Giustizia & Impunità

Liguria, il Riesame dice no anche a Spinelli: il presunto corruttore di Toti resta ai domiciliari

Il Riesame conferma i domiciliari anche per l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, arrestato il 7 maggio scorso con l’accusa di aver corrotto il governatore della Liguria Giovanni Toti e l’ex presidente del porto di Genova Paolo Emilio Signorini per far approvare una serie di pratiche di suo interesse. Il Tribunale delle Libertà ha rigettato il ricorso […]

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Il Riesame conferma i domiciliari anche per l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, arrestato il 7 maggio scorso con l’accusa di aver corrotto il governatore della Liguria Giovanni Toti e l’ex presidente del porto di Genova Paolo Emilio Signorini per far approvare una serie di pratiche di suo interesse. Il Tribunale delle Libertà ha rigettato il ricorso della difesa – avvocati Sandro Vaccaro e Andrea Vernazza – contro il diniego all’attenuazione della misura arrivato a fine giugno dalla gip Paola Faggioni, secondo cui l’ex patron di Genoa e Livorno calcio poteva ancora inquinare le prove concordando una versione di comodo con gli altri indagati. Il no del Riesame a Spinelli segue di pochi giorni quello opposto a Toti, per cui è stato ritenuto ancora sussistente il rischio di reiterazione del reato.

In un passaggio dell’ordinanza i giudici si soffermano sui 215mila euro in contanti – oltre a dollari e sterline – trovati nella cassaforte della casa di Spinelli a Genova durante le perquisizioni dopo l’arresto: quei soldi, scrivono, potrebbero costituire una “provvista idonea per effettuare nuovi pagamenti non tracciabili, contrassegnati da una finalità che non si stenta a presumere delittuosa, ove si tenga conto dell’incompatibilità di una così considerevole quantità di denaro con le spese quotidiane occorrenti a un soggetto pur abbiente”. L’imprenditore, peraltro – si legge nel provvedimento – “non ha negato di essersi rivolto al governatore per “sbloccare” pratiche amministrative di suo interesse” e nel contempo di aver finanziato il suo comitato elettorale, “pur affermando in via generale che le due vicende non erano in rapporto sinallagmatico”, cioè di scambio.

“La sistematicità del meccanismo corruttivo emerso nel corso delle investigazioni, l’ammessa consuetudine di Spinelli di rivolgersi personalmente a pubblici ufficiali in relazione a pratiche di interesse per le società del suo gruppo imprenditoriale, delle quali detiene ancora importanti quote societarie (…) palesano da un lato l’irrilevanza del fatto che egli ha dismesso ogni carica direttiva” nelle sue società, “e, dall’altro, l’inidoneità dell’invocata misura meramente interdittiva” chiesta dagli avvocati “a contenere il pericolo, assolutamente attuale e concreto, che Spinelli reiteri analoghe condotte”, argomenta l’ordinanza.

Mercoledì intanto si terrà il primo dei tre nuovi incontri a cui Toti è stato autorizzato dalla gip: nel tardo pomeriggio il governatore vedrà nella propria casa di Ameglia l’assessore ai Lavori pubblici Giacomo Giampedrone, un suo fedelissimo. Nei prossimi giorni, invece, sono previsti i faccia a faccia – ancora da calendarizzare – con l’assessore all’Urbanistica Marco Scajola e soprattutto con il vicepremier della Lega Matteo Salvini. Martedì la giudice Faggioni ha accolto l’istanza di attenuazione della misura cautelare nei confronti di Signorini, l’unico degli indagati sottoposto a custodia in carcere, permettendogli di andare ai domiciliari.