Dichiarazioni che fanno discutere. “Roberto Baggio va sul dischetto, calcia alle stelle, il Brasile vince il Mondiale e la mia Italia deve accontentarsi del secondo posto“. Comincia così l’intervista di Arrigo Sacchi a La Gazzetta dello Sport, a 30 anni dai ricordi di un Mondiale – a detta sua – poco riconosciuto e considerato per il risultato ottenuto. “Il fatto è che alla finale con il Brasile ci arrivammo in condizioni difficili. Fisicamente eravamo cotti, i giocatori non avevano più muscoli nelle gambe. Nei giorni precedenti non ci allenammo. Tutta colpa della prima parte del torneo giocata sulla costa est degli Stati Uniti. Caldo afoso, umidità al cento per cento, temperatura mai sotto i trenta gradi, si doveva dormire con l’aria condizionata”. Passato alla storia per il rigore decisivo sbagliato da Roberto Baggio contro la nazionale verdeoro, era stato proprio il Divin Codino a trascinare la nazionale italiana nel percorso mondiale fino alla finale di Pasadena. “Visti i recenti risultati della nazionale azzurra, dico con forza che il nostro secondo posto al Mondiale del 1994 dovrebbe renderci ancora più orgogliosi di quella squadra”. Poi la bordata finale. “La differenza tra la mia Italia del 1994 e l’Italia di Lippi del 2006 che ha vinto il titolo è in un rigore: Roberto Baggio lo sbaglia, Fabio Grosso lo segna“. Dichiarazioni che sono state criticate aspramente da Aldo Serena con un tweet: secondo il suo parere nessuna riconoscenza e alibi che non rispecchiano la realtà.

Serena: “Non si possono leggere queste cose”
“Con tutto il rispetto, con tutto il rispetto dovuto, non si possono leggere queste cose. Gioco difensivo e modesto (quello da lui sempre criticato). Roberto Baggio che dopo l’umiliazione contro la Norvegia gli salva la faccia con la sua fantasia e nessun cenno di ringraziamento“: Aldo Serena ha commentato così le dichiarazioni dell’ex ct della nazionale. Baggio con una doppietta salvò l’Italia dall’eliminazione già agli ottavi contro la Nigeria: gol all’88esimo e poi quello decisivo su rigore ai tempi supplementari. Un suo gol fu decisivo anche contro la Spagna, il culmine di una prestazione a tratti poetica. Pazzesca anche la sua semifinale contro la Bulgaria: un’altra doppietta che trascinò l’Italia in finale.

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