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Bielorussia, cittadino tedesco condannato a morte per “terrorismo” e “attività mercenaria”

Il tribunale regionale di Minsk, in Bielorussia, ha condannato a morte Rico Krieger, cittadino tedesco di 29 anni, per aver commesso i reati di “terrorismo” e “attività mercenaria“. A riportarlo è il gruppo d’opposizione bielorusso per i diritti umani Viasna, che ha sede in Polonia. Il processo, avvenuto a porte chiuse, si è concluso il […]

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Il tribunale regionale di Minsk, in Bielorussia, ha condannato a morte Rico Krieger, cittadino tedesco di 29 anni, per aver commesso i reati di “terrorismo” e “attività mercenaria“. A riportarlo è il gruppo d’opposizione bielorusso per i diritti umani Viasna, che ha sede in Polonia. Il processo, avvenuto a porte chiuse, si è concluso il 24 giugno scorso. Secondo quanto si legge sul sito del gruppo per i diritti umani, Krieger è un medico dipendente della Croce Rossa tedesca. È stato accusato contemporaneamente di sei gravi capi di imputazione: “attività mercenaria”, “attività di agente”, “atto di terrorismo”, “creazione di una formazione estremista”, “intenzionale deterioramento di un veicolo o di linee di comunicazione”, “azioni illegali in relazione ad armi da fuoco, munizioni ed esplosivi”. Krieger è stato condannato all’esecuzione tramite plotone di esecuzione.

Secondo Viasna, Krieger era in custodia dal 6 novembre 2023. Prima di lavorare per la Croce Rossa, ha lavorato come agente di sicurezza speciale presso il Dipartimento di Stato a Berlino, dove ha acquisito esperienza nelle operazioni di sicurezza armata. Dopodiché è passato all’assistenza sanitaria. Ha lavorato come infermiere e alla fine si è specializzato in medicina d’urgenza. Le agenzie ufficiali non hanno riferito nulla sulla sua detenzione o sui risultati del processo. Al momento non è noto se il verdetto verrà impugnato o se è da considerarsi definitivo.

Il ministero degli Esteri tedesco ha diramato una nota spiegando che il governo di Berlino è in stretto contatto con quello di Minsk. “Il ministero degli Esteri e l’ambasciata a Minsk forniscono sostegno consolare alla persona coinvolta e stanno esercitando un’intensa pressione sulle autorità bielorusse”, si legge nella nota. La Bielorussia è l’unico Paese in Europa che applica ancora la pena di morte.

Immagine in evidenza d’archivio