Abusi edilizi, lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio e false attestazioni. È con queste accuse che la guardia di finanza di Milano ha eseguito il decreto di sequestro preventivo, disposto dalla gip Lidia Castellucci, del cantiere delle Residenze Lac, di via Cancano 5, nell’area del Parco delle Cave di Milano. Nell’indagine gli indagati sono otto. Tra questi figurano: Paolo Mazzoleni, il progettista della società proprietaria dell’area e attuale assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, già sotto inchiesta per la vicenda della palazzina di piazza Aspromonte; Andrea Viaroli, dirigente dello Sportello unico per l’edilizia (Sue); e Riccardo Rinaldi, responsabile del procedimento. Secondo l’inchiesta, la realizzazione delle Residenze Lac, un complesso di 77 appartamenti distribuiti in tre diverse torri, è avvenuta con un permesso di costruzione convenzionato, che non ha qualificato l’opera come un nuova costruzione.
L’indagine è coordinata dai pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini e dall’aggiunta Tiziana Siciliano. Si tratta della decima inchiesta aperta dalla Procura di Milano in due anni in campo urbanistico ed edilizio dopo quelle sulle torri Bluestone di via Crescenzago, la Torre Stresa di via Milano e gli edifici costruiti all’interno dei cortili. Da quanto si apprende, l’indagine sulle Residenze Lac della società immobiliare Nexity Milano Parco delle Cave srl, guidata da Eric Agnesa, non riguarda solo gli abusi edilizi contestati nelle precedenti indagini, ma si sarebbe allargata alla “legalità” stessa della convenzione urbanistica del progetto.
Secondo la ricostruzione, la presunta lottizzazione abusiva è iniziata nel 2019, frazionando in due parti l’area su cui sorgeva l’impianto industriale della Pompe Peroni, collocato tra via delle Forze Armate e via Cancano. L’area di quasi 10mila metri quadrati sarebbe stata “spacchettata” in due lotti attraverso un atto siglato nello studio notarile Restuccia & Stucchi, il 31 gennaio 2019, con le firme dell’ex dirigente dello Sportello Unico Edilizia e oggi membro della Commissione paesaggio e segretario dell’Ordine degli Architetti di Milano, Giovanni Oggioni, e la titolare dell’allora società Lakes Park srl, Rosella Bollini. Sul primo lotto, quello sequestrato, devono sorgere tre torri residenziali di 9, 10 e 13 piani, alte da 27 a 43 metri, che ospiteranno 77 appartamenti, per un totale di 217 abitanti. Sul secondo lotto sorgerà invece un supermercato di Lidl, il cui cantiere non è stato sequestrato. Tra i profili nel mirino degli investigatori non ci sono solo i volumi, i titoli edilizi e gli assetti planivolumetrici del territorio ma la trasparenza della pubblica amministrazione.
“Dobbiamo cercare di non ripetere situazioni come via Cancano, dove la struttura commerciale ha divorato gran parte della superficie fondiaria, obbligando a una soluzione progettuale delle residenze molto impattante, peraltro fronte Parco Cave”. Sono le raccomandazioni di Simona Collarini, direttore del Settore Pianificazione urbanistica generale del Comune di Milano nel verbale di una riunione di staff, acquisto dalla Procura di Milano e riportato dalla gip Lidia Castellucci nel decreto con cui oggi è stata posta sotto sequestro l’area di cantiere. Secondo la giudice, “le parole utilizzate dal direttore”, per altro mentre la procedura era in corso, “restituiscono appieno la rilevanza dell’intervento edilizio, tanto che, a dire del direttore stesso, le modalità seguite per via Cancano non avrebbero dovuto ripetersi in futuro”. Modalità per cui i pm hanno aperto questa ulteriore inchiesta che oggi ha portato la guardia di finanza a mettere i sigilli a tre edifici con vista lago, in costruzione.
