Politica

M5s, che fine ha fatto la democrazia diretta? Ormai i voti sono ratifiche di decisioni dall’alto

Che fine ha fatto la democrazia diretta da cui è nato il M5S? Perché non vengono sviluppati strumenti e piattaforme digitali che forniscono potere decisionale ai cittadini e ai gruppi territoriali?

La democrazia liquida, che si è affacciata in questo secolo grazie alle tecnologie disponibili, rappresenta un modo di esercizio della democrazia nella quale i cittadini possano decidere in che forma esercitare il proprio potere politico, scegliendo, nella massima libertà, se esercitarlo in prima persona o se delegarlo a un suo rappresentante di fiducia, scegliendo come, quando, e su cosa farsi rappresentare, integrando democrazia diretta e rappresentativa.

L’utilizzo di piattaforme digitali per deliberare e votare decisioni online, l’individuazione di candidati attraverso il voto in rete, le consultazioni pubbliche online, le scritture e proposte di legge collettive aprono ad “una nuova organizzazione del potere” che secondo Domenico De Masi nel libro-intervista Ozio Creativo è uno dei tre elementi che innesca rivoluzioni e balzi epocali. Cito “quando nella nostra storia coincidono tre tipi di mutamento – la scoperta di nuove fonti energetiche, una nuova divisione del lavoro e una nuova organizzazione del potere – allora siamo di fronte ad un balzo epocale”.

Secondo la ricerca “Cultura 2030” curata da Domenico De Masi commissionata dal M5S e seguita dal sottoscritto i cittadini e i giovani in politica sono più interessati ad “obiettivi politici focalizzati” ad “aggregazioni spontanee, molto eterogenee, senza una vera e propria struttura organizzativa e legate soprattutto a proteste contingenti” in particolare “gli eventi sociali collegati soprattutto all’emergenza (casa, lavoro, studio, diritti)”. È per questa predisposizione che “le nuove generazioni sono ancora di più interessate ad utilizzare la rete non solo come uno strumento di comunicazione, ma un modello politico totalmente nuovo: una forma di democrazia diretta, dal basso, che riesce a saltare la mediazione del politico di professione.”

Dopo il suffragio universale il nuovo balzo democratico è la possibilità di far decidere i cittadini direttamente su svariati temi politici chiamandoli a consultazioni frequenti.

Il MoVimento Cinque Stelle è nato e si è fondato sulla e-democracy e la democrazia diretta ma oggi utilizza in modo marginale gli strumenti di consultazione diretta per dare in mano ai cittadini il potere decisionale che gli spetta.

Nati intorno al blog di Beppe Grillo nel 16 gennaio 2005, dapprima con la piattaforma meetup, per poi approdare nel 2016 al sistema operativo Rousseau numerosi studiosi sociali nell’università di tutto il mondo hanno studiato il nostro esercizio di democrazia diretta. Sebbene oggi per alcune elezioni vengono scelti i candidati del M5S con SkyVote, molte votazioni sono diventate semplici ratifiche di scelte della dirigenza e sono scomparse le proposte Bottom-Up che possono provenire dal basso e dal territorio, insieme ai forum di discussione. Nel 2006 si realizzeranno le “Primarie dei Cittadini” per indicare liberamente attraverso la propria partecipazione digitale i temi dell’agenda politica del futuro consegnata a Romano Prodi e nacque dal basso la richiesta di un reddito di cittadinanza. È con proposte dirette dei cittadini, attraverso la rete, che nel 2013 si propose Stefano Rodotà come Presidente della Repubblica.

In questo primo scorcio di secolo sono tante le formazioni politiche che si affermano attraverso l’uso della rete come strumento decisionale. È il periodo storico degli Indignados (2011), fenomeno che in Spagna verrà incanalato in Podemos, delle primavere arabe con una serie di proteste ed agitazioni in Egitto e nel mondo arabo che nascono a causa di profonde disuguaglianze sociali, del movimento Occupy Wall Strett (2011) che denuncia gli abusi del capitalismo finanziario, del Partito Pirata tedesco (2006) che unisce i temi della trasparenza, dell’open source e della democrazia diretta.

In questo scenario l’esperienza con maggior longevità e di maggior successo, riesce a restare al governo per quattro anni in una delle sette economie avanzate mondiali è sicuramente il Movimento Cinque Stelle.

Sarebbe un vero peccato che chi come il MoVimento 5 Stelle è riuscito ad anticipare i tempi su questi temi abbandoni l’istanza politica di costruire nuovi strumenti di democrazia diretta sia interni che nelle istituzioni, come i referendum propositivi e i referendum senza quorum, insieme ad ogni forma di voto e di partecipazione online che può avvicinare nuovamente i cittadini alla politica.