Destini incrociati fra Ginevra e Parigi. Il salone elvetico ha chiuso definitivamente in Svizzera e sopravvivrà ancora in Qatar, almeno per il 2025, mentre quello francese ha ritrovato nuovo slancio per l’edizione numero 90, in calendario tra il 14 e il 20 ottobre presso il Parc des Exposition di Porte de Versailles.

Per gli organizzatori del Mondial Paris, il periodo difficile sembra essere alle spalle considerato il numero di ritrovate adesioni da parte dei costruttori. E, soprattutto, il ritorno di diverse case automobilistiche che avevano snobbato la rassegna (questa, ma anche altre) negli ultimi anni, quando i costruttori tedeschi restavano in Germania e quelli d’oltralpe in Francia, ad eccezione di Renault, gruppo peraltro presieduto da un italiano, Luca de Meo, presidente di turno dell’ACEA, l’associazione che rappresenta la maggior parte dei costruttori impegnati nel vecchio continente.

Ricompaiono a Parigi il marchio Volkswagen e la sua divisione Veicoli Commerciali, ma anche una parte dei marchi del gruppo come Audi e Skoda, ma non quelli spagnoli come Cupra e Seat. A essere rappresentata all’evento sarà tuttavia la filiale nazionale di VW, che dovrebbe esibire il nuovo Suv a 7 posti Tayron e il prototipo della ID. GTI, il concept della compatta elettrica potenziale erede della VW Polo presentata lo scorso autunno all’IAA di Monaco di Baviera. La casa dei Quattro Anelli porterà a Parigi una parte della propria gamma elettrica: le declinazioni E-tron della Q6 e della A6 e, forse, anche l’aggiornamento della GT, ma non sono escluse sorprese.

La presenza di Bmw e Mini era già certa da aprile, peraltro con l’aggiunta della divisione a due ruote dell’Elica, la Motorrad. Il costruttore bavarese potrebbe presentare la versione di serie dell’X Suv Neue Klasse, ma è solo un’ipotesi.

Kia aveva anticipato in maggio su LinkedIn che sarebbe stata fra gli espositori del salone francese, mentre la capogruppo Hyundai (che aveva esordito sul mercato francese nel 1992), starebbe ancora valutando l’eventuale partecipazione. Il costruttore coreano concentrerà gli sforzi sulla gamma elettrica, a cominciare dalla nuova EV3, ma verosimilmente anche sulle EV4 e EV5.

Il gruppo Renault, che ha diverse novità in rampa di lancio, sarà presente non solo con il marchio della Losanga (sono in arrivo la Rafale e la Symbioz), ma anche con Dacia (con la nuova Spring e la Bigster) e con Alpine, che tornerà a far sfilare la A290, la prima elettrica di Dieppe, ma anche il bolide a idrogeno Alpenglow, probabilmente in versione Hy6, ossia con un’unità a sei cilindri.

Stellantis sarà rappresentata dai propri marchi francesi, a cominciare da Citroen, DS e Peugeot, mentre non è ancora chiaro se ci saranno anche quelli italiani. È invece già esclusa la partecipazione di quello americano più famoso, ossia Jeep. Oltre a Mercedes-Benz, Ford, Nissan, Mitsubishi, Suzuki e Volvo, inclusa Polestar, i grandi assenti di questa edizione del Mondial Paris sono i marchi cinesi che pure si erano fatti notare non solo nel 2022 in Francia, ma anche all’IAA di Monaco del 2023. La grande offensiva nel vecchio continente, “azzoppata” dai dazi comunitari varati dalla Commissione Europea, verrà portata avanti da BYD, MG, Chery e Creat Wall, Nio, Aiways, Leapmotor e Xpeng escludendo la rassegna francese.

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