Politica

La nuova fase di Italia Viva non può che essere questa: riportare il centro nella sinistra

Come dice la famosissima canzone “Luglio” di Bigazzi e Del Turco, questo mese ci ha fatto una promessa “l’amore porterà”. E per dirla sinteticamente, l’immagine di Renzi e Schlein abbracciati dopo una bella azione di gioco durante la Partita Del Cuore vale di più di mille parole. Molte volte la politica è più semplice di quella che vuole sembrare. E diciamo la verità, la sinistra è sempre stata più brava a dividersi e complicarsi la vita da sola che creare momenti e temi di unione.

Emblematica la geniale imitazione di Bertinotti fatta da Corrado Guzzanti, in cui auspicava scissioni infinite e preferiva l’opposizione al governo. Mentre il centro-destra è sempre stato più bravo ad unirsi nonostante le enormi diversità di base. Per loro è sempre stato il contrario: prima il potere poi le idee.

Ecco partendo da questi sintetici punti forse è arrivato il momento della maturità per tutti. Abbiamo litigato da soli per anni ed è arrivato il momento di fermarsi anche per un semplice motivo: questi litigi non interessano la stragrande maggioranza dei cittadini. Le problematiche della vita quotidiano sono aumentate e non c’è più tempo da perdere in asfissianti discussioni filosofiche. C’è bisogno di concretezza. E questa che serve se si vuole costruire e dare una alternativa al governo Meloni.

La responsabilità di questi litigi ognuno li può attribuire a chi vuole ma bisogna andare avanti. Di certo chi continua a costruire la propria piccola visibilità mettendo veti sulle persone deve essere lasciato al suo oblio politico e personale. La storia dovrebbe insegnare. Per questo motivo rivedere e sentire discussioni intelligenti di un percorso ripreso dal centro e dalla sinistra deve lasciare solo ben sperare.

Non ci sono altre soluzioni. Da soli non si vince e da soli non si governa. Lo hanno provato tutti dai 5Stelle ai centristi. Parlare ancor oggi di Terzo Polo e di altre utopie varie serve solo per riempire qualche pagina di giornale o qualche ego personale. E’ il tempo della realtà da cercare e affrontare. Si deve ripartire dai temi che uniscono e limare quelli che dividono. E’ un fatto normale e umano. Metti 100 persone in una stanza e molte di loro avranno idee diverse. Ma se queste idee poi le confronti con rispetto e nell’interesse generale il giusto equilibrio si può trovare.

La prima cosa da fare è però ripartire da zero. Il passato ci ha fatto dire e fare cose che oggi ci potrebbero far sembrare incoerenti ma le azioni e reazioni vanno misurate e analizzate nel contesto che poi accadano. Per questo hanno un ruolo importante anche i sostenitori che diventano tifosi. In politica vale il detto mai dire mai. E questo è storicamente vero. Ovviamente tutto deve essere spiegato e valutato ma il tutto non può più rimanere sui fattori personali. E’ il momento di spezzare questa bolla che molto spesso è solo di facciata che non reale.

Per questo la nuova fase di Italia Viva non può che essere questa: scelta di campo chiara e ripresa di un progetto comune e utile ad un prossimo governo. Chiusura con certi toni e certi rimpianti e apertura al mondo reale. Tutto il resto è legittimo ma destinato al fallimento già scritto. Bisogna lavorare per riportare il centro nella sinistra e ridare nuovo nome a chi lavora per una alterativa alla destra. Non più opposizione ma alternativa.

Le diversità all’interno non dovranno essere amplificate come elementi di divisione ma utilizzate come tesi utile ad arrivare ad una sintesi utile al Paese. Il tempo c’è, la voglia pure e forse anche la rinnovata saggezza. Tanti elettori sono ormai lontani dalla Politica forse proprio per quello che è successo fino ad oggi. Riportiamo il cittadino e la collettività al primo posto. Lasciamo il passato alle spalle e impariamo tutti da quello che è successo. Costruiamo insieme una alternativa al governo Meloni riportando il centro nella sinistra.

Si può e si deve fare.