"Non me ne frega niente" e il governo inglese risponde: "Sono frasi discriminatorie e offensive, e totalmente innecessarie"
Basta un coro di troppo per scatenare polemiche. “Gibilterra è spagnola“, uno sfottò urlato a sproposito nel corso della parata trionfale della nazionale spagnola a Madrid – per la vittoria degli ultimi Europei – che potrebbe creare tensioni diplomatiche. Rodri, tra i più scatenati della festa, ha intonato cori contro il territorio oltremare del Regno Unito (rivendicato dalla Spagna e inserito nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi): nonostante Alvaro Morata avesse ricordato al compagno di giocare in Inghilterra, il centrocampista del Manchester City non si è minimamente preoccupato della situazione. “Non me ne frega niente” risponde Rodri, forse colpa anche di qualche bicchiere di troppo. Il governo britannico, però, non ha digerito la sciocca battuta e Gibilterra ha presentato una protesta formale alla UEFA. Il governo spagnolo, ha minimizzato l’accaduto.
Rodri sbeffeggia, il governo britannico risponde
Quando una battuta si trasforma in una dichiarazione di cattivo gusto. A Cibeles il coro il Regno Unito si è sentito per ben due volte. “Siamo delusi nell’osservare che vari giocatori della nazionale maschile di calcio spagnola hanno festeggiato la vittoria nell’Europeo con cori e commenti rancidi. Sono frasi discriminatorie e offensive, e totalmente innecessarie“. Questa la reazione del governo del paese che non ha gradito le parole del centrocampista del Manchester City.
La richiesta di Fabian Picardo
Anche Fabian Picardo, massimo rappresentante politico di Gibilterra, ha voluto dare una visione di quanto accaduto a Madrid con un commento sui social: “Mischiare una vittoria sportiva con un coro che rende gloria alla politica dittatoriale di un assassino seriale come Franco e l’intento del suo regime fascista di usurpare un territorio attiguo che tra l’altro è anche una nazione Uefa è più che ripugnante. Sporca lo sport e la vittoria ottenuta sul campo”. Lo stesso Picardo, successivamente, ha proposto a Gibilterra di inviare una protesta formale alla Uefa. Detto, fatto: la lettera ha raggiunto Nyon e ora si aspetta una risposta da parte dei vertici. La Spagna, nel frattempo, ha minimizzato quanto accaduto riconducendo l’episodio a una semplice ragazzata.