A quanto sottolinea il gip nel decreto di sequestro, l’intervento, oltre ad essere di “elevata fragilità dal punto di vista idrogeologico“, viola la legge urbanistica in quanto, “per via delle altezze delle torri e delle densità previste (…) non poteva essere consentito in assenza di un piano particolareggiato esecutivo o di un piano di lottizzazione esteso all’intera zona”. Tra le ulteriori violazioni ci sono poi la “qualificazione illegittima” dell’intervento come una “ristrutturazione edilizia” e non “nuova costruzione”, la monetizzazione delle aree standard “fortemente” sottostimata ( “non è minimamente credibile che nel 2019 nel Comune di Milano – si legge nell’atto – il valore di mercato di un’area potesse essere 193,45 euro al metro quadro”), l’effettuazione dell’intervento tramite la Scia “in assenza delle condizioni” previste dalla normativa e, ultimo punto, la convenzione urbanistica del 20 gennaio 2019. Quest’ultima, definita dal gip come una di quelle pratiche “del tutto inedite e prive di fondamento”, sarebbe stata “conclusa in violazione delle condizioni e delle procedure” previste, per le quali deve esserci “approvazione da parte del consiglio e della giunta comunale”. Infine, “la qualificazione di ristrutturazione edilizia dell’intervento comporta l’indebito beneficio di due vantaggi tributari ai danni dell’erario”, scrive sempre la giudice, secondo la quale è stata “accertata l’esistenza di profili assolutamente eclatanti di illegalità”.
Cronaca
Decima inchiesta edilizia a Milano in due anni, sequestrato il cantiere delle Residenze Lac: indagato anche Paolo Mazzoleni
Abusi edilizi, lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio e false attestazioni. È con queste accuse che la guardia di finanza di Milano ha eseguito il decreto di sequestro preventivo, disposto dalla gip Lidia Castellucci, del cantiere delle Residenze Lac, di via Cancano 5, nell’area del Parco delle Cave di Milano. Nell’indagine gli indagati sono otto. Tra questi figurano: Paolo Mazzoleni, il progettista della società proprietaria dell’area e attuale assessore all’Urbanistica del Comune di Torino, già sotto inchiesta per la vicenda della palazzina di piazza Aspromonte; Andrea Viaroli, dirigente dello Sportello unico per l’edilizia (Sue); e Riccardo Rinaldi, responsabile del procedimento. Secondo l’inchiesta, la realizzazione delle Residenze Lac, un complesso di 77 appartamenti distribuiti in tre diverse torri, è avvenuta con un permesso di costruzione convenzionato, che non ha qualificato l’opera come un nuova costruzione.
L’indagine è coordinata dai pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini e dall’aggiunta Tiziana Siciliano. Si tratta della decima inchiesta aperta dalla Procura di Milano in due anni in campo urbanistico ed edilizio dopo quelle sulle torri Bluestone di via Crescenzago, la Torre Stresa di via Milano e gli edifici costruiti all’interno dei cortili. Da quanto si apprende, l’indagine sulle Residenze Lac della società immobiliare Nexity Milano Parco delle Cave srl, guidata da Eric Agnesa, non riguarda solo gli abusi edilizi contestati nelle precedenti indagini, ma si sarebbe allargata alla “legalità” stessa della convenzione urbanistica del progetto.
Secondo la ricostruzione, la presunta lottizzazione abusiva è iniziata nel 2019, frazionando in due parti l’area su cui sorgeva l’impianto industriale della Pompe Peroni, collocato tra via delle Forze Armate e via Cancano. L’area di quasi 10mila metri quadrati sarebbe stata “spacchettata” in due lotti attraverso un atto siglato nello studio notarile Restuccia & Stucchi, il 31 gennaio 2019, con le firme dell’ex dirigente dello Sportello Unico Edilizia e oggi membro della Commissione paesaggio e segretario dell’Ordine degli Architetti di Milano, Giovanni Oggioni, e la titolare dell’allora società Lakes Park srl, Rosella Bollini. Sul primo lotto, quello sequestrato, devono sorgere tre torri residenziali di 9, 10 e 13 piani, alte da 27 a 43 metri, che ospiteranno 77 appartamenti, per un totale di 217 abitanti. Sul secondo lotto sorgerà invece un supermercato di Lidl, il cui cantiere non è stato sequestrato. Tra i profili nel mirino degli investigatori non ci sono solo i volumi, i titoli edilizi e gli assetti planivolumetrici del territorio ma la trasparenza della pubblica amministrazione.
“Dobbiamo cercare di non ripetere situazioni come via Cancano, dove la struttura commerciale ha divorato gran parte della superficie fondiaria, obbligando a una soluzione progettuale delle residenze molto impattante, peraltro fronte Parco Cave”. Sono le raccomandazioni di Simona Collarini, direttore del Settore Pianificazione urbanistica generale del Comune di Milano nel verbale di una riunione di staff, acquisto dalla Procura di Milano e riportato dalla gip Lidia Castellucci nel decreto con cui oggi è stata posta sotto sequestro l’area di cantiere. Secondo la giudice, “le parole utilizzate dal direttore”, per altro mentre la procedura era in corso, “restituiscono appieno la rilevanza dell’intervento edilizio, tanto che, a dire del direttore stesso, le modalità seguite per via Cancano non avrebbero dovuto ripetersi in futuro”. Modalità per cui i pm hanno aperto questa ulteriore inchiesta che oggi ha portato la guardia di finanza a mettere i sigilli a tre edifici con vista lago, in costruzione.
A quanto sottolinea il gip nel decreto di sequestro, l’intervento, oltre ad essere di “elevata fragilità dal punto di vista idrogeologico“, viola la legge urbanistica in quanto, “per via delle altezze delle torri e delle densità previste (…) non poteva essere consentito in assenza di un piano particolareggiato esecutivo o di un piano di lottizzazione esteso all’intera zona”. Tra le ulteriori violazioni ci sono poi la “qualificazione illegittima” dell’intervento come una “ristrutturazione edilizia” e non “nuova costruzione”, la monetizzazione delle aree standard “fortemente” sottostimata ( “non è minimamente credibile che nel 2019 nel Comune di Milano – si legge nell’atto – il valore di mercato di un’area potesse essere 193,45 euro al metro quadro”), l’effettuazione dell’intervento tramite la Scia “in assenza delle condizioni” previste dalla normativa e, ultimo punto, la convenzione urbanistica del 20 gennaio 2019. Quest’ultima, definita dal gip come una di quelle pratiche “del tutto inedite e prive di fondamento”, sarebbe stata “conclusa in violazione delle condizioni e delle procedure” previste, per le quali deve esserci “approvazione da parte del consiglio e della giunta comunale”. Infine, “la qualificazione di ristrutturazione edilizia dell’intervento comporta l’indebito beneficio di due vantaggi tributari ai danni dell’erario”, scrive sempre la giudice, secondo la quale è stata “accertata l’esistenza di profili assolutamente eclatanti di illegalità”.
