Sono di Francesca Deidda, la 42enne sparita da San Sperate i primi di maggio, i resti del corpo trovati ieri in un borsone da calcio recuperato dai carabinieri ai piedi di un albero nelle campagne di San Priamo. La conferma è arrivata a seguito della comparazione fatta dai carabinieri del Ris di Cagliari tra il Dna della donna scomparsa e quello prelevato dai resti nel borsone. Per l’omicidio della donna, l’unico sospettato rimane il marito Igor Sollai, attualmente in carcere per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
L’incarico per effettuare una speciale Tac sui resti trovati nel borsone è stato affidato al medico legale Roberto Demontis. Questo esame, insieme a quello comparativo dei Ris, hanno dato la conferma sull’identità del cadavere. Gli inquirenti son stati sin dall’inizio convinti che il corpo nella sacca fosse quello di Francesca, ma lo stato del cadavere – in decomposizione e con alcune parti già scheletrizzate – necessitava di ulteriori verifiche.
I legali di Igor Sollai, Carlo Demurtas e Laura Pirarba, si sono riservati di nominare il loro consulente di parte. Sono previsti altri accertamenti da parte del Ris di Cagliari sia all’interno dell’abitazione di Sollai, sia a bordo delle due auto sequestrate. Il 23 luglio, invece, si terrà l’udienza davanti ai giudici del Riesame richiesta dalla difesa per rivalutare le misure restrittive disposte per Sollai.
Il 43enne continua a dichiararsi innocente. Al momento della scomparsa, Sollai aveva detto alla famiglia della donna che lei voleva prendersi “un periodo di riflessione”, ma il fratello minore Andrea non aveva creduto alle spiegazioni del genero. In un’intervista a Chi l’ha visto, rilasciata pochi giorni prima dell’arresto, aveva poi dichiarato: “Non ho voluto parlare perché gli inquirenti mi hanno detto di rimanere in silenzio per non intralciare le indagini. Potrebbero esserci altre persone coinvolte, aspettiamo e vediamo cosa succede, magari torna lei. Per me non è scomparsa, solo non risponde al telefono”.