Joe Biden non sarà il candidato democratico alle elezioni statunitensi di novembre. Ha ceduto alle pressioni dei membri del suo partito. Le condizioni di salute dell’ormai 81enne presidente preoccupavano i dem. Troppe incertezze, dimenticanze e gaffe. Con questo Biden era impossibile battere Donald Trump, sempre più lanciato nei sondaggi dopo il fallito attentato della scorsa settimana, in Pennsylvania. “Lascio la corsa, mi concentrerò sulla presidenza fino alla fine del mandato”, ha annunciato il presidente con una lettera pubblicata su X. Poche righe che stravolgono la campagna elettorale americana, a tre mesi da un voto che probabilmente metterà di fronte Trump e Kamala Harris. Poco dopo aver pubblicato la lettera, infatti, sempre attraverso un post sul social, Biden ha indicato la sua vicepresidente come sostituta nella corsa alla Casa Bianca, definendola una “partner straordinaria”. Endorsment accolto con entusiasmo dalla stessa Harris: “Sono onorata dell’appoggio di Joe Biden, mi guadagnerò la nomination e batterò Trump”, ha dichiarato. Ma la decisione sul nuovo candidato dovrà prima essere ratificata dal partito: si va verso una convention dem aperta, dal 19 al 22 agosto. I repubblicani nel frattempo hanno già chiesto le dimissioni di Biden, e Trump ha battezzato l’ex sfidante come “il peggior presidente della storia”. “Ora – ha dichiarato il tycoon – battere Harris sarà ancora più facile“.

La decisione di Biden – “Permettetemi di esprimere il mio sincero apprezzamento al popolo americano per la fede e la fiducia che avete riposto in me. Oggi credo quello che ho sempre creduto: che non c’è niente che l’America non possa fare, quando lo facciamo insieme. Dobbiamo solo ricordare che noi siamo gli Stati Uniti d’America”, si legge sulla lettera. Parlerà alla nazione la prossima settimana per spiegare la sua decisione. Per il momento affida il suo pensiero a un post su X, pubblicato sul suo profilo personale. “Cari colleghi democratici, ho deciso di non accettare la nomina e di concentrare tutte le mie energie sui miei doveri di presidente per il resto del mio mandato. La mia primissima decisione come nominata del partito nel 2020 è stata quella di scegliere Kamala Harris come mio vicepresidente. Ed è stata la migliore decisione che ho preso. Oggi voglio offrire il mio pieno sostegno e il mio appoggio affinché Kamala sia il candidato del nostro partito quest’anno. Democratici: è ora di unirsi e battere Trump. Facciamolo“, ha scritto Biden. Fino a ieri sera era ancora determinato a continuare la corsa per la Casa Bianca. La decisione è stata comunicata solo oggi ai vertici del suo staff. “Ieri sera in un messaggio diceva di procedere a tutta velocità – ha detto una fonte a Reuters -. Verso le 13.45 di oggi il presidente ha detto che aveva cambiato idea.”

Settimane di indiscrezioni – Si sono concretizzate dunque le indiscrezioni che definivano “inevitabile” il ritiro di Biden. Nonostante ci fosse molta incertezza sulle tempistiche, infatti, molti stretti collaboratori avevano anticipato la decisione del presidente. Le voci si erano progressivamente rafforzate nelle settimane successive al confronto televisivo tra i due candidati alla Casa Bianca, quando Biden ha mostrato ai media e agli elettori americani di non essere sempre lucido. Troppe incertezze, dimenticanze e gaffe. Le condizioni di salute dell’81enne presidente statunitense – che al momento si trova in isolamento nella sua residenza privata nel Delaware per aver contratto il Covid- preoccupavano troppo il partito: col progredire della campagna elettorale, sempre più esponenti democratici al Congresso hanno invitato il loro leader a lasciare la corsa. Alla fine Biden ha deciso di cedere alle pressioni del suo partito e degli elettori. Secondo un sondaggio di Abc-Ipsos, infatti, quasi due cittadini statunitensi su tre si auguravano una sostituzione in corsa.

