Un’alleanza con Giuseppe Conte ed Elly Schlein? “Non solo è possibile, ma è anche l’unica alternativa per evitare che ci teniamo per lustri Giorgia Meloni con sorelle, cognati e compagnia cantante. La maggioranza è divisa su tutto, però sta insieme grazie al potere. L’alternativa è semplice: subire o reagire. Per reagire va costruita l’alternativa, dichiarando chiusa la stagione dei veti“. In un’intervista al Corriere, Matteo Renzi spariglia le carte come suo uso: prendendo le mosse dalla foto abbracciato alla segretaria dem sul campo di calcio (“avevamo fatto una grande azione”), l’ex premier parla di “un nuovo rapporto” con il tanto vituperato ex partito e apre persino ai nemici storici dei 5 stelle, demonizzati per anni come il male assoluto. “Forte del successo alle Europee, il Pd di Schlein ha detto: “Vogliamo costruire l’alternativa e per farlo non mettiamo veti”. Questo significa che cade il veto che su di noi era stato messo nel 2022. Ma anche noi abbiamo un obbligo, allora: non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai Cinque stelle“, dice il leader di Italia viva.
Ed ecco la nuova “mossa del cavallo”: “Noi alle Europee abbiamo sfiorato il 4% (risultato per la verità piuttosto deludente, ndr) e dunque abbiamo un consenso che alle prossime Politiche può fare la differenza in almeno una trentina di collegi marginali”, premette Renzi. “Per noi è tempo di scelte. O si riapre la partita del Terzo polo (il progetto naufragato di partito unico insieme ad Azione di Carlo Calenda, ndr) o si prende atto che il centro è decisivo solo se si allea in modo strutturale”. Con quali prospettive? “Costruire un centro che guarda a sinistra, per dirla con De Gasperi. Questa sarà la proposta che porterò all’Assemblea nazionale di Italia viva”. Insomma, tutti a sinistra: una giravolta notevole da parte di chi, dall’inizio della legislatura, si è comportato in innumerevoli occasioni come una costola del centrodestra (a partire dalla giustizia).
Ora la palla passa a Schlein e Conte, che dovranno decidere se rispondere ai segnali o decidere che, tutto sommato, di quel quasi 4% se ne può pure fare a meno. Il leader del Movimento non ha fatto attendere la sua replica: “Negli ultimi anni Matteo Renzi si è vantato sempre di aver mandato a casa il governo Conte in piena pandemia. Diceva che l’unica cosa di buono che ha fatto è stata questa. E oggi che fa? Dice che Conte è interlocutore privilegiato? Per noi del Movimento 5 stelle la politica è una cosa seria“, ha tagliato corto a margine dell’assemblea di Coldiretti a Roma. Il capogruppo Pd al Senato Francesco Boccia, invece, assume una posizione più attendista: “Schlein non ha posto mai veti su nessuno e non è disposta a subirne. E questa è la posizione del Partito democratico, non ci saranno veti per nessuno e nessuno può porne”.