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Che fine ha fatto la Venere Bianca? “Basta fantasie malate e scene da discount del sesso, ho lasciato il porno e faccio la personal trainer. Ma non voglio clienti uomini”

L'intervista a Manuela Falorni: "Gli uomini? Mi annoiano troppo. Onlyfans? Lo trovo triste e deprimente"

di Simona Griggio
Che fine ha fatto la Venere Bianca? “Basta fantasie malate e scene da discount del sesso, ho lasciato il porno e faccio la personal trainer. Ma non voglio clienti uomini”

Ricordate la Venere Bianca? Top model per stilisti internazionali e poi star del cinema hard all’epoca di Eva Henger, Eva Orlowsky, Jessica Rizzo, Moana Pozzi? Manuela Falorni, questo il nome all’anagrafe, è stata una vera diva del porno. Una donna elegante e bellissima approdata per scelta al cinema a luci rosse. Una regina dal corpo statuario e lo sguardo intrigante come quello di Valentina di Crepax. Che fine ha fatto oggi? Appassionata da sempre di fitness è diventata, con base operativa a Viareggio, una personal trainer specializzata. Collezionando riconoscimenti uno via l’altro come allenatrice esperta lavora come coach personale. Ma solo per donne: di uomini non ne vuole sapere nella sua professione (e forse nemmeno nella sua vita privata). Perché? “Mi annoiano troppo”, confessa.

Un ravvedimento? Per nulla. Solo una constatazione d’esperienza: “Oggi non esistono uomini all’altezza di donne libere, determinate, capaci. Sono tutti spaventati, fragili, timorosi. Cercano la mamma”, confessa. E aggiunge: “Preferisco creare complicità con le donne, mi dà tanta soddisfazione vedere come con la giusta dieta e la palestra diventino più belle, apprendano uno stile di vita sano, trovino autostima”. Poi l’affondo: “Quando esco con un uomo a cena dopo dieci minuti sbadiglio”. Falorni, che a 60 anni per tonicità e carattere fa invidia a una trentenne, ha abbandonato il porno quando era ancora molto ricercata dalle produzioni a luci rosse. Si era già stufata degli uomini? No: “Il settore era già molto cambiato per i miei gusti – rivela – Non c’era più spazio per le vere artiste, per le sceneggiature e per le scenografie: solo sequenze tutte uguali, adatte a ospitare fantasie malate e scene da discount del sesso”.

Insomma, il mondo in cui lavorava la Venere Bianca si era trasformato: non aveva più troni per regine. “Negli anni ’90 – racconta – quando ho cominciato, quel mondo non differiva da qualsiasi altra produzione di film e spettacoli. Le artiste erano davvero stelle che le produzioni si contendevano. Dal management alla realizzazione fino alla distribuzione tutto era ai massimi livelli. Tanto che il mio manager è stato Franco Ciani, ex marito di Anna Oxa, produttore e manager di Fiordaliso poi diventato mio marito negli anni 90’ (purtroppo prematuramente scomparso, ndr)”. Facciamo un passo indietro. Falorni incontra Ciani a un’edizione del Festival di Sanremo. Lei è stupenda: alta, snella, viso perfetto con la frangetta da femme fatale, per nulla volgare. All’epoca lavora ancora come indossatrice per le sfilate di Valentino e di altri nomi internazionali. Non ha certo bisogno di entrate. Guadagna più di un manager.

Ed è così, solo per il gusto di giocare e nient’altro, che una volta cominciata la relazione con Franco chiede al gestore di un locale trasgressivo di varietà di poter andare sul palco a cimentarsi nel ruolo della seduttrice. Osa. Si mette alla prova in quel ruolo ed è un’apoteosi. Il pubblico va in visibilio per le sue movenze eleganti e il suo charme mentre si spoglia. Da quel momento la strada è tracciata. Diventerà la Venere Bianca di tanti film. La diva che accende i desideri del pubblico anche solo con uno sguardo. “Non c’era differenza fra il ruolo di cantante, di attrice e di pornostar – racconta Falorni – eravamo tutti artisti allo stesso modo”. Poi specifica: “Anche il pubblico si comportava come i fan di una qualsiasi star del cinema. Con richieste di autografi, applausi, esternazioni educate e rispettose. Nei teatri dove mi esibivo con i miei travestimenti e spogliarelli, da Milano a Roma, da Bologna a Genova, arrivavano persino i giapponesi in trasferta per vedermi. Ero trattata come una regina in teatro e sul set”.

Che differenza c’è fra le produzioni di allora e quelle di oggi? “Giravamo, negli anni ’90, film con una trama e una regia precise – sottolinea Falorni – si trattava di produzioni molto costose. Per la regia di Salieri partecipai anche a una collana di cortometraggi, “Storie erotiche di Salieri”, e alla versione del film “La dolce vita”. Falorni gira anche la versione porno di “Lara Kroft: tomb rider” con Angelina Jolie. S’intitolava “Doom figther” (con anche Luana Borgia, ndr). Il costo? Un miliardo di vecchie lire, un investimento che oggi sarebbe considerato una follia. Com’è cambiato il pubblico fruitore del porno? L’attrice rivela un po’ sconsolata: “Gli uomini di oggi non sono inclini all’erotismo. Ricordo che per un lungo periodo mi esibivo in teatro vestita da suora e nei primi dieci minuti non facevo nulla di piccante ma c’era un crescendo di aspettative. Gli spettatori andavano visibilio per un guanto sfilato. Oggi il pubblico non aspetta, vuole subito vedere la parte clou”. Insomma, secondo Falorni il porno aveva valore quando era chiuso nel cassetto. Mentre oggi è il regno della normalità. E se lo dice lei, una ex diva dell’hard, c’è da crederci. Altra curiosità: pensa che OnlyFans abbia rovinato il mercato? “Sarei seguitissima su Of e guadagnerei molto, me lo hanno proposto più volte infatti – risponde decisa – ma lo trovo triste e deprimente. Preferisco dedicarmi al fitness e aiutare le donne a essere più soddisfatte di sé stesse. Quella non è arte secondo me”. Ci sono analogie fra Of e il telefono erotico degli anni ‘90? “Non lo so ma immagino di sì – ribatte – mi sono dedicata al telefono erotico per otto mesi per curiosità: purtroppo le richieste dei fan diventavano sempre più allucinanti e ho deciso di mollare”. Tipo? “Mi chiedevano di schiacciare le formiche col tacco, di fingere di essere la mamma del fan di turno scoperta dal figlio con un altro. Mi imploravano di insultarli. Fantasie malate”. Ma lei le formiche le schiacciava per davvero? “No, le scopavo via dal balcone in ciabatte ma fingevo di schiacciarle col tacco dodici. Si rende conto?”, rivela sconsolata.

Oggi la Venere Bianca ha un sacco di affezionati che la seguono. Alcuni sono feticisti della sua testa rasata. Impazziscono per questo suo vezzo. Altri sono appassionati dei suoi film e non si fanno una ragione del fatto che lei, la meravigliosa top model e pornostar premiata come hard celebrity alla Notte degli Oscar dell’Eros 2024 (al club La Villa della MaisonRizza di Lodi il prossimo 21 luglio), dei maschi se ne frega. Fatevene una ragione o voi che tornate o approdate al porno delle dive. La Venere Bianca .

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