I saluti e gli onori dei dem – Ora che la decisione è stata presa, nella direzione auspicata dalla maggioranza del partito, è tempo di onori e di saluti per Biden. Il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer – che nelle ultime settimane è stato tra quanti chiedevano all’anziano presidente di fare un passo indietro – lo definisce un “vero patriota e un grande americano”. Joe Biden, ha dichiarato, “non è stato solo un grande presidente e un grande leader legislativo, ma è un essere umano davvero straordinario. La sua decisione ovviamente non è stata facile, ma ancora una volta ha messo al primo posto il suo Paese, il suo partito e il nostro futuro”. Anche Bill e Hillary Clinton hanno dichiarato di appoggiare la candidatura di Kamala Harris. “Siamo onorati di unirci al presidente nell’appoggiare la vicepresidente Harris e faremo qualsiasi cosa per sostenerla”, affermano in una nota. Barack e Michelle Obama descrivono “l’amico e partner” Biden come uno dei presidenti più importanti della storia del Paese, definizione a cui si è associata anche la decana del partito democratico Nancy Pelosi. “Vogliamo solo esprimere il nostro amoree la nostra gratitudine a Joe e Jill per averci guidato duranti questi tempi difficili e per il loro impegno. Un patriota”, ha dichiarato Obama in una nota. “Joe Biden – secondo il senatore Bernie Sanders, della sinistra dem – ha servito il nostro Paese con onore e dignità. Come primo presidente ad aver mai affiancato gli operai in sciopero durante un picchetto, è stato il presidente più pro-lavoratori della Storia moderna americana”, ha scritto Sanders sul suo account di X.

La risposta dei repubblicani – Pronta la reazione di Trump che, in una telefonata alla Cnn, ha dichiarato che Biden “passerà alla Storia come il presidente di gran lunga peggiore”. La vicepresidente Kamala Harris, ha aggiunto Trump, sarà più facile da battere rispetto a Biden. Biden si è dimesso in “completa disgrazia”, afferma il tycoon nella mail della sua campagna elettorale. E chiede a “un milione di patrioti pro-Trump di contribuire” con donazioni per la sua campagna. “Oggi facciamo la storia”, ha aggiunto. “L’establishment di Washington, i media che odiano l’America e il corrotto deep State hanno fatto tutto il possibile per proteggere Biden, ma il vostro sostegno lo ha semplicemente messo fuori gara! Adesso avanti a tutta velocità!”, scrive il candidato repubblicano. Per Trump tutti sapevano che Biden non fosse nelle condizioni di ricoprire il ruolo di presidente. “Il disonesto Joe Biden non era idoneo a candidarsi alla presidenza, e certamente non è idoneo a servire – e non lo è mai stato! Ha raggiunto la posizione di presidente solo grazie a bugie, notizie false e senza lasciare il suo seminterrato. Tutti coloro che lo circondavano, compreso il suo medico e i media, sapevano che non era in grado di essere presidente, e non lo era – scrive su Truth -. E ora, guarda cosa ha fatto al nostro Paese, con milioni di persone che attraversano il nostro confine, totalmente incontrollati, molti provenienti da carceri, istituti psichiatrici e un numero record di terroristi. Soffriremo molto a causa della sua presidenza, ma rimedieremo molto rapidamente ai danni che ha causato. Facciamo l’America di nuovo grande”.

La reazione di Mosca– “Il Cremlino seguirà da vicino la situazione relativa alle presidenziali Usa, ma il loro esito non è una priorità assoluta per Mosca poiché il suo obiettivo è raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale”, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, citato dalla Tass, commentando il ritiro di Biden. “Mancano quattro mesi alle elezioni. È un periodo lungo nel quale molto può cambiare. È meglio seguire da vicino ciò che accadrà dopo”, ha aggiunto.

Articolo in aggiornamento

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“Mi ritiro dalla corsa”: la lettera di Joe Biden che annuncia il passo indietro

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