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Terzo giorno di attacchi hacker russi a siti italiani: giù Mediobanca, Nexi e Fiocchi munizioni
Mosca, 19 feb. (Adnkronos) - "E' necessario ripulire l'eredità dell'amministrazione Biden, che ha fatto di tutto per distruggere anche i primi accenni alle fondamenta stesse di una partnership a lungo termine tra i nostri Paesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov parlando alla Duma all'indomani dei colloqui di Riad, commentando la possibilità di una cooperazione strategica tra Russia e Stati Uniti e aggiungendo che potrebbero essere create le condizioni per colloqui sulla sicurezza e sulla stabilità strategica tra i Paesi.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Il partito di Giorgia Meloni é nei guai fino al collo e la maggioranza spaccata platealmente come dimostra la dissociazione di Forza Italia dalla conferenza stampa dei suoi alleati. Dagli assetti europei alla guerra in Ucraina allo spionaggio con Paragon, dalle parti di Fratelli d’Italia non sanno dove girarsi e allora attaccano l’ex presidente Conte. Era evidente fin dall’inizio l’intento da parte della destra di usare a fini politici la commissione parlamentare sul Covid, ora il re è nudo”. Così Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - “Stamane alcuni ragazzi sulle scale di Montecitorio hanno gettato dei sacchetti con del cibo che la Gdo cestina ogni giorno per richiamare la nostra attenzione sul Giusto Prezzo e sul fatto che il cibo di qualità sia un privilegio per pochi, al contrario di quello che il Ministro dell’agricoltura Lollobrigida sostiene". Così il capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera
"Mentre solo pochi giorni fa dichiaravano sullo spreco alimentare e sull’importanza di evitarlo, oggi che fanno i Presidenti di Camera e Senato? Fontana li accusa di atti vandalici e La Russa lo ha definito un atto vile. Ma ci rendiamo conto? Questi sarebbero atti vili e vandalici? E cosa facciamo noi per alleviare le sofferenze di quei produttori che nonostante l’inflazione e il caro prezzi non ricevono soldi in più? Cosa facciamo per quei consumatori costretti a rinunciare a proteine e carboidrati, al cibo sano e sostenibile perché troppo costoso? E soprattutto cosa diciamo a dei ragazzi che ci richiamano con parole pulite e striscioni corretti a dare delle risposte concrete senza offendere nessuno?".
"La maggioranza e il governo, il ministro Lollobrigida che oggi attendiamo in Aula dovrebbero rispondere su questo non offendere dei giovani innocenti che si preoccupano giustamente del nostro e loro futuro!”.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Picierno è una signora che ogni mattina si sveglia pensando a una sciocchezza da dire sul Movimento 5 Stelle. Picierno è un'infiltrata dei fascisti nella sinistra. Chiede più guerra, più armi, più povertà, più morti: non ha nulla a che vedere con la sinistra. E' un'infiltrata dei fascisti. Cosa ha in comune con la sinistra chi chiede più armi e più povertà? Picierno lo chiede in ogni situazione". Lo ha detto l'eurodeputato M5S, Gaetano Pedullà, a L'Aria che Tira su La7.
Palermo, 19 feb. (Adnkronos) - E' stato solo momentaneo lo stop della colata lavica di ieri pomeriggio sull'Etna. Come conferma all'Adnkronos Giuseppe Salerno, dell'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, "la colata lavica è attiva" e prosegue, "e attualmente c'è una eruzione in corso". La colata lavica continua così ad avanzare lentamente lungo il fianco occidentale dell'Etna in direzione Sud-Ovest, attestandosi intorno a 1.800 metri di quota.
Intanto, sui paesini intorno al vulcano continua a 'piovere' cenere lavica. È l'effetto dell'eruzione sommitale in corso sul vulcano attivo più alto d'Europa con una bocca effusiva che si è aperta, l'8 febbraio scorso, a quota 3.050 metri, alla base del cratere Bocca Nuova.
Roma, 19 feb. (Adnkronos) - "Non so se è chiara la gravità di quello che sta accadendo, ma temo proprio di no. Provo a mettere brevemente in fila i fatti per spiegarlo". Lo scrive Matteo Orfini del Pd sui social.
"Come noto, un software spia (Graphite, prodotto dalla azienda Paragon) è stato utilizzato per spiare attivisti politici e giornalisti come il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato. Quando è emersa la notizia il governo ha negato ogni responsabilità. Ul Guardian ha scritto che a causa dell'uso improprio l'azienda Paragon aveva sospeso il contratto col nostro paese. Il ministro Ciriani ha detto in parlamento che non era vero, e che il software era ancora pienamente operativo. Due giorni dopo le dichiarazioni di Ciriani una nota del governo comunicava la sospensione dell'uso del software stabilita d'intesa con la società che lo produce per consentire approfondimenti sulle violazioni. In realtà a quanto pare la sospensione è stata voluta dalla società produttrice a fronte di un uso improprio del software (quindi Ciriani aveva mentito al Parlamento)".
