F1 & MotoGp

F1, in Ungheria doppietta McLaren: Piastri vince davanti a Norris. Terzo Hamilton davanti a Leclerc

Prima vittoria di Oscar Piastri a Budapest, in una gara dalle emozioni complete. E bentornata la Formula 1 combattuta davanti, in cui Max Verstappen non trionfa più con costanza come nei passati anni. L’olandese è quinto dopo due duelli non vinti con Lewis Hamilton (3°), culminati con un contatto in curva 1 che ha portato l’olandese fuori dal podio. Secondo Lando Norris (2°) che ha provato a vincerla dopo essere stato avvantaggiato in un undercut nei confronti del compagno di squadra per poi lasciarlo passare nel finale. Ferrari meglio delle altre gare ma ancora dietro alle rivali: Leclerc 4°, Sainz 6°. Hanno chiuso la top-10: Perez, Russell, Tsunoda, Stroll. Era dal 2001 che due piloti dello stesso team non ottenevano la prima vittoria della carriera in stagione: quest’anno Norris (Miami) e Piastri (Ungheria). Ventitré anni fa facevano lo stesso Juan Pablo Montoya e Ralf Schumacher con la Williams.

Il commento di gara – La McLaren si è confermata come il team più forte della griglia, soprattutto nel passo-gara. La Red Bull ha dimostrato le difficoltà sul passo e anche nelle lotte corpo a corpo, come dimostrato dalla fatica di Verstappen di superare Leclerc e di non poterci riuscire contro Hamilton, bravissimo sempre a chiudere la porta nonostante una Mercedes probabilmente inferiore sul passo. L’olandese merita l’insufficienza oggi per il nervosismo verso il box e per le scelte sbagliate prese in pista insieme al suo team, che non lo ha chiamato per l’undercut al 41esimo giro come invece hanno fatto Hamilton e Leclerc. Norris è deluso, poteva recuperare tanti punti, ma ancora una volta conferma che, nonostante tutto il talento a disposizione, deve ancora migliorare sia a livello mentale che nelle partenze. Quello che è certo, però, è che questa McLaren può seriamente puntare al titolo Costruttori visto il Pérez ancora disperso in Red Bull. Troppo forte la pressione che Norris probabilmente sente, e nonostante i proclami di venerdì, quando si era detto convinto di poter puntare al Mondiale, la verità è che il percorso di crescita è ancora ampio.

La dimostrazione che Norris debba crescere l’ha data lo start di gara più lento come reazione di Verstappen e Piastri. L’australiano si è trovato davanti, Max è andato fuori (volontariamente) dalla curva ed è rientrato davanti al britannico. La Fia ha apetto un’investigazione, l’olandese su consiglio del team lo ha lasciato passare e si è innervosito (il primo sfogo di una lunga serie). Un sentimento che lo ha accompagnato anche più avanti, nel duello a colpi di nervi con Hamilton dettato dall’incapacità di passarlo. Che la Mercedes si sia rivelata brava nelle strategie lo ha dimostrato la scelta di richiamare Lewis dentro per le gomme bianche al 17esimo giro, che ha permesso di prendere la posizione su Verstappen. Stesso discorso di Norris e Piastri tra 18esima e 19esima tornata. L’olandese della Red Bull non ha risposto subito ed è tornato ai box al 22esimo giro insieme a Sainz (sempre per le Hard) e due tornate più tardi lo ha fatto anche Leclerc. Da qui, con Piastri e Norris davanti, ha avuto inizio una battaglia da applausi tra Hamilton (momentaneamente 3°) e Verstappen (4°) che ha dimostrato quanto l’inglese sia ancora valido nei duelli corpo a corpo (la Ferrari può così sfregarsi le mani). La lotta a due ha permesso a Leclerc di riavvicinarsi ai due duellanti per proseguire così in una sorta di trenino qualche tornata. Fino all’undercut al 41esimo giro di Hamilton e Leclerc, che ha lasciato l’olandese in pista sfogando tutta la sua rabbia con il team (“Come si può non adottare una scelta del genere? Devo rimediare ai vostri errori”, le parole del tre volte iridato).

Se Verstappen è apparso furioso con i suoi, la McLaren ha dimostrato ancora una volta di dover migliorare nelle strategie di gara come a Silverstone. Il team ha deciso di chiamare Norris al 46esimo giro cercando di andare in marcatura all’undercut di Hamilton, ma Lando aveva ancora il gap sufficiente sul britannico e sarebbe stato più opportuno far rientrare Piastri. Motivo per cui l’australiano, richiamato due giri dopo, si è trovato terzo dietro all’inglese che non gli ha lasciato subito la posizione. Una volta rientrato in pista Verstappen per montare le medie (sceso 5° dietro a Leclerc, poi passato con non poche difficoltà), Norris ha allungato a oltre quattro secondi ignorando le comunicazioni via radio degli ingegneri. “Ricordati tutti i briefing pre-gara che facciamo, sappiamo che farai la scelta giusta”, le parole dal muretto box. “Sì ma ditegli di avvicinarsi”, la risposta di Lando.

Il Gran Premio da colpi di scena è continuato fino al termine di gara: al giro 63 il nervosismo di Verstappen ha trovato il suo culmine nel contatto con Hamilton in curva 1, quando l’olandese ha toccato la ruota dell’inglese ed è volato fuori. Max è rientrato quinto dietro a Leclerc, con l’auto danneggiata mentre Hamilton ha proseguito tranquillamente terzo. Contro l’inglese, Verstappen aveva tentato due sorpassi non riusciti, trovando persino le risposte negative dal suo team sia in occasione del tentato sorpasso lungo il rettilineo (“Eri dietro in ingresso curva”) sia dopo aver danneggiato l’auto nel contatto (“Ti comporti come un bambino”). Al 68esimo giro, il terzultimo, la resistenza di Norris si è conclusa e Piastri è passato per prendere la prima vittoria in carriera.

Se Andrea Stella è l’uomo per eccellenza della McLaren nel riportarla ai fasti dei tempi di Senna e Prost e di Hamilton (nel titolo 2008 vinto contro Felipe Massa), per la Ferrari una buona ripartenza dopo gli svarioni visti tra Canada e Silverstone. La vettura manca ancora di passo come visto nelle precedenti gare, ma perlomeno il fondo introdotto in Ungheria ha funzionato e non mostrato il tanto sofferto bouncing. Vero è però che le lente curve di Budapest affievoliscono il problema che sarà da valutare la prossima settimana a Spa, circuito dalle caratteristiche completamente differenti all’Hungaroring. Ma almeno le due posizioni sono più incoraggianti per proseguire la marcia e racimolare punti in classifica Costruttori.