Il fascismo è “presente”? Domenica 7 luglio a Schio, comune dell’Alto Vicentino, decine di persone vestite di nero hanno sfilato per una manifestazione organizzata da Continuità ideale, movimento di estrema destra che ha come obiettivo la restaurazione della Rsi, la repubblica sociale italiana. I simpatizzanti (o nostalgici) del fascismo erano in centro per le commemorazioni dell’eccidio di Schio, tragico fatto di sangue in cui, nella notte tre il 6 e 7 luglio 1945, un corpo di partigiani uccise 54 persone nelle carceri cittadine, tra cui numerosi fascisti e innocenti. Quell’episodio ha aperto una ferita profonda in città, non ancora rimarginata nonostante i tentativi di pacificazione tra i parenti delle vittime e gli esecutori. Quel fatto storico viene spesso strumentalizzato dalle parti: ogni anno, durante le commemorazioni, la polizia interviene per evitare scontri tra il corteo di Continuità Ideale e la contromanifestazione antifascista dell’Anpi.
Proprio al di fuori dell’edificio che ospitava le carceri, oggi sede della biblioteca comunale, due domeniche fa hanno sfilato decine di persone per ricordare i morti dell’eccidio: alcuni di loro hanno fatto il saluto nazista (il braccio teso, conosciuto come saluto romano), altri hanno messo la mano sul cuore al grido di “presente” per salutare il “camerata Carlo Falvella”, militante di destra ucciso il 7 luglio 1972 da degli anarchici. Secondo quanto riportato dal Giornale di Vicenza, nella schiera di Continuità ideale c’era anche Orsola Mussolini, pronipote del duce. Tanti manifestanti vestiti di nero, con gli stendardi dei reduci e combattenti della Rsi e le bandiere tricolore con l’aquila, simbolo di età romana ripreso nella simbologia fascista. Chi ha visto il corteo, riferisce che alcuni hanno gridato “viva il fascismo, viva la Repubblica sociale italiana”.
Ciclicamente alcuni personaggi vengono identificati e finiscono a processo per apologia di fascismo. La Digos era presente. Il fascismo (forse) anche.