Joe Biden ha il Covid-19. La notizia è arrivata mentre è in corso la convention dei democratici a Las Vegas: il Presidente uscente degli Stati Uniti ha dovuto annullare l’importante appuntamento elettorale a Las Vegas ed è rientrato nella sua residenza a Rehoboth Beach, nel Delaware, dove resterà in autoisolamento. Biden è risultato positivo al termine del primo degli eventi in programma nella cittadina del Nevada: immediatamente gli è stata somministrata una dose di farmaco antivirale. La Casa Bianca ha riferito che il presidente presenta “sintomi lievi” alle vie respiratorie superiori, come tosse e mal di testa e anche il diretto interessato ha voluto rassicurare i suoi sostenitori sulle sue condizioni di salute: “Mi sento bene”, ha detto mostrando il pollice in alto ai giornalisti prima di salire sull’Air Force One per il viaggio di ritorno. In molti, però, hanno subito fatto notare come il presidente fosse apparso visibilmente rallentato.
Ad annunciare inizialmente la positività al Covid del Presidente è stata Janet Murguía, presidente e Ceo di UnidosUS, l’organizzazione che avrebbe dovuto ospitare la visita di Biden a Las Vegas. “Ero al telefono con il presidente Biden che ha voluto condividere la sua profonda delusione per non aver potuto unirsi a noi questo pomeriggio. Il presidente è stato a molti eventi, come tutti sappiamo, ed è appena risultato positivo al Covid”, ha dichiarato Murguía ai partecipanti.
La diagnosi arriva in un momento cruciale della campagna elettorale di Biden: il presidente stava cercando di rilanciare la sua immagine e recuperare terreno rispetto allo sfidante Donald Trump. Il suo partito preme perché valuti se proseguire la corsa e, stando alla Cnn, sembrerebbe che Biden stia diventando più ricettivo alle discussioni sul suo futuro politico. Se infatti fino a pochi giorni fa continuava a ripetere con sicurezza: “Sono il più qualificato per fronteggiare Trump“, ora sembra che in privato si mostri più consapevole delle difficoltà che ha davanti. Una fonte a lui vicina ha detto proprio alla Cnn che il presidente sta diventando consapevole delle difficoltà che ha davanti: “Kamala (Harris, ndr) può farcela?”, avrebbe chiesto Biden ai suoi consiglieri, mostrando una crescente apertura all’idea di un possibile passaggio del testimone. Non solo: in una delle sue ultime interviste, rilasciata qualche ora prima della diagnosi di Covid, Biden ha dichiarato che avrebbe potuto riconsiderare la sua candidatura solo se “lo ordina il medico”. Parole che rendono sempre più concreta la possibilità di un ritiro in favore della vicepresidente Kamala Harris, tanto più dopo che ha ammesso che anche lei potrebbe essere presidente.
Le rassicurazioni di Biden non sembrano però sufficienti a calmare le polemiche interne al Partito Democratico: cresce la fronda di chi si oppone alla ricandidatura di Biden. Il governatore della Pennsylvania, Josh Shapiro, quello del Maryland, Wes Moore, la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, e il senatore dell’Arizona, Mark Kelly, sono considerati potenziali candidati in grado di fare meglio contro Trump. Internamente, diversi democratici influenti, come il deputato Adam Schiff, hanno esortato Biden a passare il testimone. “Biden è uno dei presidenti più importanti della storia americana”, ha dichiarato Schiff, “ma è giunto il momento di un cambio di guardia”. Come se non bastasse, secondo un sondaggio AP-NCOR, due terzi degli americani democratici vorrebbero che Biden si ritirasse dalla corsa alla Casa Bianca. Le prossime settimane saranno decisive per determinare il futuro della campagna elettorale e la direzione del partito. La possibilità di un ritiro in favore di Kamala Harris rimane sul tavolo, e il partito dovrà navigare con attenzione tra le acque agitate della politica americana.