Un provvedimento del Tar di Trento ha bloccato l’ordinanza presentata dal presidente della provincia autonoma di Trento Fugatti per l’abbattimento dell’orsa Kj1, responsabile dell’aggressione di un turista francese di 43 anni. Al provvedimento firmato dal governatore si erano subito opposte molte delle associazioni impegnate nella tutela degli animali e dell’ambiente, all’inizio con delle diffide e successivamente presentando ricorso al Tribunale amministrativo regionale. L’istanza è stata presentata da Leal e Lav, cui si sono immediatamente uniti Aidaa, Enpa e Oipa.
Il provvedimento del Tar – Il Tar ha raccolto le istanze degli animalisti ed ha bloccato (temporaneamente) il provvedimento di Fugatti nella parte in cui si dispone l’immediato abbattimento dell’orso, senza alcuna possibile alternativa e senza un accertamento definitivo dell’effettiva riconducibilità dell’aggressione all’orsa KJ1. Secondo il Tribunale, infatti, “l’esame della richiesta cautelare ante causam appare giustificata e meritevole di accoglimento”.
Animalisti soddisfatti – “Soddisfatti di questo primo temporaneo, salvifico risultato: ci permette di continuare a lavorare per fermare definitivamente, grazie al nostro ricorso al Tar, l’uccisione dell’orsa Kj1”, ha commentato Massimo Vitturi, il responsabile animali selvatici di Lav. “In questa storia di decreti di urgenza e di atti orsicidi scritti nottetempo, quello che non torna è un aspetto non di poco conto: perché, nonostante la nostra istanza, il presidente della Provincia autonoma di Trento e i sindaci dei Comuni delle zone interessate non hanno ancora interdetto l’area dove si trovano le mamme orse con loro cuccioli, esattamente come viene fatto in altri Parchi in Italia e all’estero?”, ha aggiunto Vitturi. E ha poi concluso: “Viene da pensare che l’unica urgenza dell’amministrazione trentina sia quella di favorire gli scontri con i plantigradi e fare fuori gli orsi, a qualunque costo”.
Dopo la firma dell’ordinanza, Oipa aveva definito la decisione di Fugatti “un modo spietato per risolvere il problema”, mentre Aidaa aveva sottolineato come l’ordine di uccisione dell’orsa non tenga conto della presenza dei cuccioli. Per questa ragione, l’associazione aveva inviato un esposto alla procura di Trento chiedendo che siano svolte ulteriori indagini sull’accaduto.