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Uccide gli amici, fa a pezzi i loro corpi, li infila dentro due valige e le getta sotto un ponte: “Aveva vissuto a casa loro”

La polizia ha arrestato un 24enne colombiano: ora è accusato di duplice omicidio

di F. Q.
Uccide gli amici, fa a pezzi i loro corpi, li infila dentro due valige e le getta sotto un ponte: “Aveva vissuto a casa loro”

Ha ucciso due amici, li ha fatti a pezzi e messi dentro delle valigie. Per questo è stato arrestato a Londra un 24enne colombiano accusato di duplice omicidio. I resti umani smembrati, appartenenti a due uomini, sono stati ritrovati nei giorni scorsi dentro due valigie: una era abbandonata sotto il famoso ponte sospeso di Clifton a Bristol, nell’Inghilterra sud-occidentale, e l’altra in un appartamento nel quartiere londinese di Shepherd’s Bush. La polizia metropolitana di Londra ha annunciato l’arresto e l’incriminazione di Yostin Andres Mosquera, ritenuto il responsabile del duplice omicidio di Paul Longworth, 71 anni, e Albert Alfonso, 62 anni. Le vittime, un’ex coppia gay, condividevano ancora l’abitazione in cui è stata trovata una delle valigie.

La vicenda ha avuto inizio nella notte tra mercoledì 10 e giovedì 11 luglio, quando le forze dell’ordine hanno ricevuto una segnalazione riguardo a un uomo sospetto con una valigia sul ponte di Clifton. Al loro arrivo, lui era già scomparso, lasciando dietro di sé il macabro bagaglio. Le indagini, condotte dalla polizia di Londra, hanno portato al ritrovamento di ulteriori resti umani nell’appartamento di Shepherd’s Bush, che si ritiene siano collegati a quelli trovati a Bristol. L’autopsia ha confermato che i resti appartengono a due uomini adulti, ma l’identità delle vittime è stata resa nota solo in seguito.

Il sospettato, Yostin Andres Mosquera, è stato arrestato sabato 13 luglio in una stazione di Bristol, dopo essere stato identificato grazie a segnalazioni di testimoni oculari e immagini di videosorveglianza. L’uomo era arrivato sul ponte in taxi, ma era già fuggito al momento dell’intervento della polizia. Nonostante l’iniziale sospetto di un crimine d’odio, gli investigatori hanno poi escluso la matrice omofoba: “Le prove raccolte finora non suggeriscono l’esistenza di un movente omofobico, ma stiamo ancora indagando per determinare le esatte motivazioni del duplice omicidio“, ha spiegato il vice commissario aggiunto Andy Valentine. La polizia ha confermato che Mosquera conosceva le vittime e che aveva soggiornato presso il loro appartamento a Londra, quindi l’ipotesi è che ci siano ragioni personali o di interesse.

Mosquera è comparso in tribunale a Londra lunedì 15 luglio per rispondere dell’accusa di duplice omicidio. Le indagini proseguono per ricostruire l’esatta dinamica degli eventi e fornire risposte alle numerose domande che ancora circondano questo caso. Gli investigatori stanno cercando di stabilire l’esatto momento e luogo degli omicidi, nonché il ruolo di eventuali complici.

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