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Radio Maria trasmette un’omelia che dà credito a Gisella Cardia e alle sue apparizioni della Madonna di Trevignano: il direttore si dissocia

Oramai la questione Gisella Cardia e relative apparizioni della Madonna sui colli di Civita Castellana è tutta interna alle istituzioni più o meno ufficiali del credo cattolico italiano

Un’omelia della santona di Trevignano in diretta su Radio Maria e il direttore si dissocia. Oramai la questione Gisella Cardia e relative apparizioni della Madonna sui colli di Civita Castellana è tutta interna alle istituzioni più o meno ufficiali del credo cattolico italiano. Non bastano le scomuniche vescovili e del Dicastero della Dottrina della Fede. Ora anche sulla seguitissima Radio Maria cala la mannaia sui riti non ortodossi, pardon “non soprannaturali” della Cardia. Durante l’omelia della mattina pronunciata da Don Pietro di Caltanissetta in diretta radio, sono state date indicazioni dettagliate e parecchio credito a Gisella Cardia, la donna nota come veggente di Trevignano. Attenzione e spazio che non sono andati giù al mitico padre Livio Franzaga, appassionato e vivido conoscitore di altre apparizioni mariane nella storia (in primis quella di Medugorje).

“La direzione comunica che in data 16 Luglio 2024, durante la Santa Messa mattutina, il celebrante di propria iniziativa, nell’Omelia parlando di Apparizioni mariane, ne ha avvalorata una sulla quale la Chiesa ha espresso giudizio negativo, vietando celebrazioni e pellegrinaggi nei luoghi dei presunti avvenimenti. Radio Maria ovviamente si dissocia seguendo le disposizioni dell’Autorità ecclesiastica”, ha scritto di suo pugno il Franzaga con un post su Facebook. Cardia, che ogni tre del mese sostiene di avere un dialogo diretto con la Madonna, è indagata per truffa insieme al marito Giovanni nei confronti di Luigi Avella, un ex fedele che aveva donato 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano. L’uomo rivoleva i soldi indietro in quanto sostiene di essere stato raggirato e ridotto in ‘schiavitù mentale’ da Cardia. “Mi hanno raggirato per soldi, ero spinto a donare centinaia e migliaia di euro, con l’illusione che se io e mia moglie stavamo bene lo dovevamo a Scarpulla, che ci faceva da tramite con la Madonna”, aveva spiegato Avella.