Salute

Tassiamo chi lucra sulle dipendenze per finanziare le cure

di Claudio Trevisan

È risaputo che le sigarette, l’alcol, la droga e il gioco d’azzardo possano causare problemi fisici/psicologici/sociali ma nonostante i noti pericoli tantissimi italiani non riescono ad evitarli e troppi poi (per molteplici ragioni incluso una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali) ne diventano dipendenti. Le dipendenze rappresentano un onere economico significativo per il sistema sanitario italiano, le forze dell’ordine e la giustizia penale, i servizi sociali e l’economia in generale.

Quali sono i dati economici/statistici più significativi? I ricavi annuali che ho potuto rintracciare sono:
– €111 miliardi-gioco d’azzardo legale
– €24 miliardi-bevande alcoliche (vino, birra etc.)
– €14 miliardi-sigarette.

I ricavi annuali ottenuti dalle organizzazioni criminali in Italia sono stati stimati in:
– €30 miliardi-droghe illecite
– €10 miliardi-gioco d’azzardo illegali.

Il costo totale per la cura e la gestione delle dipendenze sono circa €25 miliardi all’anno (nicotina €14 miliardi, alcol €5 miliardi, droga €4 miliardi e gioco d’azzardo €2 miliardi).

Qual è la sostanza stupefacente/psicoattiva che crea dipendenza a più persone e/o causa più decessi? Molti penseranno alle droghe pesanti, invece ci sono:
10 milioni dipendenti dalla nicotina con 93.000 morti ogni anno,
• 1.2 milioni alcolisti con 6.000 decessi diretti (malattie epatiche) e 20.000 decessi indiretti (incidenti, violenza, ecc.),
• 600.000 tossicodipendenti con 350 decessi per overdose più 1.200 decessi indiretti (infezioni, violenza, ecc.),
• 1 milione ludopatici (17% tentano il suicidio).

Tossicodipendenti/alcolisti sono criminali o pazienti? In Italia i tossicodipendenti e alcolisti vengono visti e trattati come criminali. In carcere ci sono 10.000 tossicodipendenti e 3.500 alcolisti. Mi sembra che una persona che è dipendente di qualche sostanza è una persona malata e dovrebbe essere curata come un paziente e non incarcerata come un criminale.

Portogallo, Svizzera, Olanda, Canada, Germania, Norvegia, Repubblica Ceca, Australia e Uruguay cercano di ridurre il danno e riabilitare piuttosto che imporre misure punitive che possono aggravare il problema. Svizzera, Germania, Olanda, Canada, Danimarca, Regno Unito, Norvegia e Belgio hanno siti di iniezione supervisionati, programmi di scambio di siringhe e forniscono un trattamento assistito dall’eroina. Ci vorrebbero tante comunità di recupero come quella di San Patrignano (1,000 ospiti dove servono 3 anni di permanenza per poter recuperare le persone con percentuale di successo del 72%).

Come si potrebbe finanziare l’investimento necessario per poter ridurre il danno della dipendenza? Lo Stato dovrebbe utilizzare le tasse sui profitti dei produttori/fornitori di sigarette, prodotti alcoolici e gioco d’azzardo soprattutto per finanziare le cure e recupero, investire di più nella prevenzione e nella ricerca (per comprendere i metodi più efficaci per la prevenzione e la cessazione).

Il proibizionismo negli Usa (divieto di vendere bevande alcoliche) era fallito principalmente per i seguenti motivi (applicabili anche al fallimento del divieto di vendere droghe):
• Contributo alla crescita del crimine organizzato: la mafia aveva guadagnato molto con la produzione/vendita di alcol.
• Evasione della legge: le forze dell’ordine e i tribunali erano sovraccaricati e incapaci di far rispettare il divieto.
• Perdita di entrate fiscali: aveva avuto un impatto negativo sull’economia.
• Opposizione pubblica e politica: il divieto era visto come un’intrusione nella libertà personale.
• Problemi di salute e sicurezza: bevande adulterate avevano causato avvelenamenti e morti.

Lo Stato italiano dovrebbe abolire il “proibizionismo della droga”, permettendo la produzione e vendita legale delle droghe agli italiani (possibilmente prescritte sotto controllo medico), così facendo ridurrebbe i guadagni della criminalità e otterrebbe, dalle tasse, i fondi necessari per la cura/riabilitazione dei tossicodipendenti.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi?