Cronaca

Corruzione in Liguria, Toti contestato sotto la sede della Regione sulle note di De André: “Dimissioni atto minimo di decenza”

“Anche se voi vi credete assolti, siete lo stesso coinvolti” sulle note della Canzone del maggio e di altri classici di Fabrizio De André, alla vigilia della piazza “Liguria, Diritto al futuro” convocata dai partiti dell’opposizione, circa 300 persone si sono alternate sotto la Regione nel tardo pomeriggio di ieri per chiedere (per l’ennesima volta) le dimissioni di Giovanni Toti, in questa occasione con il supporto della poetica del cantautore genovese. A organizzare l’iniziativa sotto la Regione (garantendo l’adesione anche a quella prevista oggi alle 17.30 in piazza De Ferrari con i leader dei partiti) Genova che Osa, Arci Liguria, Libera, Comunità di San Benedetto e Caritas Young, le stesse realtà firmatarie di un appello con il quale chiedono impegni precisi per un cambio di rotta, rispetto al “sistema Toti” ovvero “clientelismi, favoritismi a privati che pagano e finanziano, interessi privati a spese del bene comune”.
A Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni, già pronti a proseguire insieme l’opposizione che i rispettivi partiti portano avanti unitariamente dal 2015, la piattaforma che si è data appuntamento per “cantarle” sotto la Regione, chiede di non accettare finanziamenti da imprenditori e imprese con interessi pubblici, dichiarare in modo trasparente le donazioni e i finanziamenti ricevuti, approvare una legge che regolamenti le lobby, garantire il ricambio della classe dirigente, tagliare ogni legame con la rete di relazioni che univa imprenditori e dirigenti con partiti eletti, vietare a presidente e giunta di assumere incarichi in aziende in conflitto di interesse negli anni successivi al mandato (come già avviene per i manager pubblici). “Le dimissioni di Toti sono un primo passo indispensabile e di minima decenza – spiegano tra una canzone e l’altra – al candidato del fronte unitario che si candida per l’alternativa chiediamo di mettere concretamente nel proprio programma di governo le persone prima del profitto e garantire che la politica sia al servizio di tutte e tutti e non di pochi privilegiati”.
Se il dissenso al “totismo” inizia a farsi sentire in piazza, è facile immaginare che anche Azione, che già sta all’opposizione di Toti, si unisca alla coalizione che con Pd, Cinque Stelle, Alleanza Verdi-Sinistra e liste civiche sembra convergere sulla scrittura di un programma a sostegno della candidatura di Andrea Orlando.