Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha emesso un’ordinanza per l’abbattimento di un’orsa probabilmente responsabile dell’aggressione di un turista francese il 16 luglio 2024. L’orsa, accompagnata da tre piccoli, è stata più volte avvistata in aree agricole vicine a zone urbanizzate. Fugatti ha incaricato il Corpo forestale trentino di monitorare intensivamente l’area per garantire la sicurezza pubblica. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla gestione degli orsi nelle Alpi italiane. Con le autorità locali preoccupate per la sicurezza pubblica, mentre le associazioni ambientaliste presentano ricorsi e alcuni esponenti politici chiedono soluzioni meno drastiche e interventi più strutturati per favorire la convivenza con la fauna selvatico
Il 16 luglio, un turista francese di 43 anni è stato aggredito mentre correva in località Naroncolo, nel comune di Dro. L’uomo ha riportato ferite agli arti, ma non è in pericolo di vita. Dopo essere stato soccorso e elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento, è stato sottoposto a cure e avrà una prognosi di venti giorni. L’incidente è avvenuto in una zona boschiva isolata, e il Corpo forestale ha raccolto elementi per identificare l’orsa, presunta madre di tre cuccioli già avvistata nella zona. “Ci risiamo, avevamo detto in tutte le sedi competenti che sarebbe risuccesso”, ha commentato il presidente della vicina Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, che ha espresso solidarietà a Fugatti e alla vittima, dichiarando che “il progetto di ripopolamento degli orsi non è compatibile con la realtà”. Anche il deputato Fdi, Alessandro Urzi, ha chiesto una riforma delle direttive Habitat sulla gestione degli orsi. La Coldiretti in Trentino Alto Adige ha invece riproposto il problema della presenza non gestita degli orsi e dei lupi per allevatori, agricoltori e il turismo.
Numerose associazioni ambientaliste hanno reagito con forza contro l’ordinanza di abbattimento. La Lav ha dichiarato che risponderà “colpo su colpo” contro quella che definisce una “rappresaglia insensata e violenta“, annunciando un ricorso al Tar. Anche l’Enpa ha annunciato che impugnerà l’ordinanza, criticando il fatto che l’identità dell’orsa non sia stata ancora accertata e sottolineando la possibile reazione dell’animale a una percepita minaccia per i suoi cuccioli. Gian Marco Prampolini, presidente della Leal, ha depositato un’istanza cautelare contro l’ordine di abbattimento, definendo la decisione di Fugatti come un esperimento sociale per rendere invisi gli orsi ai cittadini. Anche LNDC Animal Protection, come già fatto in passato, impugna quella che definisce “l’ennesima ordinanza killer della Provincia Autonoma di Trento e si batterà in tutte le sedi per tutelare la vita dell’orsa, colpevole di aver difeso i propri figli”. “L’allarme sociale è causato dal lassismo dell’amministrazione, che non ha mai fatto prevenzione adeguata ma solo fomentato odio verso i selvatici”, accusa Piera Rosati, presidente dell’associazione. Legambiente ha sottolineato la necessità di interventi strutturati e di lungo periodo, a partire da un piano strategico nazionale per la gestione degli animali selvatici e da campagne di informazione per favorire la convivenza con gli orsi. Stefano Raimondi, responsabile nazionale biodiversità di Legambiente, ha criticato i toni esasperati della politica locale, ribadendo che “quello di cui c’è bisogno sono interventi strutturati e concreti di lungo periodo”.
Proteste rinviate al mittente dal Gruppo per le Autonomie, che con i senatori Julia Unterberger, Luigi Spagnolli, Pietro Patton e Meinhard Durnwalder, ha difeso la decisione di Fugatti, affermando che “non si tratta di punire o vendicare, ma di tutelare la pubblica incolumità”. Michaela Biancofiore, senatrice e presidente del gruppo Civici d’Italia – Noi Moderati – Maie, ha invece chiesto cautela, proponendo la sterilizzazione delle orse e l’uso di spray anti orso per i turisti. “Non scegliere la via più facile e cruenta, ma invitare i turisti a non avventurarsi senza consapevolezza tra le nostre montagne”, ha dichiarato Biancofiore, che ha fatto un appello diretto a Fugatti: “Maurizio fermati, abbi cuore l’orsa ha i cuccioli. E’ infatti scientificamente provato che le orse attaccano l’uomo solo se avvertono una possibile minaccia per i cuccioli, da parte degli uomini ma ancor più da parte di altri simili. Radiocontrollate i plantigradi individuando le femmine e facendole sterilizzare presso il Bioparco di Roma è la strada maestra per proteggere l’incolumità degli uomini ed evitare uno spargimento di sangue, lato sensu che non fa onore alla nostra terra”.