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I Patrioti di Orbán attaccano Ilaria Salis all’Eurocamera: ‘Evitate che porti armi in aula’. The Left: ‘Ha difeso i diritti fondamentali’

Il caso Ilaria Salis entra anche nelle discussioni della prima Plenaria della X legislatura europea. Nel corso della mattinata di mercoledì, mentre gli eurodeputati guidati dalla presidente Roberta Metsola discutevano e votavano i vari punti all’ordine del giorno, il nuovo gruppo dei Patrioti d’Europa, pensato e voluto dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, ha preso […]

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Il caso Ilaria Salis entra anche nelle discussioni della prima Plenaria della X legislatura europea. Nel corso della mattinata di mercoledì, mentre gli eurodeputati guidati dalla presidente Roberta Metsola discutevano e votavano i vari punti all’ordine del giorno, il nuovo gruppo dei Patrioti d’Europa, pensato e voluto dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, ha preso la parola per andare all’attacco di Ilaria Salis, dopo la vicenda dell’arresto per una presunta aggressione nei confronti di esponenti neonazisti in Ungheria.

“C’è una deputata, Ilaria Salis, che picchia le persone con un martello – ha dichiarato prendendo la parola l’eurodeputato austriaco, Georg Mayer – La violenza viene dalla sinistra e chiederei che venga fatta luce su questa persona per evitare che in quest’Aula siano portate armi“. Parole che fanno capire come dalle parti dei Patrioti, e soprattutto a Bruxelles, il suo caso giudiziario sia stato tutt’altro che archiviato dopo il riconoscimento dell’immunità legata all’elezione come europarlamentare. Ma dai banchi della sinistra, a replicare è la capogruppo di The Left, gruppo del quale Salis fa parte in quanto eletta con Avs, Manon Aubry: “L’estrema destra ha già mostrato il suo volto contro chi difende i diritti umani – ha detto l’eurodeputata in riferimento alle leggi approvate da Fidesz contro le ong – Siamo fieri della presenza di Ilaria Salis in questo Parlamento, è stata incarcerata per aver difeso i diritti fondamentali e continueremo a farlo per tutti i cittadini e le cittadine. Anche quelli ungheresi”.