I 20/30enni di oggi sono preoccupati per l'educazione che le persone più grandi di loro stanno dando ai figli: troppo tempo davanti agli schermi e poca interazione umana. Ma veramente c'è una correlazione così stretta?
Avete presente l’espressione “ai miei tempi…”? Ebbene, siamo diventati ciò che odiavamo. O perlomeno, la mia generazione (quella tra i 20 e i 30 anni) sta ripetendo esattamente ciò che ha sempre detestato: pensare che “ai nostri tempi” fosse meglio rispetto ad ora. Ma procediamo con ordine, spostandoci dal campo meramente “personale”. Su TikTok ci sono alcuni utenti della Generazione Z (coloro che sono nati tra il 1995 e il 2010) che criticano la Generazione Alpha (ovvero chi è nato dopo il 2010). Anzi, soprattutto, i loro genitori, che permetterebbero ai figli un uso eccessivo della tecnologia. Dannosa e controproducente. Qualcosa che “ai loro tempi” (della Generazione Z) era inconcepibile. Ma forse ci si dimentica del Game Boy e della Play Station, che non erano poi così diversi dagli iPad di oggi. Sì, perché si parla proprio di “bambini iPad”, cioè i bambini che – sin dalla tenera età – utilizzano il tablet senza regole né orari.
Tra coloro che ne hanno parlato c’è anche Gabe Escobar, content creator seguito su TikTok da 3.1 milioni di follower e il quale, l’11 novembre del 2023, ha pubblicato un video che è arrivato a quasi 23,5 milioni di visualizzazioni. In questo filmato, il ragazzo (classe 2002) ha detto: “Ho bisogno che tutti gli altri della mia generazione promettano che non cresceremo ‘bambini iPad’. Per favore. Ho appena visto il video di una Millennials (chi è nato tra il 1980 e il 1995, ndr) in cui diceva che stava crescendo la prossima generazione e che ‘ci mangeranno’. Ecco, i tuoi figli non sanno leggere (ha detto lui riferendosi alla signora del video, ndr). Stai crescendo una generazione che si comporta malissimo. Avete allevato ‘bambini iPad’. Fin dalla nascita avete sbattuto in faccia a questi bambini media e schermi”. E ancora Gabe ha detto: “Probabilmente non avranno immaginazione perché il loro cervello non è stato costretto a elaborare alcun pensiero creativo e originale“.
Quindi l’appello ai coetanei: “Gen Z, per favore, quando sarà, non dovremo dare gli iPad ai nostri figli a tavola. Quando sono in un ristorante e vedo altri genitori accanto a me e loro hanno un iPad sul tavolo, in pubblico.. (mi domando, ndr) che diavolo è quello? Non puoi fare in modo che tuo figlio si comporti bene per più di cinque secondi, trascorrendo una cena senza iPad? Non puoi conversare tu stesso con tuo figlio? Perchè devi dare ai tuoi figli un iPad per farli stare in silenzio? Cosa stai facendo?”. Infine ha concluso rispondendo a chi, ipoteticamente, potrebbe dirgli che è ancora troppo giovane per sapere come comportarsi con dei bambini: “Non lo so, ho solo visto dei filmati con alcuni bambini a un centro estivo ed erano i più maleducati che abbia mai visto in vita mia. Dobbiamo rendere i nostri figli persone normali, per favore. Sono serio: non possiamo permettere che accada di nuovo”. 6 milioni di ‘mi piace’ e quasi 100.000 commenti al video, tra cui: “Io spero che tutta la Gen Z veda questo filmato”, “Io sono seriamente preoccupata. Mio nipote non si stacca dall’iPad o dal cellulare neanche a pagarla. Tutto il giorno”, “Io, madre di un figlio Gen Z, portavo i libri per mia figlia al ristorante”. Insomma, in molti sembrano essere d’accordo.
Cosa dicono gli studi al riguardo? Ce n’è uno riportato da Focus, in cui viene evidenziato come lasciare un bambino piccolo (di 2-3 anni) a trascorrere molto tempo davanti a uno schermo potrebbe ritardare lo sviluppo di abilità cognitive fondamentali per il linguaggio, il problem solving, le relazioni interpersonali e la coordinazione motoria. I ricercatori delle Università di Waterloo, Calgary e dell’Alberta Children’s Hospital Research Institute hanno realizzato lo studio su circa 2.400 bambini. Attraverso un monitoraggio da parte dei genitori, sono arrivati alla conclusione sopracitata. In numeri: i bambini di due anni trascorrevano circa 17 ore alla settimana davanti allo schermo, 25 ore quelli di tre anni. È stato evidenziato, dunque, che all’aumentare delle ore passate davanti al dispositivo corrispondeva un abbassamento dei punteggi cognitivi nell’anno, o nei due, successivi. Per farla breve: chi ha trascorso più tempo con il tablet, ha avuto i punteggi peggiori nei test cognitivi nell’arco di tempo preso in considerazione. Un dato allarmante che, però, va letto anche alla luce di alcuni dettagli non ancora chiari. Non è noto, infatti, quanto sia stato il solo uso del tablet e quanto, invece, altri fattori che possono essere più o meno legati al tablet stesso (la qualità del sonno, un numero minore di interazioni dirette con le persone etc.). Una cosa è certa: in medio stat virtus. Insomma: demonizzare totalmente la tecnologia non ha senso, ma di certo un uso eccessivo di essa può avere conseguenze negative.
@gabesco seriously pls we cant let it happen #genz #genalpha #ipadkid ♬ original sound – Gabe Escobar