Uno dei primi atti della nuova amministrazione della città di Lecce riguarda l’arredamento dell’ufficio della neoeletta sindaca Adriana Poli Bortone. Lo sottolinea immediatamente l’opposizione, criticando la lista delle priorità della prima cittadina, eletta il mese scorso dopo il testa a testa con il sindaco uscente Carlo Salvemini. “È necessario quanto urgente provvedere al restauro e al rifacimento del rivestimento di quattro poltroncine che arredano la stanza del sindaco ormai logore”, ha sostenuto il dirigente degli Affari generali di Lecce Fernando Boncuore, che ha affidato ad una ditta il compito di rivestire le sedute che arredano la stanza di Poli Bortone, come riporta l’edizione barese di Repubblica.

L’impegno economico è stato di 1.960 iva compresa e né la cifra, né le motivazioni della spesa hanno lasciato indifferente gli oppositori. Nello stesso giorno, tra l’altro, il sindaco di Bari Vito Leccese ha annunciato lo stanziamento di 3,6 milioni di euro da utilizzare per sopperire al taglio dei contributi per gli alloggi alle famiglie. L’ex ministra – 81 anni, già prima cittadina di Lecce e da sempre militante a destra – ha subito assicurato di non essere stata lei a disporre l’intervento di “manutenzione straordinaria” su mobili e arredi. “Figuriamoci se sto a pensare alle poltroncine”, assicura Poli Bortone. E non si tira indietro nemmeno dalle polemiche: “Semmai sono preoccupata per altre cose che la precedente amministrazione mi ha lasciato in eredità. A cominciare dalle costosissime consulenze e dall’ostello della gioventù, che abbiamo trovato in uno stato pietoso”.

Non è facile capire se l’episodio delle poltrone sia solamente riconducibile allo zelo del funzionario o se sia stato un tentativo di rendere più accogliente e decoroso il luogo di ricevimento dei cittadini. Tuttavia, è innegabile che la sindaca non è stata del tutto indifferente alla “questione arredi”. Al suo rientro a Palazzo Carafa, Poli Bortone si è fatta largo tra gli applausi accoglienti dell’amministrazione con un metro alla mano per misurare le dimensioni delle finestre su cui saranno posizionate le nuove fioriere. “Me le hanno fatte trovare, è stato un gesto di affetto”, ha spiegato. E aggiunge: “Però i fiori li voglio mettere diversi, un po’ più colorati, proprio per dare un’impronta di gioia a piazza Sant’Oronzo, che era diventata un pochino più squallida”.

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