Pietro Orlandi è stato convocato in Procura a Roma come persona informata sui fatti, dal titolare dell’indagine sulla sorella Emanuela, la cittadina vaticana scomparsa a Roma il 22 giugno del 1983. Orlandi è ascoltato dal pm Stefano Luciani a cui è affidata l’inchiesta aperta a piazzale Clodio nel 2023. Indagine che viaggia parallelamente rispetto a quella portata avanti dal Vaticano, aperta nel gennaio del 2023 e condotta dal Promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi.
“La convocazione in Procura stato in fondo un incontro positivo”, dichiara Orlandi. “Non conoscevo personalmente il dottor Luciani ma sa il fatto suo e mi ha dato un’ottima impressione, stanno lavorando seriamente in maniera minuziosa. Ultimamente sono stato molto critico anche verso la Procura e oggi per certi versi mi sono dovuto ricredere. Penso che il lavoro della Procura e della Commissione ci aiuterà a fare passi avanti verso la verità. Sono fiducioso, ora importante sarà l’audizione del 18 luglio in commissione del dottor Giancarlo Capaldo”.
Capaldo verrà ascoltato domani dalla bicamerale che indaga sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Il magistrato, lo ricordiamo, fu titolare della seconda inchiesta sulla 15enne scomparsa e protagonista della cosiddetta “trattativa” con due emissari vaticani che chiesero alla la collaborazione della magistratura per aprire la tomba di Enrico de Pedis, sepolto nella cripta di Sant’Apollinare, togliendo la Santa Sede dall’imbarazzo di aver fatto tumulare un criminale in una Basilica. Anche l’avvocato della famiglia Orlandi Laura Sgrò commenta a FqMagazine l’incontro di ieri: “C’è molta fiducia nei confronti della Procura. Oggi abbiamo avuto la conferma che stanno lavorando e che lo stanno facendo bene”.