Zonaeuro

Avanti col Green Deal, più controlli alle frontiere sull’immigrazione: il discorso di von der Leyen all’Eurocamera. Sì dei Verdi

Manterremo la rotta sul green deal che però si chiamerà anche Clean industrial, industria pulita. Abbattimento delle emissioni del 90 per cento entro 15 anni ma con “patti” da stringere con i settori produttivi e la garanzia di un “giusto reddito” per gli agricoltori. E ancora: triplicheremo le forze per controllare le frontiere, con rimpatri di migranti e intese con Paesi terzi. E poi l’allargamento che sarà una priorità. Il che significa anche Ucraina. A proposito: “Quella di Orbàn non è stata una missione di pace ma di appeasement”, cioè intesa come “di eccessive concessioni”. A prima vista il discorso con cui Ursula Von der Leyen si candida a un secondo mandato da presidente della Commissione europea, davanti all’Europarlamento, sembra voler fare en plein di voti. Non rinuncia a tenere attaccato al treno della maggioranza i Verdi, a sinistra. Ma si mostra sensibile a temi più cari ai sovranisti, specialmente quelli ai vertici di Stati membri, leggi l’Italia e leggi Giorgia Meloni con i suoi Fratelli d’Italia. È noto che Von der Leyen rischia di perdere qualche sostegno nello scrutinio segreto ed è per questo che cerca una “cintura di sicurezza” in pacchetti di voti di altri gruppi non rappresentati dalla coalizione che ha espresso il suo nome, quella formata da Popolari (il suo partito), Socialisti e Liberali.

Le reazioni/1: in Ecr (il gruppo di FdI) libertà di voto Verdi ufficializzano il sì
Il discorso di Von der Leyen è stato accolto con favore esplicito da tutte queste ultime famiglie europee: “Accolte molte proposte di Forza Italia. La voteremo” twitta Antonio Tajani, che oltre che Forza Italia rappresenta il Ppe. “Votare Ursula von der Leyen. E’ la scelta giusta: il Ppe certamente lo farà” è l’invito di Manfred Weber, leader dei popolari, in Aula. “Andiamo avanti insieme nella costruzione dell’unica Europa possibile: l’Europa della giustizia sociale” aggiunge la capogruppo dei Socialisti Iratxe Garcia Perez. E i conservatori di Ecr, dei quali fa parte Fdi? Il co-presidente Nicola Procaccini prende la parola e – come ammette subito – “delude subito chi si aspetta un’indicazione di voto da parte dell’Ecr”. “Il nostro gruppo è composto da partiti che non rinunciano alle prerogative nazionali e ognuno si esprimerà sulla base dell’interesse nazionale” aggiunge. La “maggioranza” del gruppo dei Conservatori e Riformisti al Parlamento Europeo è “contraria” alla rielezione di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione Europea, ma “la libertà di voto del singolo eurodeputato” è “garantita”, riferisce all’Adnkronos una fonte interna al gruppo dell’Ecr, non italiana. La decisione di FdI verrà presa nella riunione della delegazione italiana.

