L'incidente ha suscitato scalpore e il governo statale ha sospeso tre tecnici, avviando un'inchiesta per accertare le responsabilità
Un incubo durato 42 ore: è quello che ha vissuto Ravindran Nair, 59enne indiano, rimasto intrappolato per quasi due giorni in un ascensore del Government Medical College di Trivandrum, capitale dello stato del Kerala. Tutto è iniziato sabato 13 luglio: Nair è entrato nell’ascensore per andare da un medico, ma è rimasto bloccato tra il primo e il secondo piano. I suoi familiari, inizialmente convinti che fosse al lavoro, hanno denunciato la sua scomparsa alla polizia solo dopo essersi preoccupati per la sua assenza prolungata.
Nair ha raccontato alla Bbc di aver tentato invano di chiamare il numero di emergenza e la moglie, che lavora nello stesso ospedale. “Ho iniziato a farmi prendere dal panico e ho iniziato a bussare alle porte dell’ascensore per attirare l’attenzione ma nessuno mi sentiva. Nella foga il mio telefono è caduto a terra e si è rotto, quindi ero completamente isolato”, ha dichiarato. “Con il passare delle ore, non sapevo se fosse giorno o notte perché dentro era buio pesto. Quando mi stancavo, dormivo in un angolo. Ho dovuto usare l’altro angolo per i mie bisogni fisiologici”.
Il 59enne, che stava andando a fare una visita di controllo per problemi alla schiena, ha trascorso due giorni senza cibo né acqua, recitando le poesie della moglie per trovare conforto: “Per fortuna c’era abbastanza aria per respirare. Ho mantenuto la speranza che qualcuno venisse a riparare l’ascensore e mi trovasse lì”, ha raccontato. La sua odissea è terminata lunedì mattina, quando finalmente una squadra di tecnici si è messa al lavoro per riparare l’ascensore ed è riuscita ad aprire le porte per liberarlo: Nair è stato immediatamente ricoverato in ospedale per disidratazione e forti dolori alla schiena.
L’incidente ha suscitato scalpore e il governo statale ha sospeso tre tecnici del servizio di manutenzione, avviando un’inchiesta per accertare le responsabilità. L’ospedale ha affisso un cartello all’esterno dell’ascensore, invitando le persone a non utilizzarlo durante le riparazioni.