Sarà di nuovo la macroniana Yael Braun-Pivet a presiedere l’Assemblea nazionale francese. La nomina della quarta carica dello Stato, arrivata al terzo scrutinio, quindi con maggioranza relativa di 221 voti contro i 207 del candidato del Nouevau Front Populaire, il comunista André Chassaigne, è importante soprattutto come test per capire quali siano le possibili alleanze all’interno dell’aula per la formazione del prossimo governo, data l’impasse creatasi dopo il voto del 7 luglio che ha visto vincere la sinistra del Nfp con un’Assemblea che, però, è stata di fatto divisa in tre parti. E quello che è emerso da questo terzo turno di votazione è che la candidata di Ensemble ha vinto grazie all’appoggio di alcuni esponenti del centrodestra.
La votazione per l’Assemblea ha di nuovo confermato che, comunque, le operazioni per arrivare alla formazione di un nuovo governo saranno delicate, non a caso anche per la rielezione di Braun-Pivet si è dovuti arrivare al terzo turno. La politica macroniana era risultata in testa anche dopo il secondo scrutinio con 210 voti, contro i 202 di Chassaigne e i 143 di Sébastien Chenu del Rassemblement National. È già al secondo turno che, probabilmente, si era arrivati a un’intesa tra le parti, dato che la prima votazione aveva ricalcato grossomodo l’esito delle urne del 7 luglio, con la sinistra che era risultata in testa. Alla prima votazione, infatti, Chassaigne aveva ottenuto il maggior numero di voti (200). Prima della seconda votazione, però, si sono ritirati 2 dei 6 candidati in corsa – Philippe Juvin della Destra repubblicana (ex LR), che nella prima votazione aveva ottenuto 48 voti, e la centrista Naïma Moutchou, deputata di Horizons, che nella prima votazione aveva ricevuto 38 voti – lasciando in lizza 4 candidati e 86 voti da redistribuire. Ed è a questo punto che la maggioranza di essi è confluita su Braun-Pivet, riconfermandola, ma solo al terzo turno, a capo dell’Assemblea Nazionale francese.