Le reazioni/2: i Verdi ufficializzano il sì
Ufficializzano il invece i Verdi: “Se mi chiedete se Ursula von der Leyen è una candidata dei verdi alla presidenza della Commissione europea o se il programma che ci ha illustrato è verde, posso rispondervi di no – afferma prendendo la parola davanti alla Plenaria Terry Reintke, tedesca, co-presidente del partito ambientalista – Ma abbiamo negoziato duramente, abbiamo fatto compromessi nelle ultime settimane e per me ciò che è fondamentale è che la maggioranza che regge oggi sia una maggioranza di gruppi democratici ed europeisti perché dobbiamo impedire all’estrema destra di ottenere potere e avere un impatto sul processo decisionale dell’Ue”. Il no a Von der Leyen arriverà di certo, invece, dalla sinistra. “In mezz’ora lei non ha mai parlato di povertà e disoccupazione, lei guadagna più di 30mila euro al mese ma un europeo su tre salta un pasto, esca dalla sua torre d’avorio” accusa la capogruppo, la francese Manon Aubry. Per Aubry “non c’è da essere soddisfatti dal primo mandato” di Von der Leyen “e non c’è motivo di dargliene un secondo. Lei è stata condannata dalla Corte europeo per poca trasparenza nei vaccini oggi non dovrebbe essere qui ma davanti a un giudice“, ha spiegato Aubry. Conferma il no anche la Lega: “Senza ambiguità, la Lega dice no al bis di Ursula von der Leyen. Si prospetta una strada in salita, guardando la variopinta maggioranza che la sosterrà, con un finto centrodestra che ha chiesto i voti veri degli elettori di centrodestra per poi andare a formare una maggioranza di comodo con la sinistra”, ha dichiarato l’eurodeputato Paolo Borchia.

Le ultime trattative (anche con Meloni)
Gli ultimi contatti di Von der Leyen con i gruppi politici hanno avuto luogo fino a poco prima della pubblicazione delle linee guida. E tra questi, spiegano fonti qualificate europee, c’è stato anche il colloquio telefonico – ieri in tarda serata – tra la presidente della Commissione designata e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A Meloni, come a tutti gli interlocutori, von der Leyen ha spiegato che, nel suo discorso in Plenaria, non ci sarebbero stati cambi di linea rispetto a quanto illustrato nei giorni scorsi. Il discorso sulle linee politiche di von der Leyen è stato, spiegano le stesse fonti citate dall’agenzia Ansa, frutto di un lavoro durato giorni, calibrato in ogni punto per venire incontro alle richieste delle forze politiche con cui la presidente della Commissione ha intenzione di dialogare. Tra queste forze c’è anche Fratelli d’Italia, e non è un caso – viene sottolineato – che nel testo si sia posto l’accento sul dossier migrazione ma anche su quello relativo all’area del Mediterraneo, al quale von der Leyen ha intenzione di dedicare un portafoglio ad hoc. Ogni paragrafo ha tenuto conto delle istanze che von der Leyen ha recepito negli incontri con i gruppi: il commissario ad hoc agli Alloggi, ad esempio, è una richiesta che ha portato con forza la compagine socialista.

Il discorso
Il documento illustrato da Von der Leyen è lungo 31 pagine. E in particolare ha messo per iscritto le proposte che intende portare avanti nei primi cento giorni di mandato: dalle misure per i progetti comuni della difesa al Clean Industrial Clean, un patto per l’industrializzazione pulita che coniughi crescita e transizione. Tra le misure ritenute più urgenti anche un piano d’azione sulla sicurezza informatica. “Nei primi 100 giorni garantiremo l’accesso a nuove capacità di supercalcolo su misura per le start-up e l’industria dell’intelligenza artificiale attraverso il piano delle AI-Factories”, ha scritto la Spitzenkandidatin del Ppe a caccia della riconferma.

La transizione ecologica
Il green deal, dunque, per cominciare. Se negli ultimi confronti alla vigilia del voto Fratelli d’Italia aveva chiesto – in cambio dei suoi voti – “un radicale cambio di passo”, la frase che apre il ragionamento di Von der Leyen è “manterremo la rotta“. Un nodo che toccherà sciogliere ai meloniani, a questo punto. Intanto la candidata presidente fissa un obiettivo a termine relativamente breve (2040) con obiettivi molto ambiziosi (taglio di emissioni quasi totale). Dice: “I bambini e gli adolescenti di oggi – il 2030, il 2040, il 2050 è dietro l’angolo – sanno che dobbiamo conciliare la protezione del clima e un’economia prospera e non ci perdoneranno mai se non saremo all’altezza della sfida. Quindi questa non è solo una questione di competitività ma è anche una questione di equità intergenerazionale in generale che i giovani meritano”. A parole è più di un occhiolino ai Verdi che naturalmente sono portatori in parte delle parole d’ordine dei movimenti giovanili che protestano perché i governi agiscano per contrastare il cambiamento climatico.

