Bologna inverte il trend degli ultimi 10 anni. Da quando è stata introdotta Città 30, con la riduzione dei limiti di velocità in città, è stato registrato un calo degli incidenti, dei feriti e dei decessi ma anche una diminuzione dell’inquinamento da biossido di azoto e l’aumento della mobilità sostenibile. Il Comune ha diffuso i dati dei primi 6 mesi di Bologna Città 30: gli incidenti stradali sono calati di quasi l’11% e i feriti di oltre il 10%, con miglioramenti in particolare sulle radiali. Diminuiscono del 38% gli incidenti più gravi, classificati dal 118 con “codice rosso“. Si riducono i morti (cinque, il 33% in meno), toccando il minimo storico dal 2013 a oggi negli anni normali e tornando ai livelli del periodo Covid a mobilità limitata. “Si tratta di primi dati e, come abbiamo sempre detto, occorrerà almeno un anno per tracciare un bilancio consolidato. Ma già questi indicatori sui primi sei mesi di Città 30 ci dicono che abbiamo invertito una tendenza“, commenta l’assessora Valentina Orioli.

I numeri – Il confronto è stato fatto tra il 2024 e la media dei corrispondenti periodi del 2022 e 2023. In numeri assoluti si sono registrati 157 incidenti in meno (1.299 nel 2024 rispetto ai 1.456 di media 2022-2023), 145 persone ferite in meno (1.096 rispetto a 1.241), 5 persone decedute rispetto a 7,5 di media, 63 incidenti senza feriti in meno (378 rispetto a 441). Unico dato in controtendenza riguarda le persone in prognosi riservata, 4 in più: 10 rispetto a 6, ma “storicamente – precisa il Comune – l’andamento di questo dato è sempre stato molto variabile negli anni”.

Inversione di tendenza – “Queste variazioni – spiega la nota del Comune – segnano un’inversione di tendenza e assumono ancora più valore se si considera che, prendendo una serie storica di dati più lunga, ad esempio negli ultimi 10 anni (tolti sempre quelli della pandemia) non erano mai stati registrati cali di questa entità, anzi. Incidenti e feriti, i due indicatori con una maggiore quantità di dati, segnavano trend nel complesso stabili o addirittura in crescita. E il numero di 5 decessi nei sei mesi considerati, con la necessaria cautela per periodi comunque ancora brevi, arriva a toccare il minimo nella serie storica dal 2013 a oggi, considerando gli anni normali, e a eguagliare il livello degli anni del Covid-19 (2020 e 2021), dove però c’erano forti restrizioni alla mobilità”.

La mobilità sostenibile – Inoltre gli incidenti che hanno coinvolto i pedoni sono calati dell’8,01% (-14 in numeri assoluti), mentre quelli che hanno coinvolto i ciclisti sono aumentati del 13,77% (+27), dato spiegabile anche con il notevole aumento di ciclisti registrato sulle strade monitorate. In questi sei mesi, infatti, sono cambiante in maniera rilevante le modalità di spostamento dei bolognesi. Sono aumentati del 12% i flussi di biciclette, corrispondente a circa 160mila transiti su due ruote in più sull’intero periodo soltanto nei 4 punti della città monitorati in modo continuo. Boom dell’uso del servizio di bike sharing, che vede un raddoppio delle corse effettuate con la flotta di e-bike e bici tradizionali disponibili in condivisione: +92%, che equivale in termini assoluti a 682.991 corse in più nel primo semestre del 2024 rispetto alla media degli stessi periodi 2022 e 2023. Significativo anche l’aumento dell’uso del trasporto pubblico su gomma: i viaggiatori sul servizio urbano di Bologna gestito sono aumentati del’11%, pari a oltre 5 milioni e mezzo di passeggeri trasportati in più nel primo semestre del 2024 rispetto alla media degli stessi periodi del 2022 e 2023.

Diminuisce il livello di N02 – Conseguenze delle novità sono riscontrabili anche in termini di inquinamento. Il Comune ha registrato nel 2024 una significativa riduzione del livello di NO2 (biossido di azoto) nella centralina Arpae di Porta San Felice: il valore medio orario di 32,91 µg/m3 registrato nel periodo 1 gennaio-14 luglio 2024, infatti, è in calo del 23,1% rispetto alla media degli stessi periodi 2022-2023 (42,82 µg/m3). “In termini assoluti è il dato più basso degli ultimi 8 anni. In termini percentuali è il calo sia annuale che biennale più marcato dal 2017 a oggi (con la sola eccezione del 2020, anno delle restrizioni Covid)”, specifica il Comune. L’inquinante preso in considerazione è il biossido di azoto, “perché è tipicamente il ‘marcatore’ dei processi di combustione locali, avendo come fonte primaria le emissioni dei veicoli a motore endotermico e del riscaldamento e resta più concentrato in prossimità delle principali sorgenti di emissione, in particolare le strade ad intenso traffico e il centro abitato”.

L’appello agli altri sindaci – Secondo Fiab-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta i risultati “rappresentano un incoraggiamento per tutti i sindaci e le amministrazioni che hanno a cuore la sicurezza e la sostenibilità dei propri territori”. “I risultati di Bologna sono la conferma di una verità acclarata in tutto il mondo, ma che trova ancora una opposizione preconcetta e antiscientifica nel nostro Paese, persino da parte di chi oggi occupa la poltrona di ministro dei Trasporti“, aggiunge Alessandro Tursi, presidente di Fiab, che precisa: “Città 30 non significa limite sul 100% delle strade comunali, ma semplicemente ribalta il rapporto tra regola e eccezione: il 30 diventa la regola, mentre diventano eccezione le strade a 50kmh o più, come i grandi assi di scorrimento”. Fiab rivolge così un appello ai sindaci: “Non abbiate timore di perseguire la salute e la sicurezza dei vostri concittadini, che dimostrano poi di comprendere e apprezzare”.

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