Le denunce riguardano fatti avvenuti tra gli anni settanta e il 2005
Anche l’Abbé Pierre è stato accusato di violenza e molestie sessuali. Il sacerdote francese, autentico rivoluzionario della carità cristiana, ex partigiano antifascista ed ex deputato all’Assemblea nazionale, fondatore e pioniere della comunità Emmaus, è stato indicato da numerose donne, alcune minorenni, come autore di violenze e molestie nei loro confronti, tra gli anni settanta e il 2005. L’Abbé Pierre è morto all’età di 94 anni nel 2007 e nella storia sociale e politica della Francia del Novecento rappresenta uno dei massimi esempi di una sorta di francescanesimo filosofico e pragmatico, che ha segnato la società d’oltralpe nel primo dopoguerra, affermandosi parallelamente nei “Gloriosi Trenta” (1950-1980) come veemente fustigatore delle coscienze e dei portafogli dei ricchi francesi. L’Abbè Pierre viene ricordato come colui che, spogliandosi dei propri beni materiali, ha fatto diventare a livello istituzionale di primaria importanza l’aiuto concreto e diretto per i senzatetto e i poveri, lasciati ai margini della società. Per farlo oltre alla funzione di deputato prima, poi ampliando dal nulla l’associazione Emmaus, ha usato la radio per appelli accorati che tutti i francesi ricordano. Questa lunga premessa è un doveroso e inappuntabile cappello storico e morale di cui difficilmente si possono trovare eguali nella storia dell’Occidente. Ora però, come scrive Avvenire, “un’ombra pesante, un’ombra criminale va ad offuscare la memoria dell’Abbé Pierre”.
Il fatto atipico, rispetto alla classica dinamica delle vittime che si presentano agli inquirenti, è che le ragazze e le donne presunte molestate e violentate hanno testimoniato il loro tragico vissuto direttamente all’associazione Emmaus, diventata negli ultimi decenni un’organizzazione estremamente ramificata in ogni angolo d’Occidente. Sono stati infatti Emmaus international, Emmaus France e la Fondazione Abbé Pierre a rendere pubblici i fatti “legati alla violenza o alle molestie sessuali” commessi dell’Abbé. L’indagine è iniziata un anno fa dopo la denuncia di una donna e dietro si aperto il vaso di Pandora. Emmaus international, Emmaus France e Fondazione Abbé Pierre hanno così incaricato di raccogliere tutte le denunce il Gruppo Egaé, società esperta nella prevenzione della violenza. In tutto, ad ora, si tratta di sette donne, tra cui una minorenne all’epoca dei fatti.
Il gesto delle tre associazione che detengono storia e memoria dell’Abbé Pierre non sembra voler sminuire i presunti abusi a lui imputati. “Rendiamo omaggio al coraggio delle persone che hanno testimoniato e reso possibile, attraverso le loro parole, portare alla luce queste realtà. Noi gli crediamo, sappiamo che questi atti intollerabili hanno lasciato il segno e siamo dalla loro parte”, scrivono in un comunicato i tre organismi della galassia dell’ex sacerdote. “Queste rivelazioni scuotono le nostre strutture, all’interno delle quali la figura dell’Abbé Pierre occupa un posto di rilievo. Ognuno di noi conosce la sua storia e il suo messaggio. Queste azioni cambiano profondamente il modo in cui guardiamo a un uomo noto soprattutto per la sua lotta contro la povertà, la miseria e l’esclusione”.
Come ricorda Avvenire, in una celebre intervista del 2005, poco prima di morire, l‘Abbé Pierre ammise di aver violato il voto di castità: “Mi è capitato di cedere al desiderio sessuale in modo passeggero. Ma non ho avuto mai un legame regolare, perché non ho lasciato che il desiderio sessuale prendesse radici. Questo mi avrebbe portato a vivere una relazione duratura con una donna: ciò era contrario alla mia scelta di vita. Ho conosciuto l’esperienza del desiderio sessuale e del suo rarissimo soddisfacimento che è stato sorgente di insoddisfazione. Per essere pienamente soddisfatto, il desiderio sessuale ha bisogno di esprimersi in una relazione amorosa, tenera, fiduciosa”.