Difesa, Ucraina, Orbàn
Poi c’è un totem della politica europea degli ultimi anni, la Difesa che vuol dire anche Ucraina. La candidata tedesca ha annunciato che nominerà un commissario alla Difesa, intanto, e sarebbe la prima volta nella storia dell’Unione. Von der Leyen parla di “scudo aereo europeo”: “Utilizzeremo tutti gli strumenti sia normativi che finanziari per garantire che siano progettati, costruiti e distribuiti sul territorio europeo il prima possibile”. Di più: la presidente della Commissione cambia lingua – dall’inglese al francese – per dire che “serve un’Unione della difesa“. La Francia non ha mai fatto mistero di essere molto interessata ad avere il commissario alla Difesa. “Il miglior investimento nella sicurezza europea è investire nella sicurezza dell’Ucraina – afferma -. Il sostegno finanziario, politico e militare dell’Europa deve continuare per tutto il tempo necessario. Utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione, anche attraverso il Fondo europeo per la pace, lavorando su tutto, dalle necessità immediate ai futuri sforzi di ricostruzione attraverso il Fondo per l’Ucraina”.

“La pace in Europa non è mai stata scontata, ma qualsiasi illusione è stata infranta dalla guerra di aggressione di Putin in Ucraina” aggiunge la candidata presidente che sottolinea che “gli attacchi nauseanti e spietati contro ospedali pediatrici, infrastrutture energetiche e altri obiettivi civili mostrano fino a che punto la Russia di Putin è disposta a spingersi”. Quanto alle iniziative di Viktor Orbàn, presidente di turno in questo semestre che ha iniziato il suo mandato con viaggi a Kiev, a Mosca e a Pechino, per Von der Leyen sono da derubricare ad appeasement: ” Questa cosiddetta missione di pace è stata solo una missione dell’acquiescenza, dell’appeasement, una politica di eccessive concessioni”. La linea dell’Europa invece deve essere il sostegno dell’Ucraina “finché sarà necessario”. Il passaggio è stato segnato da applausi e urla di “Bravo Orban” partiti dagli scranni dei Patrioti. Le urla solo state a loro volta coperte da un lungo applauso dell’Aula.

Immigrazione
Von der Leyen ha dedicato un passaggio significativo alla questione immigrazione e più in generale alle priorità per i Paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, parole che potrebbero fare da sirena per le orecchie dell’Italia e della destra che la governa. Tra le novità annunciate anche l’introduzione di un commissario “per il Mediterraneo”: “Si concentrerà su investimenti e partnership, stabilità economica, creazione di posti di lavoro, energia, sicurezza, migrazione e altre aree di interesse reciproco, nel rispetto dei nostri valori e principi”.”Lavoreremo sulla base di un approccio di gestione integrata delle frontiere – annuncia -. Rafforzeremo Frontex, in particolare per dotarla di tecnologie all’avanguardia per la sorveglianza e la consapevolezza della situazione, insieme alle proprie attrezzature e al proprio personale per garantire che possa proteggere i nostri confini in ogni circostanza con una governance forte e il pieno rispetto dei diritti fondamentali. Per far sì che ciò accada, proporrò di triplicare il numero di guardie costiere e di frontiera europee a 30mila“. La presidente promette che sarà intensificato “il nostro lavoro sui rimpatri, prevenendo l’immigrazione illegale e combattendo il traffico di esseri umani. Garantirò una maggiore trasparenza nei confronti del Parlamento europeo su tali accordi. Rifletteremo inoltre ulteriormente su nuovi modi per contrastare l’immigrazione irregolare, rispettando al contempo il diritto internazionale e garantendo soluzioni sostenibili ed eque per i migranti stessi”.

Notizia in aggiornamento