Non solo voli cancellati e aerei bloccati. Microsoft down colpisce anche il mondo della Formula 1. I guasti tecnici, che hanno provocato problemi informatici in tutto il mondo, hanno mandato in tilt i computer di alcuni team pochi attimi prima dell’inizio delle prove libere del Gp d’Ungheria. C’è stata una vera e propria corsa contro il tempo per cercare di risolvere il problema manualmente causati da un errore di configurazione del software di cybersicurezza Crowdstrike (che offre protezione contro gli attacchi hacker). Un danno che avrebbe potuto addirittura mettere a rischio la partecipazione di alcune auto. Poco dopo, il problema è rimasto alle spalle.

L’accaduto
Un attacco hacker che avrebbe potuto compromettere il weekend a Mercedes, McLaren, Aston Martin e Williams. CrowdStrike – che offre servizi di sicurezza alla scuderia tedesca dal 2019, il cui logo appare sulle tute e i caschi dei piloti – ha complicato il primo giorno delle prove libere in F1. La conferma arriva dalla testata RaceFans.net che – tramite un portavoce della Mercedes – ha rivelato che i primi veri problemi sono stati registrati due ore prima dell’inizio delle sessioni in Ungheria. I tecnici delle scuderie hanno dovuto risolvere il problema manualmente, da un computer all’altro. Ogni auto genera oltre 500 Gb di dati al weekend e il software CrowdStrike è utile proprio per proteggersi da qualsiasi tipo di minaccia. Pericolo scampato.

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