anni, età che gli avrebbe imposto di andare in pensione anche se avesse vinto un concorso per la cattedra in un qualche ateneo. “Premesso che sono già da vari anni professore straordinario, sono molto sereno e soddisfatto che la parte riguardante le pubblicazioni scientifiche sia stata considerata molto positiva”, commenta lui. “A maggioranza è stato deciso che i requisiti riguardanti la partecipazione ai congressi non fossero sufficienti: non tutti i commissari erano d’accordo. Siamo già pronti a presentare ricorso alle magistrature competenti, quindi attenderei i giudizi definitivi per esprimermi”, aggiunge.