"Ma chi è in possesso del software? I servizi segreti e le varie polizie giudiziarie che operano per conto delle procure. I servizi hanno smentito risolutamente di aver utilizzato illegalmente il software per spiare giornalisti. Le procure possono utilizzarlo solo per reati gravissimi e onestamente pare assai poco realistico che il direttore di Fanpage sia sotto indagine per terrorismo internazionale. Resta dunque una sola ipotesi, ovvero che sia stato utilizzato illegalmente e autonomamente da un corpo di polizia giudiziaria. Ma quale? Praticamente tutti i corpi di polizia hanno smentito di aver utilizzato lo spyware per intercettare giornalisti e attivisti. A parte uno: la polizia penitenziaria".
"Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti al governo che non ha risposto. Oggi alla Camera era previsto il question time, ovvero la sessione in cui i gruppi parlamentari interrogano il governo e i ministri hanno l'obbligo di rispondere. Pd e Iv avevano previsto di chiedere se la polizia penitenziaria avesse accesso o meno allo spyware in questione. Il quesito era stato ritenuto ammissibile dalla presidenza della Camera. Ieri il governo ha fatto sapere che non intende rispondere perché le informazioni sono "classificate", ovvero non divulgabili".
"E' falso -prosegue Orfini-, perché non c'è nulla di classificato nel rispondere si o no a una domanda semplice e trasparente come quella che abbiamo fatto. Sapere se la penitenziaria ha in dotazione il software è una domanda lecita a cui basta rispondere si o no. La polizia penitenziaria dipende dal ministero di giustizia di Nordio. E la delega specifica la ha Delmastro. Voi capite che visti i precedenti dei due la vicenda diventa ancora più inquietante. Un software in dotazione al governo è stato utilizzato illegalmente per spiare giornalisti e attivisti".
"Il governo invece di fare chiarezza e difendere chi è stato spiato illegalmente, sta utilizzando tutti gli strumenti possibili per insabbiare questa vicenda gravissima. E per evitare di rispondere. Il che, in tutta onestà, non fa che aumentare i dubbi e i sospetti. Ah, ovviamente la Meloni è sparita anche in questo caso".
Seul, 19 feb. (Adnkronos/Dpa/Europa Press) - Le autorità di Seul si sono dette disponibili ad accogliere i soldati nordcoreani che sono stati catturati sul territorio ucraino mentre combattevano assieme alle truppe russe e che intendono disertare. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri della Corea del Sud in un comunicato in cui precisa che "i soldati nordcoreani sono cittadini sudcoreani secondo la Costituzione. Rispettare la volontà di questi individui è conforme al diritto internazionale".
Secondo le ultime informazioni, numerosi soldati nordcoreani sono rimasti feriti durante il conflitto, dopo essere stati schierati a sostegno della Russia nel quadro dell’accordo di difesa strategica raggiunto l’anno scorso tra il presidente russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Le autorità ucraine hanno annunciato la cattura di due soldati nordcoreani che combattevano a fianco delle truppe russe nella provincia russa di Kursk, dove Kiev ha lanciato un'operazione militare l'estate scorsa. Il governo di Kiev ha proposto di restituirli alla Corea del Nord nel caso Pyongyang fosse disposta a facilitare uno scambio con i soldati ucraini attualmente detenuti in Russia.
Da parte sua, il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha stimato che circa 4.000 soldati nordcoreani siano stati uccisi o feriti a Kursk, anche se il numero non è stato verificato. L'annuncio del governo sudcoreano arriva dopo che un soldato ha dichiarato in un'intervista al quotidiano 'Chosun Ilbo' l'intenzione di chiedere asilo alla Corea del Sud. Il ministero sostiene adesso che "non dovrebbero essere rimandati in un luogo dove potrebbero essere perseguitati".